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Se ne parla ormai da tempo, ma gli avvenimenti che hanno sconvolto il mondo negli ultimi due anni hanno fatto slittare più di una volta l’entrata in vigore. Ora però ci siamo; stiamo parlando del Nuovo Codice della Crisi di Impresa, che entrerà ufficialmente in vigore a partire dal 16 maggio 2022.

Tuttavia, non tutte le misure previste dalla riforma saranno operative sin da subito. Con il D.L 118/2021 si è infatti stabilito un ulteriore slittamento al 31 dicembre 2023 dell’introduzione dei sistemi di allerta previsti dal nuovo Codice per il monitoraggio della salute di impresa, mentre già da novembre è possibile accedere ad ausili per il risanamento dello stato di crisi.

Cosa cambia quindi a partire dal 16 maggio? E come possono le imprese prepararsi ad affrontare i cambiamenti introdotti dalla riforma?

Un cambio di prospettiva: quando sorge la crisi?

Il Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza segna un cambio culturale nella gestione delle crisi d’impresa. Scopo della riforma è infatti limitare il ricorso alle procedure di concordato preventivo, liquidazione e fallimento, allo scopo di preservare la continuità aziendale e il valore economico dell’impresa. E lo stesso concetto di crisi a cambiare: se prima questa veniva definita a partire dal suo manifestarsi, il nuovo codice definisce la crisi uno “stato di squilibrio economico-finanziario che rende probabile l’insolvenza del debitore”. La crisi insomma subentra già al manifestarsi delle prime difficoltà dell’impresa, e la riforma punta a individuarne il manifestarsi nella fase embrionale, per poter intervenire tempestivamente sulle sue cause.

Al tal fine, è prevista l’introduzione di un sistema di allerta volto a individuare precocemente i segnali di crisi e vengono previste agevolazioni per accompagnare le imprese in difficoltà verso possibili soluzioni.

Ausilio all’impresa in crisi: la composizione negoziata

Mentre il sistema di allerta entrerà in vigore nel 2024, già da novembre 2021 l’impresa che si trovi in uno stato di squilibrio economico-patrimoniale può accedere alla procedura di composizione negoziata, che consente all’imprenditore di perseguire il risanamento dell’impresa con il supporto di un esperto indipendente che agevoli le trattative con i creditori e altri soggetti interessati.

La procedura di composizione negoziata anticipa parte delle attività che andrà a svolgere l’OCRI, l’Organismo di Composizione della Crisi di Impresa, che sarà istituito obbligatoriamente presso ogni Camera di Commercio e a cui creditori pubblici, revisori e organi di controllo saranno tenuti a segnalare lo stato di crisi dell’impresa qualora questa non si attivi prontamente ed efficacemente nel suo risanamento. Gli OCRI avranno il compito di assistere l’imprenditore nel risolvere la crisi in breve tempo (dai 90 ai 180 giorni), ma la loro attivazione è prevista a partire dal 31/12/2023. Nel frattempo, sarà compito dell’impresa dotarsi di strumenti adeguati per il monitoraggio del proprio stato di salute.

Il nuovo codice in vigore dal 16 maggio 2022

Come abbiamo visto, molte delle novità del Nuovo Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza (CCII) sono già entrate in vigore o sono state posticipate al 2024. Cosa cambia quindi a partire dal 16 maggio, quando effettivamente entrerà in vigore il nuovo Codice?

La principale novità consiste nella definizione degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili che le imprese dovranno adottare al fine di monitorare efficacemente la salute di impresa. Oltre alle imprese che operano in forma societaria o collettiva – che in base all’articolo 2086 del Codice Civile erano già tenute a dotarsi di una struttura adeguata alla rilevazione tempestiva della crisi di impresa anche le imprese individuali saranno chiamate ad adottare misure e assetti organizzativi tali da consentire di:

  • rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario, rapportati alle specifiche caratteristiche dell’impresa e dell’attività imprenditoriale svolta dal debitore;
  • verificare la sostenibilità dei debiti e le prospettive di continuità aziendale per i dodici mesi successivi e i segnali di allarme;
  • in caso di crisi, ricavare le informazioni necessarie a seguire la lista di controllo particolareggiata e a effettuare il test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento per l’avvio della composizione negoziata.

In sintesi, il nuovo Codice introduce l’obbligo di un monitoraggio costante della gestione aziendale atto alla verifica delle condizioni che possono presuppore lo stato di crisi. Sebbene il sistema di allerta entrerà in vigore solo a partire dal 2024, già da ora gli imprenditori sono chiamati ad adoperarsi a strutturare un sistema di controllo e prevenzione. Anche in questo TeamSystem è a fianco delle imprese con Check Up Impresa, la soluzione che offre tutti gli strumenti per il controllo degli indicatori previsti dal nuovo Codice e la verifica della solidità economico-finanziaria dell’impresa.

 

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