La fine dell’anno e le novità fiscali in Italia. Fari accesi sulla cosiddetta rottamazione di Natale. Ecco come funziona
La fine dell’anno porta con sé, oltre alle festività natalizie, anche novità significative nel panorama fiscale italiano. Tra le sorprese, se così si possono chiamare, spicca la “Rottamazione quinquies”, un emendamento alla Legge di Bilancio 2024 che promette di portare una nuova ondata di pace fiscale. Questa misura, proposta dalla Lega, giunge come risposta alla necessità di recuperare il delta del mancato incasso della rottamazione quater, quantificato in circa 100 milioni di euro, e di offrire sostegno a quei contribuenti che, pur avendo aderito alla precedente iniziativa, non sono riusciti a saldare le rate.
Nel contesto attuale, la Rottamazione quinquies si presenta come un tentativo di bilanciare le esigenze di bilancio dello Stato con quelle dei contribuenti in difficoltà. Tuttavia, la sua introduzione solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine di tali misure e sulla necessità di un approccio più strutturato alla gestione del debito fiscale in Italia.
Sebbene la Rottamazione quinquies possa sembrare un’opportunità vantaggiosa per i contribuenti, non mancano le preoccupazioni. Mario Michelino, presidente dell’Associazione Nazionale Dottori Commercialisti (Andoc), avverte che questa misura potrebbe compromettere gli equilibri di finanza pubblica, generando problematiche per la gestione dei conti dello Stato. Infatti, la sistematicità con cui queste rottamazioni vengono introdotte potrebbe creare un’aspettativa tra i contribuenti, scoraggiando l’adempimento regolare delle obbligazioni fiscali. Francesco Cataldi, presidente dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti, sottolinea che la ripetizione ciclica di queste misure potrebbe essere sintomatica di un problema più profondo nel sistema di riscossione fiscale, che richiederebbe un ripensamento strutturale.
Come funziona la rottamazione quinquies
La Rottamazione quinquies si configura come una riapertura della precedente rottamazione quater, ampliando il periodo di riferimento fino al 31 dicembre 2024. Questo significa che i debiti accumulati dai contribuenti nel periodo tra il 1° luglio 2022 e la fine del 2024 possono essere inclusi nel nuovo piano di rottamazione. Le modalità operative rimangono in linea con quelle già note. Il pagamento del debito avverrà con un sostanzioso sconto su sanzioni e interessi, garantendo un forfait del 5% per la parte di imposta dovuta. I contribuenti avranno la possibilità di saldare il debito in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025. O di optare per una dilazione in 18 rate con interessi al 2%.
I tributi inclusi nella rottamazione quinquies comprendono l’Irpef, l’Iva, l’imposta di registro, le multe stradali, il bollo auto e i tributi locali. Inoltre, i Comuni avranno la facoltà di decidere se aderire o meno alla rottamazione delle ingiunzioni fiscali e degli accertamenti esecutivi, offrendo ulteriore flessibilità a livello locale.
Accanto alla Rottamazione quinquies, sono in discussione altre misure di rilevanza fiscale. Tra queste, il ravvedimento speciale, che offre la possibilità di sanare le dichiarazioni fiscali appena chiuse (anno d’imposta 2023) e quelle dei periodi precedenti con una sanzione ridotta a un diciottesimo. Inoltre, come già accaduto in passato, si sta valutando la possibilità di rateizzare gli acconti fiscali e previdenziali per le persone fisiche titolari di partita IVA, con ricavi o compensi fino a 170.000 euro nel 2023.
Una novità importante riguarda la cartolarizzazione del magazzino dei crediti, che attualmente ammonta a circa 1.247 miliardi di euro in cartelle esattoriali non pagate. Questi crediti potrebbero essere affidati a un soggetto pubblico per la riscossione. Una mossa che potrebbe alleggerire il bilancio pubblico e migliorare l’efficienza nella gestione dei debiti fiscali.
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