Se n’è andato Evelino Abeni, 84 anni, uomo politico di razza (segretario del Pci e per dieci anni consigliere regionale) stimato e rispettato anche dagli avversari ma anche straordinario appassionato, intenditore e storico della musica lirica. La musica l’ha raccontata, scritta su libri e giornali, facendo conoscere i grandi cantanti lirici cremonesi Basiola, Modesti, Protti. Grazie a lui e al suo impegno, Cremona ha dato la cittadinanza onorario al grande baritono Leo Nucci che di Evelino era grande amico. L’Evelino Abeni politico lo ha ricordato questa sera il consigliere regionale Matteo Piloni.
“Ci ha lasciati Evelino Abeni. In un’intervista di qualche mese fa si era autodefinito “il decano dei politici cremonesi più anziani rimasti”. Ed è proprio così. E penso lo disse con orgoglio. Di Evelino non ho foto insieme, ma conservo il ricordo delle telefonate in cui mi spronava a proseguire nel lavoro per il territorio e soprattutto per parlare di sanità e dei suoi problemi. Confrontarmi con lui e ascoltarlo mi faceva piacere. Aveva una gentilezza rara.
In un paio di occasioni parlammo anche di musica, una sua antica passione con una spiccata competenza per la lirica.
Evelino è stato anche consigliere regionale, dal 1980 al 1990. Come lo sono io, oggi. – continua Piloni – Avere la sua stima e il suo sostegno è per me motivo di orgoglio. Oggi ho un motivo in più per fare meglio e bene.
Grazie di tutto, caro Evelino.
Mi mancheranno le tue telefonate e i tuoi “consigli”. Alla moglie Alma e al figlio Fabio la mia più affettuosa vicinanza cola di gratitudine per l’impegno che Evelino ha dato e rappresentato per molti”.
Federico Centenari lo ha intervistato per Cremonasera nel 2021, quindici anni dopo la vendita della sede storica del Pci e poi dei Ds in via Volturno. L’intervista ha raccontato anche la sua segreteria alla guida del partito storico della sinistra
“La sede di via Volturno – ricordava Evelino Abeni, segretario della federazione di Cremona del PCI dal 1975 al 1980 – venne inaugurata nel gennaio del ’62 alla presenza di Gian Carlo Pajetta (ex partigiano e deputato del PCI). Ricordo che era stata acquistata e sistemata grazie alle sottoscrizioni dei militanti”. Alcuni anni più tardi, lo stabile fu oggetto di una nuova ristrutturazione, sempre con fondi raccolti tra gli iscritti rimpolpati da un contributo della direzione nazionale del partito. “In quegli anni ero segretario della federazione cremonese del PCI – ricordava ancora Abeni –. Sa, la federazione andava da Castelleone fino a Casalmaggiore, poi c’era la federazione cremasca, distinta da quella cremonese. Era il 1975 quando sono stato eletto segretario, quindi ho partecipato direttamente alla fase della nuova ristrutturazione della sede, che avvenne nel 1976. In origine c’era la parte interna, verso il cortile che dava in direzione di via Alfeno Varo, che era la sede degli uffici. Al piano terreno, su via Volturno, c’era un bar della federazione e, se non ricordo male, un circolo Arci. Ai piani superiori inizialmente c’erano degli inquilini… lo stabile non fu da subito adibito tutto a sede del partito”.
“L’ufficio del segretario – spiegava ancora Abeni – guardava su via Volturno, dove si affacciava un balconcino. Era da qui che vennero comunicati i risultati delle elezioni amministrative del ’75, quando conquistammo Comune e Provincia, e delle politiche del ‘76”.
nella foto Evelino Abeni e una foto storica con i cantanti lirici Modesti e Protti
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