Inizia oggi la settimana decisiva per lo switch off della giunta tecnica e il debutto degli assessori politici per quella che la sindaca ha già ribattezzato la fase due del suo governo.
In attesa della convocazione di una conferenza stampa in cui la fascia tricolore dovrebbe illustrare il lavoro svolto in questi primi tre mesi e mezzo di amministrazione e salutare i sei assessori tecnici che hanno prestato le proprie competenze e professionalità per la fase di start dell’amministrazione, appare evidente come i tempi per il rimpastone abbiano subito un’accelerazione notevole dopo gli interventi a gamba tesa dei due gruppi festiani, “Davvero” e “Viva la libertà”, e le dimissioni dell’assessore al patrimonio e al contenzioso, Edoardo Volino.
Il rimpasto dovrebbe concretizzarsi tra fine novembre ed inizio dicembre. Nel frattempo gli assessori, tra malumori e mal di pancia per aver appreso solo dalla stampa dei loro destini, hanno consegnato nelle mani della sindaca un report dell’attività svolta settore per settore.
Ragionando su una giunta a 9 componenti più il sindaco, al momento va ricordato che manca ancora un assessore delegato a cultura e marketing territoriale, e partendo dalla richiesta di sette promozioni avanzata dall’ex sindaco, Gianluca Festa, per i componenti dei due gruppi consiliari che fanno riferimento al suo movimento civico, si possono già ipotizzare nomi e deleghe dei futuri assessori di Avellino. Parrebbero destinati a tornare all’incarico già svolto nei 5 anni precedenti, gli ex assessori all’ambiente e ai lavori pubblici, Giuseppe Negrone e Antonio Genovese. Resterà al suo posto la vicesindaca, Marianna Mazza, a cui Nargi ha anche affidato la delega alle pari opportunità.
Tra i papabili nuovi assessori anche Mario Spiniello e Jessica Tomasetta che potrebbero essere delegati rispettivamente al contenzioso e alle politiche sociali. Nel pacchetto di nomine ci sarebbero anche il consigliere Gianluca Gaeta e la capogruppo di “Viva la libertà”, Monica Spiezia. La stessa Nargi è pronta a promuovere anche due consiglieri della sua compagine, “SiAmo Avellino”. In rampa di lancio dovrebbero il capogruppo, Alberto Bilotta, e l’attuale presidente della commissione cultura e commercio, Luigi Mattiello. Una volta stabilita la formazione con cui affrontare il prosieguo del mandato elettorale, non è escluso che Nargi rimescoli le deleghe in modo da valorizzare le attitudini di ognuno dei suoi nuovi compagni di governo.
Chiudendo l’accordo con l’ex sindaco Nargi ha scongiurato il pericolo che lo stesso, attraverso i due gruppi consiliari, potesse coltivare una sfiducia da palesare con un voto contrario al bilancio di previsione. Uno degli scenari che però potrebbe profilarsi è quello delle dimissioni anticipate della sindaca entro febbraio, cioè in tempo per far andare al voto la città nella prima finestra utile. Non è da escludere infatti che nell’accordo tra i due sindaci possa esserci una candidatura dell’attuale fascia di colore al consiglio regionale e un ritorno di Festa a capo della sua coalizione civica nel tentativo di riprendersi quella fascia tricolore che lui stesso ha detto essere essergli stata scippata.
La sindaca difficilmente troverebbe spazio nel centrosinistra a traino Pd, partito contro il quale si è candidata, né, continuando a professarsi donna di centrosinistra, potrebbe approdare nel centrodestra dove, peraltro, rischierebbe di dover attingere allo stesso bacino elettorale dell’ex alleato, Livio Petitto, oggi in Forza Italia. Ago della bilancia potrebbe essere il governatore Vincenzo De Luca, pronto a correre per un terzo mandato nell’ambito di quella che potrebbe essere una coalizione civica in cui la sindaca potrebbe giocarsi la sua partita.
A nessuno è sfuggito l’avvicinamento tra Nargi e De Luca in più occasioni. Nel mezzo bisognerà attendere anche l’esito dell’inchiesta “Dolce vita”. La Procura si accinge a chiudere le indagini e a chiedere, presumibilmente, l’avvio di un processo che allo stato attuale potrebbe interessare tanto Nargi quanto Festa, entrambi indagati.
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