Se finora ci siamo lamentati del livello delle tasse italiane, uno sguardo al mercato dei mutui può farci almeno parzialmente ricredere. Idealista/news ha infatti confrontato le imposte sui mutui casa, scoprendo che l’Italia, tra i Paesi che tassano i mutui, è il secondo meno esoso dopo la Francia. Il commento di Ivano Cresto (Mutui.it).
Imposte sui mutui assenti in Uk, Germania e Olanda
Le tasse sui mutui casa non sono tutte uguali, e la dicono lunga sul concetto di proprietà che vige nei vari Paesi. Secondo il confronto operato da idealista/news, si scopre ad esempio che in Germania, Paesi Bassi e Gran Bretagna le imposte sui mutui sono totalmente assenti. Il che è notevole in Paesi in cui le dinamiche degli affitti sono particolarmente vive, ma che in parte spiega come la realtà degli acquisti con mutuo sia in quelle zone molto più radicata che nel sud Europa.
Mutui, nel sud Europa le tasse le paga il cliente
Quanto agli altri Paesi considerati – Spagna, Portogallo, Italia e Francia – si nota come la tassazione sull’acquisto di casa tramite un finanziamento sia realtà condivisa, e sempre a carico del cliente. In particolare, quella che in Italia è chiamata “imposta sostitutiva” sul mutuo, in Portogallo si chiama “Imposta do selo”, in Spagna è l’imposta sugli atti giuridici documentati, in Francia è un contributo alla transazione immobiliare.
Tasse sui mutui, quanto si paga in Europa?
Diversa l’entità dell’imposta: se in Spagna il tasso effettivo del finanziamento è in media dell’1,4% su una base imponibile di 1,4-1,5 volte l’importo, in Portogallo abbiamo lo 0,60% calcolato sull’importo principale del prestito. In Italia, come sappiamo, l’imposta sostitutiva è dello 0,25% dell’importo del mutuo in caso di acquisto dell’abitazione principale (mentre per le altre residenze si parla del 2%), mentre in Francia abbiamo un contenutissimo 0,06% dell’importo principale moltiplicato per 1,2.
In Italia stangata per le tasse sull’acquisto seconde case
Quanto si paga, dunque, a conti fatti? È a questo punto che si scopre che in Italia acquistare l’abitazione principale con un finanziamento da 200 mila euro costa solo (in termini di imposte sul mutuo) 500 euro, mentre in Francia l’acquisto è ancora più convenente: 120 euro di imposte. Molto peggio va agli aspiranti mutuatari spagnoli, che sborsano 2800 euro, o ai portoghesi, che ne versano 1200. Attenzione però: l’Italia balza immediatamente in cima alla classifica della nazione più cara se si pensa all’acquisto di una seconda casa. In questo caso, su un mutuo da 200 mila euro le imposte salgono alla vertiginosa vetta di 4 mila euro.
“Storicamente la casa di proprietà ha sempre rappresentato l’investimento principe delle famiglie italiane”, commenta Ivano Cresto, responsabile mutui di Facile.it spiegando come lo Stato abbia sempre visto di buon occhio e agevolato la tendenza all’acquisto della prima casa, per la quale le imposte sono fra le più basse d’Europa. “Le imposte sono rimaste a livelli simili da moltissimi anni, indipendentemente dai governi che si sono avvicendati alla guida del Paese. Ciò contribuisce, così come altri elementi favorevoli, primo fra tutti il livello dei tassi di interesse applicato oggi ai finanziamenti per l’acquisto della casa, a sostenere la lenta ripresa del mercato immobiliare”.
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