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Tutti i bonus per Partite Iva 2023: le agevolazioni che sono state introdotte o confermate dall’esecutivo.

Le agevolazioni e i bonus per Partite Iva 2023, vediamo quali sono e come funzionano: dal bonus Iscro a quello internet, dalla flat tax al regime forfettario. Ma non solo. (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

Su questo argomento puoi leggere un post che spiega come una Partita Iva può pagare meno tasse nel 2023 (con esempi); in un altro articolo abbiamo verificato come funziona la flat tax al 15 per cento; e infine c’è un focus sulla Partita Iva forfettaria: apertura, tasse, gestione.

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Alcune di queste misure di sostegno sono state introdotte dal governo Meloni, altre prorogate dall’anno scorso. Tra i provvedimenti più significativi ci sono:

  • la flat tax per le Partite Iva al 15 per cento (sia in regime forfettario, sia in regime ordinario);
  • il limite di fatturato per accedere al regime forfettario è stato elevato a 85mila euro;
  • confermati anche il bonus Internet (voucher connettività) e Iscro 2023 (la cassa integrazione per lavoratori autonomi);
  • il governo ha modificato sanzioni e regole per i cittadini che decidono di aprire e chiudere nel breve periodo la Partita Iva.

Scopri la pagina dedicata a tutti bonus attualmente attivi e disponibili.

Vediamo una a una queste misure. Nel corso del post ci soffermiamo anche su altre agevolazioni, come il Bonus 150 e 200 euro o la possibilità di chiedere il Reddito di Cittadinanza.

Tutti i bonus per partite Iva 2023: flat tax

Nell’ultima legge di Bilancio l’esecutivo ha cambiato le norme sulla tassazione delle Partite Iva. Una sorta di apripista per la legge delega per la riforma fiscale che è in discussione in questi giorni e che dovrebbe arrivare a compimento entro 5 anni. È stata infatti introdotta la flat tax (tassa piatta).

Per comprendere come funziona è necessaria una distinzione tra:

  • regime forfettario: si pagherà la tassa del 15 per cento sul fatturato complessivo;
  • regime ordinario: si continuerà a pagare secondo gli scaglioni attuali (tra il 23 e il 43 per cento). Ma ci sarà la possibilità di accedere alla flat tax incrementale (pagare il 15 per cento sul fatturato in eccesso rispetto agli anni precedenti).

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Tutti i bonus per partite Iva 2023: regime forfettario

La manovra di Bilancio ha cambiato il limite di fatturato per poter accedere alla tassazione in regime forfettario. La soglia è stata portata da 65.000 a 85.000 euro. Con l’aliquota che resta al 5 per cento se l’attività è stata avviata da meno di 5 anni e al 15 per cento se invece è meno recente.

Tutti i bonus per partite Iva 2023: bonus Internet

Per il 2023 l’esecutivo ha deciso di prorogare il bonus Internet per le partite Iva. In pratica resta in vigore la possibilità di richiedere il voucher connettività per le imprese fino a 2.500 euro.

Le domande per accedere a questa agevolazione possono essere presentate tramite il gestore telefonico. Lo sconto si avrà direttamente in bolletta ed è previsto sia per aumentare la banda di internet (l’eventuale passaggio alla fibra) sia per nuovi contratti fibra.

Il voucher potrà essere usato per stipulare contratti di connessione internet ad alta velocità o per assicurare un aumento della velocità di connessione.

La durata dei contratti dovrà essere compresa tra 18 e 36 mesi.

Rientrano in questa agevolazione (oltre alle imprese) i titolari di Partita Iva che esercitano in proprio o in forma associata, una professione intellettuale (articolo 2229 del codice civile) o una delle professioni non organizzate (legge numero 4 del 14 gennaio 2013).

Tutti i bonus per partite Iva 2023: 4 voucher

Sono previsti diversi tipi di voucher e di importi:

  • fascia A: 300 euro, per abbonamenti di durata compresa tra 18 e 36 mesi. Non sono previsti valori di banda minima;
  • fascia B: 500 euro, con una soglia di banda minima di 30 Mbit/s; anche in questo caso è disponibile solo per contratti di durata compresa tra 18 e 36 mesi;
  • fascia C: voucher da 2.000 euro per contratti compresi tra 24 e 36 mesi. Si deve prevedere una soglia di banda minima di 100 Mbit/s e si passa a connessioni con velocità superiore a 1Gbit/s. Il valore può essere aumentato di altri 500 euro.

Tutti i bonus per partite Iva 2023: bonus Iscro

Il bonus Iscro è meglio noto come Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale Operativa. Si tratta di una sorta di cassa integrazione per lavoratori autonomi e liberi professionisti che sono rimasti senza lavoro e in difficoltà economiche. L’accesso non dipende dal codice Adeco.

L’Inps eroga questo sostegno per una durata massima di 6 mesi. L’importo può variare da un minimo di 254,75 euro e un massimo di 815,20. Si può accedere a questa misura una sola volta nel biennio 2021/2023. La domanda deve essere presentata all’Inps.

Tutti i bonus per partite Iva 2023: Iscro, requisiti

Per avere accesso a questo sostegno bisogna rispettare determinati requisiti:

  • l’Isee deve essere inferiore a 8.299,76 euro;
  • la Partita Iva deve essere stata aperta da almeno 4 anni;
  • essere in regola con versamenti della contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • nel momento in cui si presenta la domanda, la Partita Iva deve essere attiva da almeno quattro anni, per l’attività che permette l’iscrizione alla gestione previdenziale in corso;
  • non si deve essere titolari di eventuali trattamenti pensionistici diretti, ma soprattutto non si deve essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • non essere destinatari del reddito di cittadinanza;
  • aver ricavato un reddito derivato dal lavoro autonomo, in riferimento all’anno precedente alla domanda, minore del 50% rispetto ai redditi derivati dal lavoro autonomo dei tre anni precedenti;
  • aver dichiarato un reddito da lavoro autonomo, nell’anno precedente, inferiore a 8.145 euro.

Tutti i bonus per partite Iva 2023: apri e chiudi, sanzioni

Per contrastare il fenomeno delle aperture e delle immediate chiusure di Partite Iva il governo ha introdotto controlli e sanzioni:

verifiche a tappeto di INPS, Guardia di finanza e Agenzia delle Entrate, scatteranno in particolare quando un cittadino effettua ripetutamente la richiesta (di apertura e chiusura);

saranno chiusi gli uffici che non superano i controlli;

sarà erogata una sanzione amministrativa a carico del contribuente di 3.000 euro.

La prima fase dei controlli sarà dell’Agenzia delle Entrate. Potrebbe essere chiesto al cittadino di recarsi presso la sede territoriale per presentare documenti che attestino l’effettivo esercizio dell’attività.

Se i controlli dessero esito negativo, il contribuente per aprire una nuova Partita Iva sarà tenuto a rilasciare una fideiussione bancaria o assicurativa di 3 anni con un valore non inferiore a 50.000 euro.

È bene precisare che la fideiussione verrà richiesta solo se il fisco ritiene il contribuente non affidabile (l’Agenzia delle Entrate si premunisce nel caso il cittadino chiuda la Partita Iva prima di pagare le tasse e le imposte dovute).

Tutti i bonus per partite Iva 2023: Bonus 200 e 150 euro

Sono ancora in pagamento, a causa di ritardi, i bonus 200 e 150 euro (sostegno che è stato esteso anche a dipendenti, pensionati e disoccupati).

I due bonus (non si può più presentare domanda) hanno le stesse caratteristiche, ma varia il limite di reddito. Per il primo è stato fissato a 35.000 per il secondo a 20.000.

Tutti i bonus per Partite Iva 2023
Tutti i bonus per Partite Iva 2023

Tutti i bonus per partite Iva 2023: Reddito di Cittadinanza

È ancora possibile chiedere il Reddito di Cittadinanza. Ne hanno diritto le Partite Iva che rientrano in questi requisiti:

  • avere l’Isee inferiore a 9.360 euro;
  • essere un cittadino italiano, Ue o extra Ue con un permesso di soggiorno valido;
  • il patrimonio immobiliare deve essere inferiore a 30.000 euro;
  • patrimonio finanziario inferiore a 6.000 euro, che sarà incrementato in funzione dei membri che fanno parte della famiglia;
  • reddito familiare di 6.000 euro, incrementato a 9.360 euro se in affitto.

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