LECCE – Sull’Autonomia differenziata e sulla Zes Unica abbiamo ascoltato il parere di Salvatore Piconese, ex segretario provinciale del PD di Lecce e oggi componente della Segreteria Regionale del partito con delega alle Infrastrutture, Trasporti e Sud.
Che cosa pensa dell’Autonomia differenziata e della Zona Economica Speciale Unica del Mezzogiorno (ZES)?
“Sono due iniziative politiche che indicano chiaramente l’impostazione ideologica e culturale della destra. I partiti che sostengono il Governo Meloni, da un lato, con il DDL Calderoli, dividono l’Italia in venti piccoli stati, con una ‘secessione dei ricchi’ del nord contro il Mezzogiorno, dall’altro, pensano che il Sud, da loro marginalizzato e impoverito, debba guidare sul piano geopolitico, con la Zes Unica, l’Africa all’interno del fantomatico Piano Mattei. Si tratta di un’enorme assurdità politica, che dimostra, soprattutto, la sudditanza culturale del ceto politico della destra, eletto nel Mezzogiorno, al pensiero antimeridionale della Lega”.
Eppure secondo il Ministro Fitto la Zes Unica è stata un grande successo. Non crede che sia vera questa valutazione?
“No, credo che questa valutazione del Ministro sia sbagliata, soprattutto dopo il documento dell’Agenzia delle Entrate sulla rideterminazione del credito d’imposta. In poche parole, secondo l’agenzia l’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti è pari a 9.5 miliardi di euro a fronte di poco più di un miliardo di euro di risorse disponibili.
Pertanto, la percentuale di credito d’imposta usufruibile, da parte di un’azienda, è pari al 17% dell’importo richiesto. Si tratta di un vero e proprio fallimento politico da parte del Governo Meloni”.
Mentre per ciò che concerne l’Autonomia differenziata quali sono le iniziative del PD?
“Abbiamo messo in campo una grande mobilitazione democratica per la raccolta delle firme per l’indizione del Referendum per abrogare la legge sull’Autonomia differenziata. È un fronte ampio e partecipato, che vede, oltre al PD, la presenza degli altri partiti di opposizione al Governo Meloni, la CGIL e la UIL, le forze sociali e culturali che hanno a cuore le sorti della democrazia e la tutela della Costituzione. Sono state raccolte 150mila firme in pochissimi giorni. I cittadini stanno rispondendo all’appello fatto dal Comitato promotore e ciò significa che gli italiani sono a favore dell’unità nazionale e contro la secessione dei ricchi del nord”.
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