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A Cremona e in provincia il Pd storicamente non risolve i problemi ambientali. Li crea #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


I problemi ambientali sono una piattola fastidiosa per il Pd provinciale. Ma lo erano anche per i suoi antenati, Pci, Pds, Ds. Da oltre trent’anni, nelle occasioni in cui il partito si è trovato sulla plancia di comando e ha affrontato questioni di questo genere rare volte è uscito in maniera brillante.

Gravato dai cromosomi di sinistra, al Pd non vengono concessi sconti in materia ambientale. Sconti che invece gli sono dovuti per le mutazioni genetiche avvenute negli ultimi decenni. Cambiamenti che lo hanno reso meno mancino e più ambidestro. Quasi destro.  Destro meno meno. 

Negli ultimi mesi le identità di vedute su alcuni temi territoriali ed elettorali  tra il Maverick piddino Luciano Pizzetti e il meloniano Marcello Ventura, versione locale del massiccio e duro Steven Seagal, raccontano molto su questa mutazione genetica in salsa cremonese del Pd locale.

In tempi lontani, è Milandia (1989-1990) a Spino d’Adda a rendere nervoso l’allora Pci. Subito dopo a Vailate ci mette il carico da undici Golflandia (1990-1993), storia che inizia con il Pci e finisce con il Pds. Di notevole impatto ambientale, la mini Gardaland e la speculazione edilizia mascherata da campo da golf  sono sostenute, senza se e senza ma, dalle amministrazioni di centrosinistra dei due Comuni. L’opposizione dei cittadini, singoli o riuniti in comitati, costringe i paladini degli insediamenti a confrontarsi con i se e i ma e a rinunciare ai sogni di gloria.

Il prolungamento del canale navigabile viene resuscitato a Milano il 17 giugno 1991 con una conferenza stampa che non bada a spese. Glamour, per i fichi. Coglionata e spreco di quattrini pubblici, per i giocatori di scopa al bar. E non tutto fila liscio. Aldo Bellandi, allora dirigente della Libera associazione agricoltori, attualmente sindaco di Moscazzano, presente alla conferenza stampa, chiede lumi sull’impatto ambientale dell’opera. La domanda non è gradita. Scoppia un putiferio.

Due i tracciati studiati. Uno viaggia a sud, nei territori delle province di Milano e Pavia. Meta finale, Lacchiarella.  L’altro corre a est. Attraversa la nostra provincia. Si ferma a Truccazzano. 

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I lodigiani, prima della conferenza stampa, avevano dichiarato la loro opposizione alla via sud. Dai cremonesi, more solito, nulla. Silenzio. Chi tace acconsente. Risultato: il territorio cremasco sull’altare delle vittime sacrificali.

Favorevoli all’idrovia: Giuseppe Azzoni, consigliere regionale Pds; Franco Squerti segretario Fit-Cgil Cremona. 

Favorevoli con riserva la segreteria Pds cremonese. Più cauta quella cremasca.

Contrari: Libera associazione agricoltori, Coldiretti, Dario Balotta segretario regionale Fit-Cisl, segreterie cremasche di Dc e di Psi.  (Terra di Frontiera: Golflandia e altre storie, 1993, pagina 47).

I cremaschi non ci stanno ad essere fottuti. Nasce un Comitato di sindaci.  Definiscono il prolungamento uno scempio per il territorio. Una vergogna. E molto altro che non è rosolio.

È lotta dura senza paura contro il progetto.

Come sia finita è noto. Bettolina incagliata. Consorzio Canale navigabile sciolto.  Quattordici chilometri di macerie utilizzati per gare di pesca sportiva. Poca cosa per le centinaia di milioni spesi in studi, progetti e realizzazione del tratto esistente. 

Che l’esperienza serva almeno da monito per il progetto del nuovo ospedale. Previsto come «luogo di benessere olistico del paziente in armonia con l’intero ecosistema» non diventi un secondo canale navigabile. 

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Intanto mancano medici di base e le liste di attesa sono un incubo. La medicina pubblica è in coma. Ma non c’è da preoccuparsi: uno spot di una clinica privata informa della possibilità di ottenere accertamenti diagnostici «senza dovere attendere i tempi lunghi del sistema sanitario pubblico».  Tra i soci della clinica figura il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato, Fratelli d’Italia.

La vicenda dell’inceneritore (nella foto centrale) e del referendum tradito è un classico dell’arroganza politica. Un paradigma. Il centrosinistra perde il referendum. I cittadini bocciano l’ubicazione dell’impianto a San Rocco. L’amministrazione comunale se ne strabatte gli zebedei. Costruisce l’impianto esattamente nel posto bocciato.

I più accaniti sostenitori dell’inceneritore sono i dirigenti e gli amministratori del Pds. Ma la battuta migliore è del sindaco del tempo. Democristiano, con vicesindaco Pds, si scopre profeta. Annuncia: «Sarà un impianto tanto sicuro e realizzato così bene che in quella zona i cremonesi porteranno i bambini a passeggiare» (La Provincia, 12 settembre 1993).

E infatti se oggi si passa in via San Rocco si vedono bambini che sgomitano per occupare uno spazio libero dove giocare. Nonni e genitori osservano estasiati il camino dell’inceneritore, felici e riconoscenti cantano: «Grazie Pd per il tradimento».

In tempi recentissimi il progetto di un impianto di biometano in zona Bosco ex parmigiano vede contrapposti A2A e residenti.  Sindaco di Cremona e Pd schierati con la multiutility, remake di film visti troppe volte. Nasce il comitato BiometanNO. Cittadini incazzati e determinati, con leader credibili e preparati. Ottime capacità organizzative. È guerra al progetto.

A2A e Pd tirano il freno.  Il treno si ferma. David sconfigge Golia. 

E sembra una gag di Maurizio Crozza il comunicato firmato da Roberto Poli, allora e anche oggi capogruppo del Pd in consiglio comunale e di Luca Burgazzi, in quel momento segretario cittadino del partito. Infastiditi da alcune critiche del centrodestra la mettono giù dura che più dura non si può.  Manco fossero la regina Taitù, scrivono: «Francamente non accettiamo lezioni di ambientalismo da forze politiche che si muovono in modo ondivago e solo strumentale, cavalcando in modo poco credibile alcuni malumori inevitabili di fronte a scelte innovative e coraggiose» (vittoriazanolli.it, 7 aprile 2023). Francamente la politica non è il loro mestiere.

L’autostrada Cremona-Mantova, osteggiata da ambientalisti vede il Pd in prima fila. La questione si trascina da anni. È finita al Tar. La partita è ancora da giocare.

Nei giorni scorsi si è aperto un altro fronte. A2A intende ampliare il proprio impianto di biogas presente sul territorio di Casanova del Morbasco, per produrre biometano. 

Enrico Gnocchi lo aveva previsto. «Non è da escludere che A2a voglia trarre i previsti profitti da un simile impianto andando a costruirlo in altra località, studiando accuratamente più che l’aspetto tecnico/ambientale, l’ambiente sociale ideale, cercando aree con popolazioni ancor più remissive della media della popolazione cremonese» (vittorianozanolli.it, 24 settembre 2024). 

Così è stato, ma i cittadini non si sono rivelati remissivi. Si sono riuniti in assemblea, presenti Luigi Lipara, presidente di BiometaNo e il sindaco Carlo Vezzini. Hanno costituito un comitato contro l’operazione (vittorianozanolli.it, 15 novembre)

Vezzini la politica la mastica e non ha alcuna intenzione d’immolarsi per gli interessi di A2A tanto cara al Pd, suo partito. Ancora meno aspira di finire come San Sebastiano, trafitto dalle frecce. Ha posto dei paletti precisi all’ampliamento. Ha richiesto la Via. La battaglia è iniziata. L’inferno non è ancora stato scatenato.

Vezzini è una rondine e non fa primavera.  

I problemi ambientali restano una piattola fastidiosa per il Pd provinciale. La causa sta nella mutazione genetica del partito. Nella continua ricerca di consenso al centro. Nell’eloquio dei suoi dirigenti e militanti, attenti a non irritare le categorie economiche e produttive e gli stakeholder.  Nella esasperazione del politicamente corretto.  Nell’ossessione per i diritti.  Nella convinzione d’ essere gli unici detentori della verità. Nella smania di essere sempre appostino, ben vestiti, lindi, puliti, primi della classe, gentili ed educati. Nell’essere cicisbei di coloro che comandano in città e nel territorio. Fanculo.  

La politica è sangue e merda. È, se necessario, contrastare le multiutility e l’establishment. 

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Il 28 ottobre alle 21 al cinema Chaplin veniva proiettato Trashed, un viaggio nei rifiuti dei 5 continenti.  Un j’accuse all’attuale economia mondiale e un forte invito al cambiamento. Veniva citata una frase attribuita ad Albert Einstein. «Chi è intelligente risolve un problema, il saggio sa come evitarlo». 

Nel Pd provinciale sono tutti intelligenti. Per questo Cremona è al vertice europeo dell’inquinamento di polveri sottili. E i problemi ambientali una piattola fastidiosa.

 

Antonio Grass



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