I militari della Guardia di Finanza stanno effettuando una serie di perquisizioni in alcuni uffici del Comune di Roma e nella sede di Astral, società partecipata al 100% dalla Regione Lazio, nell’ambito di un’indagine della procura di Roma sugli appalti per il rifacimento del manto stradale e che riguarderebbe anche fondi per il Giubileo. Le accuse a seconda delle posizioni sarebberosono di associazione a delinquere, corruzione, frode in pubbliche forniture, turbata libertà degli incanti, riciclaggio e autoriciclaggio. Al centro dell’indagine dei pm romani un giro di tangenti che un imprenditore pagava ai pubblici ufficiali per ‘pilotare’ una serie di appalti per lavori di manutenzione delle strade.
Sarebbero cinque i pubblici ufficiali coinvolti nell’indagine dei pm di Roma in cui si ipotizza anche il reato di corruzione nell’affidamento di appalti per la
manutenzione stradale. “Le vicende riguardano presunti episodi – spiega una nota della procura -, corruttivi e fraudolenti posti in essere in fase di aggiudicazione ed esecuzione di appalti banditi nel settore della manutenzione e rifacimento del manto stradale, da Roma Capitale e Astral – Azienda Strade Lazio Spa”. I finanzieri del comando provinciale di Roma “hanno dato esecuzione a decreti di perquisizione locale, domiciliare e di contestuale sequestro nei confronti di diversi soggetti indagati, a vario titolo, per le ipotesi – è scritto nella nota -, di associazione per delinquere, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata liberta’ degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e autoriciclaggio”. Le attivita’ riguardano, inoltre, “la sede legale e una filiale di un istituto di credito (non sottoposto a indagini)”.
Un imprenditore “dominus” di un’associazione a delinquere
Al centro delle indagini ci sarebbe un imprenditore che avrebbe pagato i pubblici ufficiali per ‘pilotare’ una serie di appalti per lavori di manutenzione delle strade. Le perquisizioni eseguite dalle Fiamme gialle hanno interessato – in particolare -, gli uffici di un dipartimento di via Luigi Petroselli dove sarebbero stati acquisiti degli atti. L’imprenditore, secondo quanto si apprende da fonti, avrebbe costituito un’associazione a delinquere del quale sarebbe il ‘dominus’ finalizzata alla commissione di una serie di reati – turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione, riciclaggio e autoriciclaggio -, tra l’altro volti ad ottenere appalti per l’asfaltatura stradale da Roma Capitale. Secondo quanto ricostruito dalla Gdf, l’imprenditore avrebbe commesso frode nella pubblica fornitura di appalti conclusi con Roma Capitale e altri enti pubblici, non adempiendo dolosamente agli obblighi contrattuali previsti e ponendo in essere espedienti ingannevoli per far apparire l’esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti, con particolare allo spessore del manto di asfalto e alle qualità del materiale impiegato. L’imprenditore avrebbe dato o promesso utilità ai pubblici ufficiali affinché’ questi compissero atti contrari ai doveri d’ufficio.
Secondo quanto ipotizzato dalla Guardia di Finanza, in sintesi, è stato “possibile rilevare la partecipazione delle società appartenenti al ‘gruppo’ a numerose procedure di gara per lo più inerenti a lavori di rifacimento del manto stradale, con la conseguente aggiudicazione, che nella maggior parte dei casi hanno avuto quale controparte ‘Roma Capitale’ per importi di circa 100 milioni di euro”, secondo quanto apprende Agi. In particolare, le intercettazioni e i successivi accertamenti, “hanno consentito di far emergere l’esistenza di un unico disegno criminoso e di un’associazione per delinquere.
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