La Virtus torna alla Unipol Arena con l’obiettivo di restare aggrappata alla locomotiva Trento che guida il campionato imbattuta.
Il primo quarto sembra mettere le cose in chiaro con le V Nere che si portano subito avanti, ma il break degli ospiti con una difesa bolognese svagata rimette tutto in discussione. Coach Banchi alza la voce e prende un fallo tecnico, all’intervallo è avanti Sassari di quattro punti.
Nel terzo periodo, il ribaltone parte da due bombe di Pajola e Belinelli, gli avversari si affidano a Veronesi ma la V Nere si esaltano segnando ben 37 punti, arrivando agli ultimi 10 minuti con +12 sul tabellone.
Le residue speranze dei sardi sono affidate a Halilovic e Bendzius, ma è l’ex Polonara a mettere ko Sassari. Finisce 95-85, con 19 per Shengelia e 14 per capitan Belinelli. Virtus seconda in classifica.
Parte forte, resiste e infine esulta la Reggiana, che al Taliercio vendica l’eliminazione dello scorso anno ai playoff da parte di Venezia. Gli uomini di coach Priftis guidano subito il match, portandosi sopra di 3 all’intervallo lungo. Nel terzo parziale dalla distanza colpisce anche Jamar Smith e si scava il solco. Venezia prova a rientrare ma litiga col tiro dall’arco, chiudendo con un inguardabile 7%. Reggio rimane più ordinata e gestisce il margine pur con qualche sofferenza.
13 punti per Jaylen Barford, partita a tutto tondo per Cassius Winston con 10 punti, 5 assist e 6 rimbalzi, incluso quello decisivo in attacco che chiude la contesa 59-62. Una vittoria in casa di Venezia, che la Reggiana attendeva da 7 anni.
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