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  • L’ENPAPI fornisce copertura previdenziale e assistenza ai liberi professionisti infermieri, offrendo servizi come pensioni, supporto per malattia, maternità e formazione.
  • Tutti gli infermieri che operano autonomamente, compresi coloro che collaborano in modo occasionale ma continuativo, devono iscriversi all’ENPAPI per garantirsi questi benefici.
  • I contributi annuali all’ENPAPI sono calcolati come percentuale del reddito netto, con due terzi a carico del committente e un terzo a carico del professionista.

Come ogni altro ordine professionale, anche quello degli infermieri ha la propria cassa previdenziale specifica, denominata “ENPAPI – Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica“. Questa istituzione è creata con l’obiettivo di garantire agli infermieri liberi professionisti una copertura previdenziale adeguata, assicurando loro il diritto a una pensione una volta raggiunti i requisiti necessari.

L’ENPAPI non si limita però solo a fornire pensioni di vecchiaia, ma offre anche una serie di servizi e prestazioni assistenziali che supportano gli iscritti durante la loro carriera professionale e in caso di difficoltà ed imprevisti. Vediamo nel dettaglio a cosa serve, chi ha l’obbligo di iscriversi e come funziona l’ENPAPI.

A cosa serve l’ENPAPI?

Fondato nel 1998, l’ENPAPI è stato istituito per garantire una tutela sociale agli infermieri che operano in regime di libera professione, assicurando loro una serie di prestazioni previdenziali e assistenziali. Vediamo quali.

L’ENPAPI gestisce i contributi previdenziali degli infermieri liberi professionisti, destinati a finanziare:

  • pensioni di vecchiaia;
  • pensioni di anzianità;
  • pensioni di invalidità;
  • pensioni ai superstiti.

Gli infermieri liberi professionisti sono quindi tenuti a versare una quota dei loro redditi all’ENPAPI, che utilizza questi fondi per garantire loro una pensione una volta raggiunta l’età ed i requisiti necessari.

 Oltre alla previdenza, l’ENPAPI offre anche una serie di prestazioni assistenziali. Queste includono sussidi in caso di

  • malattia;
  • maternità;
  • infortuni;
  • eventi che possono compromettere temporaneamente la capacità lavorativa degli infermieri.

L’ente fornisce anche supporto per la formazione continua, contribuendo alle spese per corsi di aggiornamento professionale e specializzazione.

L’ENPAPI tutela gli interessi professionali degli infermieri liberi professionisti attraverso la difesa dei diritti professionali e l’assistenza legale in caso di controversie. L’ente collabora con altre organizzazioni e istituzioni per migliorare le condizioni lavorative e normative degli infermieri.

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Chi è obbligato ad iscriversi all’ENPAPI?

L’obbligo di iscriversi all’ENPAPI è strettamente legato alla modalità di esercizio della professione infermieristica. Se l’attività è svolta in autonomia, indipendentemente dalla forma contrattuale specifica, è obbligatoria l’iscrizione per garantire la copertura previdenziale e assistenziale adeguata.

Questo include non solo coloro che operano come liberi professionisti in senso stretto, cioè chi lavora per conto proprio senza essere legato da un contratto di lavoro subordinato, ma anche gli infermieri che collaborano con studi professionali, società o enti in modalità autonoma.

In pratica, qualsiasi infermiere che non sia inquadrato come dipendente deve iscriversi all’ENPAPI. Questo vale anche per coloro che svolgono l’attività in modo occasionale e non solo per chi ha una partita IVA. Ad esempio, un infermiere che lavora tramite contratti di collaborazione o prestazioni occasionali, se queste sono abituali e ripetitive, è comunque tenuto all’iscrizione.

Quanto si paga di ENPAPI all’anno

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Ogni anno, l’infermiere libero professionista è tenuto a versare un contributo soggettivo all’ENPAPI, che è calcolato come una percentuale del reddito netto derivante dall’esercizio della professione infermieristica.

Il pagamento dei contributi dovuti viene così suddiviso:

  • due terzi sono a carico del committente;
  • un terzo è a carico del professionista e viene detratto direttamente dalla paga.

Il versamento dei contributi viene effettuato dal committente entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui è stato corrisposto il compenso, utilizzando il modello F24 Accise per la riscossione unificata.

Le aliquote contributive per l’anno 2024 sono le seguenti:

  • 33,72% per chi non è iscritto ad altre forme di previdenza obbligatoria o non è titolare di un trattamento pensionistico;
  • 24% per chi è iscritto contemporaneamente ad un’altra forma di previdenza obbligatoria o è già titolare di un trattamento pensionistico.

Oltre al contributo soggettivo, è previsto anche un contributo integrativo, calcolato come una percentuale del volume d’affari derivante dall’attività professionale, indipendentemente dal reddito. L’aliquota del contributo integrativo è di 150€ annui.

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Come iscriversi ad ENPAPI

La prima cosa da fare per iscriversi all’ENPAPI è compilare il modulo di iscrizione, che può essere scaricato dal sito ufficiale dell’ENPAPI o richiesto direttamente all’ente.

Il modulo conterrà informazioni personali dettagliate, come nome, cognome, data di nascita, codice fiscale, indirizzo di residenza, recapito telefonico e indirizzo email, oltre a dati professionali come il numero di iscrizione all’albo professionale, eventuali altri enti di previdenza a cui si è iscritti e informazioni relative alla propria attività lavorativa autonoma.

Una volta compilata la domanda, sarà necessario inviarla tramite email all’indirizzo [email protected] o, in alternativa, tramite raccomandata A/R. Insieme alla domanda, è necessario allegare una copia di un documento d’identità valido. È importante assicurarsi che la copia sia leggibile e che il documento sia in corso di validità.

Contrariamente a quanto avviene per la Gestione Principale, la Gestione Separata non impone sanzioni per ritardi nell’invio della domanda di iscrizione. Tuttavia, è altamente consigliato trasmettere il modulo il più tempestivamente possibile, poiché una registrazione rapida garantisce l’accesso immediato ai benefici previdenziali e assistenziali offerti dall’ente.

Una volta inviata la domanda, l’ENPAPI procederà con la verifica e l’elaborazione della stessa. L’ente ufficializzerà l’iscrizione inviando una notifica all’interno dell’area riservata, accessibile tramite identità digitale SPID.

Dopo l’iscrizione, è obbligatorio comunicare ogni variazione dei dati anagrafici. Il che include il recapito telefonico e l’indirizzo PEC, che rappresentano i principali canali di comunicazione tra l’ENPAPI e gli iscritti. La maggior parte delle comunicazioni ufficiali avverrà tuttavia attraverso l’area riservata del sito. È quindi fondamentale monitorarla regolarmente per rimanere aggiornati su eventuali comunicazioni e scadenze.

Come non pagare l’ENPAPI

Ci sono alcune situazioni in cui è possibile evitare di pagare l’ENPAPI legalmente e senza incorrere in sanzioni. Se un infermiere decide di lavorare esclusivamente come dipendente, sarà coperto dal sistema previdenziale dell’INPS e non dovrà versare contributi all’ENPAPI. Il cambiamento di status deve essere tuttavia comunicato tempestivamente all’ente per evitare l’accumulo di contributi dovuti.

Un’altra opzione è la cancellazione dall’albo professionale. Senza l’iscrizione all’albo, non è possibile esercitare la professione infermieristica in modo legale, ma questo significa anche che non si è più obbligati a versare contributi previdenziali all’ENPAPI. Tuttavia, vuol dire comunque abbandonare la professione.

Alcuni infermieri scelgono di emigrare e lavorare all’estero. In questo caso, a seconda delle leggi del paese ospitante, potrebbe non essere necessario versare contributi all’ENPAPI. Tuttavia, è fondamentale informarsi sulle normative previdenziali del nuovo paese di residenza e su eventuali accordi bilaterali tra l’Italia e quel paese in materia di sicurezza sociale.

Quando si va in pensione con ENPAPI

Per poter andare in pensione con l’ENPAPI, è necessario raggiungere determinati requisiti anagrafici e contributivi. In primo luogo, l’età pensionabile, che per gli infermieri liberi professionisti è allineata a quella prevista per i lavoratori dipendenti del settore privato.

L’articolo 14 del Regolamento di Previdenza prevede infatti che l’accesso alla pensione di vecchiaia sia garantito al raggiungimento dei 65 anni di età, a patto che l’iscritto abbia accumulato e gli siano stati riconosciuti almeno cinque anni (60 mesi) di contributi effettivi. Inoltre, il requisito dell’età si abbassa a 57 anni nel caso in cui l’iscritto possa vantare un’anzianità contributiva di almeno 40 anni.

L’importo della pensione dipende dal montante contributivo accumulato durante la carriera professionale. Ogni contributo versato all’ENPAPI viene trasformato in un valore pensionistico che andrà a costituire la rendita mensile percepita al momento del pensionamento.

Esiste anche la possibilità di anticipare il pensionamento, ma con penalizzazioni sull’importo mensile percepito. L’anticipo pensionistico è possibile se si è raggiunta una determinata anzianità contributiva, ma si deve considerare che l’importo della pensione sarà ridotto in proporzione agli anni di anticipo rispetto all’età pensionabile standard.

Per gli infermieri che si trovano in condizioni di salute tali da non poter più esercitare la professione, l’ENPAPI prevede l’assegnazione della pensione di invalidità, prestazione riservata a coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa tale da impedire il proseguimento dell’attività professionale e richiede la presentazione di una documentazione medica specifica.

 

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