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L’Italia è il secondo produttore mondiale di kiwi

(Rinnovabili.it) – La moria del kiwi sta assestando un duro all’agricoltura nazionale. L’Italia è, infatti, il secondo produttore al mondo prima della Cina e dopo la Nuova Zelanda. La patologia – che parte dalle radici e si propaga al resto della pianta fino a provocarne la morte – si è manifestata la prima volta nel 2012 nel Veronese e da allora si è estesa ad altre zone produttive del Paese. Sono in corso studi scientifici per individuare una cura per la moria del kiwi, ma fino ad ora non ci sono soluzioni se non fare campagne di prevenzione per la gestione delle aree coltivate. Resta il fatto che il danno economico è enorme.

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Moria del kiwi, situazione drammatica nel Lazio

Data la prolungata criticità della situazione, agricoltori, associazioni di categoria ed enti locali hanno chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale e la conseguente attivazione di indennizzi adeguati. Particolarmente colpito è il Lazio che, con una produzione che supera i 4 milioni di quintali e un fatturato di 500 milioni di euro l’anno, è entrato in una crisi gravissima.

Le stime di Coldiretti evidenziano danni per il 90% delle aziende: su 9mila ettari coltivati, ben 6mila risultano colpiti dalla moria del kiwi. I sindaci dei comuni laziali interessati hanno un ulteriore, altrettanto grave, motivo di preoccupazione: se gli agricoltori svendono i terreni è molto probabile che la criminalità organizzata vi allunghi i suoi tentacoli.

Chi ha diritto all’aiuto

In considerazione dei danni subiti dagli agricoltori, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha stanziato un sostegno di 12 milioni di euro da destinare alla filiera del kiwi e a quella della pera, ugualmente in crisi anche se per patologie diverse. Come stabilisce il decreto del MASAF, hanno diritto all’aiuto le aziende agricole che nel 2023 abbiano subito un decremento del valore della produzione superiore al 30% rispetto all’anno precedente «al netto di eventuali altri aiuti pubblici o indennizzi assicurativi di polizze agevolate». L’importo dell’aiuto per la filiera del kiwi è di 1.000 euro per ettaro, «nei limiti delle risorse disponibili con un massimale dato dal valore del decremento di produzione registrato».

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Le domande di sostegno vanno presentate all’Agea

Le domande di sostegno devono essere presentate attraverso l’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura).

«Il sostegno alle filiere colpite dalle conseguenze dei cambiamenti climatici è un impegno concreto, per tutelare le nostre produzioni di eccellenza e riconoscere il valore del lavoro portato avanti dai nostri agricoltori.

Questo decreto nasce dal dialogo con i rappresentanti del settore, che ho incontrato in occasione del Tavolo ortofrutticolo convocato presso il Masaf. A partire dalle loro istanze, in due settimane abbiamo elaborato e presentato in Conferenza Stato-Regioni questo importante strumento di aiuto, che a breve firmerò per far partire al più presto le richieste di erogazione», ha dichiarato il ministro Francesco Lollobrigida.

 

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