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In questo periodo di forti rialzi dei tassi di interesse sembra quasi impossibile pensare che fino a non molto tempo fa ci fossero tassi pari o addirittura sotto lo zero. Una manna per i mutui a tasso variabile: più i tassi si abbassano, minori sono gli interessi che il cliente deve alla banca. In caso di interessi di mercato (Euribor) negativi la banca si troverebbe costretta a far pagare al mutuatario meno dello spread deciso nel contratto di mutuo. Come sappiamo infatti il tasso di un mutuo variabile è dato dalla somma di Spread e di euribor; se questo è negativo il tasso del mutuo sarà più basso dello spread. 

Non è stato così invece per chi ha sottoscritto mutui variabili con una speciale clausola (detta “floor) che impediva agli interessi di scendere sotto una certa soglia (e quindi di avvantaggiarsi degli interessi di mercato negativi). Ora la Corte di Appello di Milano ribadisce che si tratta di una clausola vessatoria; con i mutui Deutsche Bank come aveva già fatto per i mutui Banco Bpm con la sentenza di settembre 2022. Devono quindi essere rimborsati tutti i consumatori che hanno sottoscritto un mutuo variabile con floor e che hanno pagato rate più alte di quelle dovute dal 2015 in avanti perché non hanno potuto beneficiare dell’Euribor negativo. Un rimborso decisamente interessante perché, ad esempio, per un mutuo che nel giugno 2015 aveva un residuo di 100.000 euro e una durata residua di 120 rate, il rimborso sarebbe di ben 1.508 euro.

La vicenda dei mutui floor

Abbiamo raggiunto queste importanti vittorie nelle azioni inibitorie avviate verso Banco Bpm e Deutsche bank. Il tutto è iniziato nel 2016 quando Altroconsumo ha diffidato alcune banche a causa della presenza di clausole vessatorie nei loro contratti. In seguito, sono state avviate due inibitorie quindi due azioni in giudizio per chiedere al Giudice di rendere non applicabili le clausole floor. I primi di settembre 2022 è arrivata la decisione positiva della Corte di appello di Milano sui contratti di mutuo di Banco Bpm (ex Banco Popolare). Ed ora arriva anche la decisione positiva della Corte di Appello per i mutui Deutsche Bank.

Che cos’è il floor e perché è vessatorio

Con il termine floor (letteralmente “pavimento”) si intende una soglia minima, al di sotto della quale il tasso di interesse del mutuo variabile non può scendere. Sulla carta può sembrare interessante ma, in realtà, quando i tassi di mercato scendono o, addirittura, diventano negativi, il floor finisce per essere vantaggioso esclusivamente per la banca. Sul tema si è già espressa anche Banca d’Italia, che ha richiamato gli operatori per aver applicato un floor ai propri clienti, senza però che questo venisse comunicato nei contratti. 

Per noi, però, il problema è un altro. Anche qualora venisse comunicata nei contratti, infatti, la presenza del tasso floor rappresenterebbe comunque una clausola vessatoria per i clienti, senza contare che è una condizione contraria al Codice del consumo, perché non facilmente comprensibile dai consumatori. Al momento della stipula, infatti, un consumatore consapevole non accetterebbe mai di avere un floor, perché questo significherebbe rinunciare a un vantaggio (la possibilità di pagare meno interessi) senza avere qualcosa in cambio (meno spese nel mutuo o uno spread più basso, per fare due esempi).

Per questo motivo abbiamo depositato due inibitorie nei confronti di Banco BPM e Deutsche bank affinché il Giudice dichiarasse vessatorie le clausole floor dei contratti e quindi non applicabili. Abbiamo inoltre richiesto un rimborso per tutti i clienti che hanno pagato in questi ultimi anni rate più alte, proprio a causa del floor. 

La decisione della Corte di appello di Milano

La Corte di Appello di Milano, ci dà ragione, considera la clausola vessatoria nei contratti di Banco Bpm e di Deutsche Bank; questo è un precedente importante perché di solito la vessatorietà di questa clausola è esclusa visto che riguarderebbe una parte essenziale del contratto, quella di definizione delle rate da pagare. Il Giudice invece ha dichiarato la clausola vessatoria perché in realtà il floor è una clausola accessoria, il cliente può infatti pagare le rate secondo le previsioni del contratto, anche senza il floor.

Invece il Giudice non ha previsto un rimborso automatico per i clienti, come da noi richiesto, perché questo dovrebbe essere oggetto di cause individuali e non di una inibitoria. Resta il fatto però che anche a detta del Giudice i clienti hanno diritto al rimborso dei maggiori interessi pagati.

Al momento Banco Bpm ha fatto ricorso in Cassazione contro decisione della Corte di Appello ma anche in questo caso siamo convinti che le nostre ragioni possano essere confermate. 

Vuoi ottenere il rimborso? Ti aiuta Altroconsumo

Se hai un mutuo variabile con floor di Banco Bpm o Deutsche Bank, e di qualsiasi altra banca italiana è tuo diritto chiedere il rimborso alla banca dei maggiori interessi pagati tra giugno 2015 e maggio 2022 (data a partire dalla quale l’Euribor è tornato a essere positivo). Come abbiamo visto stiamo parlando di rimborsi che possono superare anche il migliaio di euro. È importante però bloccare la prescrizione decennale e quindi inviare subito un reclamo alla banca. Se nel periodo 2015-2022 avete tendenzialmente pagato una rata del mutuo variabile sempre costante il vostro mutuo potrebbe avere un floor.

 

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