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Come saldare i debiti senza avere liquidità? Cos’è il prestito cambializzato? Cos’è la procedura di sovraindebitamento? Esdebitazione senza utilità: cos’è?

I debiti rappresentano, con tutta probabilità, la preoccupazione maggiore per chi si trova in condizioni di ristrettezze economiche: il pensiero di dovere dei soldi a qualcuno tormenta le notti di quanti non li hanno ancora restituiti. Per ripianare la propria situazione occorre far avere al creditore ciò che gli si deve, questo è ovvio; ma come uscire dai debiti senza soldi? È possibile? Sembra quasi una contraddizione in termini ma, come vedremo, non è proprio così: ed infatti, oggi esistono degli strumenti che consentono di far fronte alle proprie passività anche senza avere liquidità.

Non si tratta solamente del classico prestito, ma anche di procedure previste dalla legge per aiutare chi ha contratto debiti ma dimostra di voler pagare in qualche modo. Ad esempio, attraverso:

  • i prestiti cambializzati, cioè da restituite attraverso le cambiali;
  • il proprio lavoro «gratuito»: anziché uno stipendio, si scala dal debito la somma che andrebbe pagata per l’attività svolta;
  • la procedura del sovraindebitamento per trovare un accordo che soddisfi la maggioranza dei creditori;
  • l’esdebitazione senza utilità, vale a dire: chiedendo al giudice di riconoscere i meriti per poter uscire dal proprio debito senza pagare (ad esempio, perché il problema è nato da un licenziamento);
  • la cessione dei propri beni;
  • l’affitto di una proprietà per garantirsi un’entrata mensile.

Prestiti per pagare i debiti: come fare?

Il primo modo utile che puoi utilizzare per

uscire dai debiti senza soldi è quello di chiedere un prestito. Poiché nessun istituto di credito ti farà un prestito o ti concederà un mutuo senza delle garanzie, per ottenerlo avrai bisogno di un fideiussore, cioè di una persona che ti faccia da garante e che assicuri alla banca che la somma prestata venga restituita.

In alternativa, puoi offrire anche una garanzia di tipo reale: se possiedi un immobile, puoi ipotecarlo per ottenere il denaro di cui hai bisogno per uscire dai debiti.

Terza possibilità: ricorrere ai prestiti cambializzati. Si differenziano dai prestiti sopra visti per la modalità di restituzione delle somme ricevute: invece del tradizionale Rid (rapporto interbancario diretto) con addebito bancario o postale, infatti, la restituzione del denaro avviene a mezzo cambiali, che vanno pagate con cadenza mensile fino all’estinzione del prestito.

Il prestito cambializzato è dedicato a quelle persone che, nell’immediato, non hanno i soldi per uscire di debiti e, pertanto, nemmeno un conto in banca cospicuo.

D’altro canto, però, il prestito cambializzato agevola l’istituto erogante in quanto, grazie all’estinzione tramite promesse di pagamento, fornisce ai creditori la possibilità di rifarsi su possibili insolvenze pignorando i beni dell’inadempiente, così da rientrare immediatamente nelle spese sostenute. In caso di inadempienza, il debitore verrà protestato.

Pagare i debiti offrendo il proprio lavoro

Puoi uscire dai debiti senza soldi offrendo al tuo creditore, anziché del danaro, la tua prestazione professionale. Se sei specializzato in qualcosa, se eserciti (o esercitavi) un mestiere o, comunque, ritieni di essere molto bravo in un’attività, puoi dedicarti a questa per pagare i tuoi debiti.

Ad esempio, puoi metterti in pari con i piccoli debiti che hai accumulato nel tempo offrendo la tua manodopera per effettuare qualche lavoro, portando la contabilità della società di cui sei debitore, offrendo consulenze in cambio del ripianamento delle passività. Insomma: se sai fare qualcosa, falla gratuitamente per la persona a cui devi del denaro.

Uscire dai debiti con la procedura di sovraindebitamento

La legge consente ai debitori che vogliano onorare i propri impegni ma che non hanno alcun modo per poterlo fare di ottenere una riduzione delle proprie passività: si tratta della pratica di composizione della crisi, che può essere chiesta al giudice nel caso di sovraindebitamento.

Merito di una legge del 2012 (la famosa legge salva suicidi, emanata in piena crisi economica) [1] che ha consentito ai comuni cittadini, oberati da debiti a cui non possono far fronte, di raggiungere un accordo con i creditori e di pagare solamente una parte dei debiti.

Perché i creditori dovrebbero rinunciare ad una parte della loro pretesa? Per il semplice fatto che è inutile intraprendere esecuzioni forzate nei confronti di chi non ha nulla: si perde tempo e denaro. Meglio ottenere una somma minore, ma almeno certa.

Con la procedura di sovraindebitamento il debitore può chiedere al giudice di accedere ad una prassi molto simile a quella che la legge ha sempre concesso alle imprese fallite: proporre un

accordo che soddisfi la maggioranza dei creditori.

Il debitore deve essere meritevole di questo sconto, nel senso che la situazione di morosità non dev’essere stata provocata da una condotta rimproverabile (ad esempio, la perdita di danaro al gioco), ma da cause non attribuibili ad una colpa.

Il debitore deve dimostrare la propria buona volontà a voler saldare quel che può, quindi deve:

  • fornire la prova di poter pagare almeno una minima percentuale del debito, attingendo da propri o altrui beni (si pensi, per esempio, alla vendita della casa dei genitori o alla cessione di parte del Tfr);
  • attestare che, pur con un lavoro a tempo pieno, non sarebbe capace di ricoprire la parte restante. Il debitore, insomma, deve offrire un saldo e stralcio del debito misurato in base alle sue effettive possibilità.

Esdebitazione senza utilità: cos’è?

La legge consente di uscire dai debiti senza soldi grazie alla nuova procedura di esdebitazione senza utilità [2]. Consente ai cittadini (dai piccoli imprenditori ai consumatori, passando per professionisti e imprenditori agricoli) di proporre ai creditori un

piano di rientro per estinguere i propri debiti.

La grande novità dell’esdebitazione senza utilità è che il debitore potrà uscire dai propri debiti anche senza offrire immediatamente alcuna contropartita ai creditori. A questa procedura si può accedere una sola volta nella vita.

Il beneficio viene concesso dal giudice solo se stabilisce che il debitore è meritevole dell’esdebitazione, cosa che avverrà se il debitore dimostra che le obbligazioni sono sorte per cause sopraggiunte a lui non imputabili, come ad esempio a un licenziamento inaspettato oppure alla necessità di far fronte a cure mediche straordinarie.

Con l’esdebitazione, il debitore, pur non pagando nulla subito, si impegna a saldare il debito entro i quattro anni successivi al provvedimento del giudice che la concede, qualora entro questo termine sopravvenissero utilità tali da consentire il soddisfacimento dei creditori in misura non inferiore al 10%, secondo una valutazione su base annua, dedotte le spese di produzione del reddito e quanto occorre al mantenimento del debitore e della sua famiglia.

Per accedere all’esdebitazione, il debitore dovrà presentare: domanda al giudice competente nel luogo in cui risiede, unitamente a una relazione redatta con l’aiuto di un Organismo di composizione delle crisi che:

  • certifichi la completezza e l’attendibilità dei documenti allegati alla domanda;
  • indichi le cause dell’indebitamento e dell’incapacità del debitore di farvi fronte;
  • valuti se il debitore sia stato diligente nell’assumere i debiti.

Previo accertamento della meritevolezza del debitore, il giudice potrà concedere l’esdebitazione. Affinché ciò possa accadere, non dovranno esserci atti di frode da parte del debitore, ovvero colpa grave o dolo nell’assunzione dei debiti.

Il provvedimento dovrà quindi contenere modalità e termini di presentazione, da parte del debitore, delle dichiarazioni annuali relative alle sopravvenienze che possano consentire il pagamento dei debiti nei successivi quattro anni.

Pagare i debiti cedendo i propri beni

Puoi pensare di uscire dai debiti pur non avendo soldi trovando un

accordo con i tuoi creditori e offrendo loro la vendita di un tuo bene. Se possiedi qualche piccola proprietà (non necessariamente un immobile, ma anche un’autovettura, una motocicletta, ecc.) puoi cederla in cambio dell’estinzione del debito. Fondamentale è trovare un accordo con il creditore e mettere tutto nero su bianco, di modo che alla tua cessione possa corrispondere la liberazione dal vincolo debitorio.

Uscire dai debiti affittando una proprietà

Un buon modo per trovare liquidità per uscire dai debiti è quello di dare in locazione un bene immobile che non si utilizza: pensa a chi è proprietario di un piccolo vano ad uso commerciale che, però, non può utilizzare perché troppo piccolo per viverci. In un’ipotesi come questa, è possibile far fruttare i propri beni concedendoli in affitto a terzi che ne hanno bisogno e, ovviamente, facendosi pagare il canone mensile.

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