Walter Sabatini si è scagliato contro la prossima legge che estenderà il divieto di fumo anche all’aperto, equiparando le sigarette elettroniche a quelle tradizionali: “E io ora che faccio tutto il giorno?”.
Walter Sabatini non ce la fa più dopo nove mesi senza calcio: era il 2 giugno dell’anno scorso quando il 67enne dirigente umbro lasciò la Salernitana in seguito alle frizioni col presidente Iervolino. L’ex Ds della Roma ha più volte dichiarato che per lui il calcio è motivo di vita, quasi una missione, e senza si sente perduto. Adesso morde il freno per rientrare in pista quanto prima, usando toni disperati nel descrivere la sua attuale condizione esistenziale.
“Ho una voglia nevrastenica di tornare, senza calcio sono un uomo dimezzato, perdo l’identità e non so a cosa pensare – ha spiegato qualche giorno fa alla Gazzetta – La paura delle partite, la tensione, gli allenamenti… Ora mi sento ridotto a brandelli. Non è una mera questione professionale, ma esistenziale. Sono a pezzi senza lavoro“.
Parole sofferte, che sono il miglior spot per convincere una squadra che avesse bisogno di un uomo mercato geniale e appassionato, ma soprattutto motivato. Così come sono accalorate le parole usate da Sabatini in un post pubblicato stamattina su Instagram, in cui il dirigente si è scagliato contro la stretta sul fumo che il governo sta per varare.
Walter Sabatini era un fumatore accanito, adesso svapa (non sempre…) con le sigarette elettroniche: la nuova legge le equiparerà a quelle tradizionali
Per ora è solo una bozza, ma la nuova legge dovrebbe arrivare in tempi brevi e prevedere come principio cardine il divieto di fumare all’aperto in particolari situazioni, come nei tavoli esterni di bar e ristoranti, ma anche alle fermate di metro, treni, bus e traghetti, o ancora nei parchi se nelle vicinanze ci sono donne incinte oppure bambini. In più i divieti già esistenti saranno estesi anche alle sigarette elettroniche, che dunque saranno equiparate a quelle tradizionali.
“Non riesco a credere che sia allo studio un ddl che vieterà il fumo di qualsiasi sigaretta, anche elettronica, nei luoghi pubblici all’aperto – ha scritto Sabatini – Sarebbe una norma prepotente e vessatoria che produrrebbe anche un rilevante danno economico diretto e indiretto per i monopoli di stato e nella filiera che porta a ristoranti e bar. Chiaro che io sono un fumatore serio e già penso di rinunciare alle tavolate con gli amici al ristorante dove proprietari e clienti saranno indotti alla delazione con i vigili urbani che dovranno, almeno così sembra, intervenire sanzionando i fuorilegge, lasciando magari auto in terza fila, sono molto preoccupato“.
Il dirigente di Marsciano ha concluso con una frase quasi disperata: “E io ora che faccio tutto il giorno? Come li acquisto i giocatori?“. E poi ancora, rispondendo al suo stesso post una riga più sotto: “Non uscirò più di casa“. Sabatini non ha mai nascosto la sua dipendenza dal fumo: nel 2018 fece spaventare tutti quando una crisi respiratoria lo costrinse al ricovero in ospedale. “Ero in coma e ho visto il paradiso, era come un supermercato – dichiarò poi – Da anni il mio corpo mi mandava segnali clamorosi e a un certo punto si è ribellato“.
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