Rimini, 8 novembre 2024 β La vita di Marco Mancini non si discosta troppo da quella di James Bond. Nessun effetto speciale, ma una vera e propria vita da spia, alla guida del controspionaggio italiano dai primi anni del 2000 fino al 2021. Ora i segreti di Mancini sono raccontati nel suo nuovo libro βLe regole del giocoβ, che verrΓ presentato domani alle 18 al palazzo del Turismo di Rimini.
Mancini, di che regole si parla nel suo libro?
“Di quelle che mi sono state utili per servire al meglio il mio Paese negli anni, salvandolo in momenti di crisi che sarebbero potuti essere fatali per la nostra storia”.
Ad esempio?
“Il 17 settembre 2005 ho fatto parte della squadra che ha sventato il βnostroβ 11 settembre. A Beirut era stata organizzata da alcuni terroristi unβoperazione che avrebbe fatto saltare in aria lβambasciata italiana con 300 chili di esplosivo. Fortunatamente siamo arrivati prima noi e tutto questo Γ¨ diventato solo un racconto”.
Nella sua vita ci sono anche tanti segreti che non possono essere raccontati.
“Certamente, ci sono varie situazioni di cui non posso parlare nΓ© scrivere perchΓ© metterebbero a repentaglio la sicurezza nazionale e la vita stessa di fonti e informatori”.
Come Γ¨ riuscito a coniugare la sua vita personale e professionale?
“La mia Γ¨ stata una vita che mi ha insegnato che quando si serve il proprio Paese si devono fare delle scelte che vanno rispettate e portate avanti in ogni singolo istante. Solo cosΓ¬ le due realtΓ possono convivere”.
Il valore piΓΉ importante del libro?
“Lβimportanza del fattore umano in un campo cosΓ¬ avanzato come lo spionaggio. Eβ ancora fondamentale mettere attivamente lβocchio, lβorecchio e leggere tra le righe, vedendo quello che un drone non puΓ² cogliere. Una delle cose piΓΉ importanti per una spia Γ¨ quella di cogliere le impressioni delle persone ed avere empatia con loro”.
Ci sono ricordi lavorativi che la legano a Rimini?
“SΓ¬, nei primi anni del 2000 in un paesino vicino a Rimini, che non posso nominare per questioni di riservatezza, era presente un agente segreto russo che vendeva al suo Paese informazioni sensibili. Il suo compito era quello di captare piΓΉ notizie possibili, anche legate agli altri Paesi della Nato, ma noi per fortuna lo intercettammo e impedimmo la fuga di notizie. In questi casi si lavora in concerto con altri Paesi interessati allβoperazione per poi espellere lβindividuo”. SarΓ Marco Lombardi a presentare la conversazione tra Mancini ed Elio Pari.
Federico Tommasini
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