Angela Lamboglia|Novità
30 gennaio 2017
Istituito dalla Legge n. 949 del 52 come ente pubblico, privatizzato nel 2009 e poi ceduto a Banca di Roma, l’istituto ha assunto nel 2009 il nome UniCredit MedioCredito Centrale, mentre l’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti avviava il progetto della Banca del Mezzogiorno, con l’obiettivo di sostenere gli investimenti al Sud, favorendo l’accesso al credito delle PMI e l’imprenditorialità giovanile e femminile. E’ così che, dopo l’acquisizione da parte di Poste Italiane nel 2011, l’istituto diventa operativo dal febbraio 2012 con il nome di Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale S.p.A.
A soli due anni da questa transizione, però, nel 2014 si è cominciato a discutere di una possibile cessione dell’istituto all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia), che ora starebbe per concretizzarsi.
L’operazione dovrebbe essere affrontata dal Consiglio di amministrazione di Poste Italiane martedì 31 gennaio e comportare il pieno trasferimento dell’istituto a Invitalia, con una partecipazione del 100%.
Oltre a erogare finanziamenti per le imprese (prestiti a medio/lungo termine e per il sostegno all’internazionalizzazione), le famiglie (mutui, cessione del quinto dello stipendio o della pensione) e le pubbliche amministrazioni (nell’ambito del servizio di Tesoreria Enti prestato da Poste Italiane), MCC gestisce il Fondo centrale di garanzia per le PMI, che sostiene l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, e il Fondo Crescita Sostenibile, che finanzia prevalentemente investimenti in ricerca e innovazione. Temi sui quali anche Invitalia è già impegnata, attraverso la gestione di incentivi per lo sviluppo e l’occupazione e per il rilancio delle aree di crisi, in particolare nel Mezzogiorno.
> Contratti di sviluppo – le imprese finanziate da Invitalia
Photo credit: Mattes
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