Lucca, 15 marzo 2024 – Un buco da oltre due milioni di euro e indagini a tappeto nei confronti di tre soggetti risultati essere, a vario titolo, amministratori di una struttura sanitaria privata operante nel settore della fornitura di prestazioni ambulatoriali nel territorio viareggino. E’ l’esito di un’inchiesta portata avanti alla guardia di finanza del comando provinciale di Lucca, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica.
Tutto è partito dal fallimento dell’azienda sanitaria: le indagini si sono sviluppate attraverso l’esecuzione di accertamenti bancari, l’esame di documentazione e l’assunzione di numerose testimonianze da parte di dipendenti e fornitori. Le indagini, in particolare, hanno permesso di smascherare il ruolo di amministratori occulti da parte di un cardiologo e di un commercialista di Viareggio che, utilizzando una società riconducibile all’amministratrice legale della fallita, hanno distratto, nei pochi anni di vita di attività, circa 350.000 euro, ricorrendo a fatturazioni di “comodo”.
Questo ha determinato l’immediato dissesto, occultato con la falsificazione dei bilanci e delle scritture contabili. Inoltre, dall’esame dei dati bancari, i finanzieri hanno appurato che gli indagati avevano dilapidato, per finalità extra aziendali, circa un milione di euro provenienti da conferimenti e finanziamenti dei soci fondatori, ossia di coloro che avevano investito nel progetto dell’azienda sanitaria. Tali condotte e i debiti contratti a vario titolo dal primo anno di vita dell’azienda e mai pagati dai tre amministratori, quantificati in circa 2,3 milioni di euro, hanno prodotto il fallimento della società.
Le risultanze delle attività a carico delle 3 persone, per più fatti di bancarotta, dalla semplice alla fraudolenta distrattiva, alla preferenziale e al falso in bilancio, saranno ora vagliate dal giudice preposto.
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