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Entro il 10 gennaio 2024 coloro che hanno assunto colf, badanti, baby sitter, autisti, giardinieri e lavoratori domestici in genere sono tenuti al versamento dei contributi previdenziali Inps. Per i versamenti effettuati si possono però ottenere benefici fiscali, vedremo in breve quali sono e come avvalersene.

Migliaia di famiglie nei prossimi giorni saranno alle prese con i versamenti dei contributi previdenziali per colf e badanti. La prima cosa da sottolineare è che il versamento dei contributi in scadenza al 10 gennaio 2024 riguarda le competenze dell’ultimo trimestre del 2023, trovano quindi applicazione norme e importi previsti per tale anno.

Vediamo ora gli importi dovuti per la prossima scadenza per il versamento di contributi a colf e badanti.

Contributi colf e badanti, quanto pagare entro il 10 gennaio 2024

Gli importi dovuti sono stati indicati nella Circolare Inps 13 del 2 febbraio 2023.

Dal 1° gennaio 2023 vi sono stati aumenti degli importi previsti per i contributi previdenziali dei lavoratori domestici, gli aumenti oscillano tra i 109 euro mensili e i 145 euro mensili in base al profilo del lavoratore. I contributi sono calcolati sulla base della retribuzione del lavoratore e sul numero delle ore lavorate. Una parte dei contributi è a carico del lavoratore e il datore li potrà trattenere dallo stipendio che versa al dipendente.

Ecco gli importi su paga oraria:

  • fino a 8,92 euro all’ora: contributi orari 1,58 euro (0,40 euro a carico del lavoratore);
  • oltre 8,92 euro e fino a 10,86 euro all’ora: contributi orari 1,78 euro (0,45 euro a carico del lavoratore);
  • oltre 10,86 euro all’ora: contributi orari 2,17 euro (0,55 euro a carico del lavoratore);
  • orario di lavoro superiore o uguale a 24 ore settimanali: contributi orari 1,15 euro (0,29 euro a carico del lavoratore).

Come pagare i contributi per colf e badanti

I contributi per colf e badanti, lavoratori domestici in genere, possono essere versati:

  • utilizzando la modalità “Pagamento immediato pagoPA ” con carta di credito o debito, con prepagata oppure con addebito in conto;
  • con l’Avviso di pagamento PagoPA che può essere stampato dal Portale dei pagamenti e contiene il codice avviso, l’importo da pagare, la data entro la quale effettuare il pagamento e le istruzioni per il pagamento;
  • infine, il pagamento può essere effettuato tramite l’App IO.

Deduzione e detrazione contributi colf e badanti

Il settore del lavoro domestico è quello in cui vi è un’elevata fascia di evasione, proprio per questo motivo il legislatore cerca di incentivare la regolarizzazione di questi lavoratori. La regolarizzazione oltre ad avere effetti sulle casse dell’Inps ha anche effetti sul fronte del versamento delle imposte sui redditi. Uno degli incentivi più importanti è la possibilità di portare in deduzione le somme versate.

I contributi pagati per colf e badanti possono essere portati in deduzione dalla propria dichiarazione dei redditi.

Gli importi versati per i lavoratori domestici sono deducibili al netto della quota dei contributi che ricadono direttamente sul lavoratore. L’importo massimo che si può portare in deduzione è 1.549,37 euro annui. i contributi versati devono essere indicati nel Rigo E23 (contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari) del modello 730/2024.

Nel decreto Lavoro era stato proposto il raddoppio dei limiti di deducibilità, ma la misura non è stata confermata.

Tra le agevolazioni deve essere ricordata anche la detrazione al 19% delle spese sostenute per colf e badanti, ma queste si applicano solo al verificarsi di determinate condizioni:

  • reddito non superiore a 40.000 euro;
  • assistenza a un anziano non autosufficiente;
  • certificato medico che attesti la non autosufficienza.

In questo caso la detrazione può essere applicata su una spesa massima (comprendente anche le retribuzioni) di 2.100 euro.

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Deve essere inoltre ricordato che nel piano nazionale per l’emersione del lavoro sommerso rientrano anche i maggiori controlli sui lavoratori domestici a partire dal 2024.

Tali controlli sono previsti dalla legge di bilancio 2024 e prevedono i controlli incrociati nelle banche dati Inps tra contributi versati e comunicazione di assunzione dei lavoratori domestici.

 

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