Il commando complottista che ha spruzzato deliri di vernice sugli edifici comunali
Il delirio complottista agisce a notte fonda: quattro controllano, due spruzzano le scritte e alla fine tutti scappano lasciando un catalogo di dietrologie no vax e complotti da social network sui due luoghi-simbolo del Comune di Bergamo.
L’azione
Secondo una prima ricostruzione, ad agire sono in sei. Arrivano in piazza Matteotti alle 3.35. Nel buio della città deserta, in quattro si piazzano agli angoli dello slargo a fare da pali, pronti ad avvisare nel caso qualcuno si avvicini. Gli altri due hanno dei grossi zaini sulle spalle: contengono piccoli compressori e vernice rossa. Entrambi hanno delle lance con le quali possono spruzzare vernice fino a lunga distanza. Una donna viene ripresa dalle telecamere entrare in azione sulla facciata di Palazzo Frizzoni, sul granito bugnato del pianterreno. Non si sa invece chi sia a occuparsi della facciata in marmo di Zandobbio di Palazzo Uffici: le impalcature della ruota panoramica in allestimento intralciano l’obiettivo della telecamera. L’agente della polizia locale di turno ai monitor delle telecamere si accorge di quello che sta accadendo e chiama il numero di emergenza, ma i complottisti sono in piena azione. In quattro minuti hanno finito: sono quasi le 3.49 quando si disperdono. Alcuni scappano verso Porta Nuova e si infilano in via San Francesco. La pattuglia inviata dalla Questura arriva un minuto dopo.
Le scritte
La firma è quella dei No Vax che da molto tempo infestano le strutture pubbliche di Bergamo: le due V che vorrebbero significare « Vivi». Una delle firme arriva al lenzuolo con la colomba della pace appesa al balcone dell’ufficio del sindaco: dovrà essere gettata e ristampata. Una scritta dice «Vax = morte», ma è affiancata anche da altri due tipi di complottismo. Uno riguarda la qualità dell’aria: «C02 = frode» nega il peso dell’inquinamento nel cambiamento climatico. L’altro riguarda invece l’Agenda 2030, cioè il programma d’azione per lo sviluppo sostenibile sottoscritto da 193 Paesi, ma che per i complottisti mira invece ad abolire le sovranità nazionali per istituire un unico governo mondiale. Per questo la scritta dice: «Agenda 2030 = male». Un’ultima scritta sull’angolo di Palazzo Frizzoni verso via Crispi attacca in modo pesante la sindaca Elena Carnevali, definita addirittura «nazista». Per questo il Comune ha presentato denuncia, oltre che per danneggiamenti, anche per diffamazione e ingiurie.
Le operazioni di pulizia con un diluente speciale sono iniziate alle 6.30 e sono terminate poco prima di mezzogiorno.
Le indagini
La Digos ha acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza comunale di piazza Matteotti ma anche quelle delle vie dei dintorni, sia sul lato di via XX Settembre che verso viale Papa Giovanni per riuscire a ricostruire i percorsi di arrivo e partenza dei No Vax, e quindi le auto utilizzate. Sono state acquisite anche le immagini degli impianti privati. Una grande mole di riprese la cui analisi è subito iniziata.
I raid dei No Vax imperversano da quasi tre anni: a gennaio 2022 c’erano state per due volte le scritte al cimitero di Nembro. Le incursioni erano proseguite per un anno e nel mirino erano finiti il Papa Giovanni (l’edificio e le auto dei dipendenti), il cimitero di Bergamo, le redazioni dei giornali, il centro tamponi di piazzale Alpini, i centri vaccinali di Treviglio, Zogno e Dalmine, il liceo Mascheroni, l’Ordine dei medici, la sede del Pd. L’anno era finito con un’incursione all’Università di via dei Caniana, l’unico caso per il quale erano stati individuati (e denunciati) i presunti responsabili: una bergamasca di 26 anni, un comasco di 49 e un bresciano di 68.
I commenti
Una nota del Comune parla di «attacco alla convivenza civile» di «una gravità inaccettabile. È altrettanto preoccupante che dietro questo gesto si nasconda una pericolosa negazione della realtà scientifica». Ma Carnevali assicura che «continuerà con determinazione il suo impegno per la sostenibilità». Solidarietà è arrivata dal suo predecessore Giorgio Gori, e per il Pd dal segretario cittadino Alessandro De Bernardis, dalla capogruppo Francesca Riccardi, dal segretario provinciale dem Gabriele Giudici e dal consigliere regionale Davide Casati. Da Forza Italia «totale solidarietà» dal segretario regionale Alessandro Sorte e dal consigliere regionale Ivan Rota, ma polemici il deputato Stefano Benigni e la capogruppo Giulia Ceci, che parlano di «eco-vandali», e di «criminali troppo spesso giustificati da parte della sinistra». Critico anche il leghista Alberto Ribolla: «Dove erano le forze dell’ordine? Chi guarda le telecamere stava dormendo? Quanto accaduto è simbolo della sicurezza in città: inesistente».
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