Assoluzione con formula piena da tutte le accuse perché il fatto non sussiste. Si è conclusa così nella giornata del 30 gennaio la vicenda giudiziaria che vedeva sul banco degli imputati per vari episodi di bancarotta fraudolenta Maurizio Riccardi, amministratore delegato della società Piacenza Foot-Ball Club, dichiarata fallita dal tribunale di Piacenza il 22 marzo 2012, Giuseppe Galli amministratore della società G&G 1 e Antonino Imbrogia amministratore della società Pacific Baia Service. La sentenza è arrivata dopo meno di due ore di camera di consiglio, anche il pm Antonio Colonna aveva chiesto nella requisitoria l’assoluzione. Il processo era invece iniziato nel 2021, mentre i fatti risalgono appunto a dieci anni prima.
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«E’ stato un processo affrontato tra mille problemi perché dopo dieci anni dai fatti abbiamo fatto fatica a reperire la prova dell’innocenza, tuttavia – ha dichiarato l’avvocato di Riccardi, Mauro Pontini – grazie alla perseveranza del mio assistito abbiamo recuperato tutta la documentazione e siamo riusciti a dimostrare che quei contratti erano stati eseguiti nella più assoluta correttezza da entrambe le parti». Galli era difeso da Maria Cecilia Ferraresi e da Gaia D’Urbano, mentre Imbrogia da Gianni Russano.
Secondo l’accusa in concorso tra loro i tre imputati al fine di procurare a sé o altri un ingiusto profitto distraevano e/o dissipavano fondi societari, ammontanti complessivamente a 1 milione e 370mila euro, attraverso il pagamento di fatture per operazioni inesistenti relative alla presunta segnalazione di calciatori professionisti e non, militanti in campionati europei. Ossia quello che si chiama comunemente “scouting”.
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