Alessandra Todde cambia strategia sulle Asl da commissariare. Non più riorganizzazione della sanità attraverso il ddl di giugno, che non piace a tutto il Campo Largo per molti aspetti (enorme potenziamento di Ares in testa). Ora si punta sulle misure ad personam, con procedimenti di decadenza specifici, che valgono l’avvio di una battaglia giuridico-amministrativa.
Per ora sono finiti nel mirino Marcello Tidore e Flavio Sensi, che guidano rispettivamente le aziende di Cagliari e Sassari, le Asl 8 e 1: sono due dei tredici manager che, su mandato del centrodestra, hanno in tasca un contratto di cinque anni, da gennaio 2022. Per mandarli a casa, serve una riforma. O una riorganizzazione del sistema sanitario regionale.
Oppure delle contestazioni formali: i procedimenti contro Tidore e Sensi sono destinati ad arrivare in tribunale, davanti al giudice del lavoro. Ai due manager, gli uffici della Sanità contestano alcune nomine. A Tidore quella di Graziella Boi, moglie di Giorgio Oppi, promossa capo dipartimento, un incarico già ricoperto in passato e poi annullato dopo l’opposizione dell’assessorato. Sensi, invece, è finito sulla graticola per l’indicazione (poi non concretizzata) di un dirigente amministrativo.
I dettagli nell’articolo di Alessandra Carta su L’Unione Sarda in edicola e nell’edizione digitale
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