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Potenziale crescita nel secondo semestre

Pubblicato il 3 January 2024

Stabilità. È questa la parola chiave che secondo 24MAX, società di mediazione creditizia del gruppo immobiliare RE/MAX Italia, caratterizzerà il mercato del credito nel 2024, quindi i mutui prima casa, e, di conseguenza, il mercato immobiliare. Durante i primi 6 mesi del 2024 la previsione è di numeri simili a quelli del 2023: potrebbe seguire poi, una potenziale crescita della domanda e dell’erogato nel secondo semestre legata all’attesa riduzione dei tassi di interesse.


Dario Castiglia: 2024, stabilizzazione del mercato


“Nel corso del 2023 i rialzi dei tassi d’interesse, proseguiti ininterrottamente fino al terzo trimestre, hanno dato un’ulteriore stretta all’accesso al credito per le famiglie italiane, ripercuotendosi sull’andamento delle compravendite immobiliari – spiega Dario Castiglia, amministratore delegato di 24MAX e ceo & founder di RE/MAX Italia – Ora, con il probabile raggiungimento del picco dei tassi d’interesse, stiamo iniziando ad assistere a una progressiva stabilizzazione del mercato: ciò contribuirebbe ad alimentare un clima di fiducia, dando così nuovo slancio al mercato che chiuderà il 2023 con dati in netto calo rispetto al triennio 2020-2022 viziato dai tassi ai minimi storici”.


I dati di partenza per questo 2024 hanno la loro base su quelli del 2023. “A livello nazionale si registra una diminuzione complessiva del 40% dei mutui erogati nel corso del 2023 rispetto all’anno precedente”, sottolinea Riccardo Bernardi, chief development officer di 24MAX.


2023, ritorno la tasso fisso


I dati elaborati dall’Ufficio Studi fino al 6 dicembre 2023 confermano per il 2023 un deciso ritorno al tasso fisso: la maggior parte dei mutui erogati ha come finalità l’acquisto della prima casa (91,6%), sempre più esigui i mutui richiesti per la seconda casa, che passano dal 2,8% del 2022 all’1,6%. Sempre nel 2023 si è mostrato in “leggera crescita” l’importo medio dei mutui erogati, che supera di poco 124.000 euro.


Sono i coniugati a chiedere il mutuo


Il 44,2% di chi ha chiesto un mutuo tra gennaio e dicembre 2023 è coniugato; il 43,1% è single, con prevalenza degli uomini (59%) sulle donne (41%). Sono state in “leggera crescita” le richieste di separati e divorziati, salite all’8,4% rispetto al 7,8% del 2022. Pressoché stabile nel corso dell’anno la richiesta dei conviventi, che rappresentano il 2,4%, e dei vedovi, che si attesta all’1,9%.


Fasce d’età e contratto lavorativo


I dati evidenziano una sostanziale parità tra la fascia 35-44 anni e 25-34 anni che quotano rispettivamente il 31% e il 29,8%, confermando il trend del 2022; in leggero aumento anche le richieste di mutuo da parte dei giovanissimi (18-24 anni) che raggiungono il 3,5%, e degli over 55 che salgono al 15,3%. In “lieve diminuzione”, invece, la fascia 45-55 anni che si attesta al 20,5%.


Per quanto concerne il profilo dei richiedenti dal punto di vista lavorativo, la netta maggioranza (pari al 78,1%) di chi ha acceso un mutuo nel 2023 sono lavoratori a tempo indeterminato, seguiti dalle partite Iva (8,6%).

Il profilo dell’autore

Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.

All’inizio negli anni ’90 si è occupato di cronaca su La Repubblica lavorando al contempo come giornalista in alcune televisioni libere liguri. A Milano è stato redattore capo di Italia-iNvest.com, primo sito italiano specializzato in economia. Ha lavorato al sito “Lettera finanziaria” di Giuseppe Turani.
Sulla carta stampata ha lavorato con Affari & Finanza ed è stato caporedattore di Finanza e Mercati. Attualmente lavora a MF-Milano Finanza.

 

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