Non solo lo sblocco di migliaia di pratiche di condono, che comporterebbe anche l’incasso di questi 3 miliardi di euro a favore della Regione Lazio. La destra al governo del territorio pensa anche a uno strumento che semplifichi lo sviluppo urbanistico compensando i proprietari di terreni che si sono trovati bloccati.
Semplificazione urbanistica
La proposta di legge è firmata da Laura Corrotti di Fratelli d’Italia, autrice anche di quella sullo “sblocca-condoni” che è in fase di discussione nella commissione competente. Si tratta di un testo che chiede di attuare a livello regionalle una legge del 2004, facendo leva su procedure normate ancora precedentemente (nel 1987) in materia di attività urbanistico-edilizia su terreni vincolati.
Terreni vincolati
Può succedere, infatti, che qualcuno si trovi in mano un terreno sul quale, successivamente all’acquisto, sia decaduta l’edificabilità per vincoli paesaggistici, archeologici, ambientali sopraggiunti successivamente. Viene meno, quindi, un diritto “già assentito a norma delle vigenti disposizioni” spiega la consigliera Laura Corrotti. Qualora passasse questa proposta di legge, applicando una legge di vent’anni fa chi si trova in questa situazione potrà chiedere “di esercitare il diritto edificatorio su altra area del territorio comunale”.
Scambio tra privati e Comune
Ovviamente l’ente locale dovrà verificare che il terreno sia edificabile e una volta accertato, avverrà un vero e proprio scambio: “In caso di accoglimento dell’istanza presentata – conclude Corrotti – , la traslazione del diritto di edificare su area diversa comporta la contestuale cessione al comune, a titolo gratuito, dell’area interessata dal vincolo sopravvenuto. Insomma, recepire e normare questa possibilità è un passo in avanti verso la semplificazione urbanistica”.
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