Il Fondo studio venne istituito dall’allora ministra della Gioventù Giorgia Meloni. Oggi un emendamento aggiunge la garanzia dello Stato
La maggioranza lavora al restyling del cosiddetto “Fondo studio”, un prestito fino a 25.000 euro per gli studenti universitari e i neolaureati più bravi e privi di mezzi. La Commissione Istruzione alla Camera ha approvato un emendamento di Fratelli d’Italia al decreto Sport e Istruzione. Il dl passerà presto all’esame della Camera. I soldi erogati nell’ambito del Fondo studio permetteranno ai giovani più brillanti di intraprendere un percorso di studi o di completare la propria formazione.
Fondo studio Consap, cosa cambia
I finanziamenti verranno emessi in rate annuali comprese fra i 3.000 e i 5.000 euro, fino a un massimo di 25.000 euro. Il prestito verrà erogato dalle banche e lo Stato fornirà la sua garanzia in caso i beneficiari non dovessero restituire le somme incassate. La modifica all’attuale disciplina, che introduce la garanzia dello Stato, è stata presentata da Alessandro Amorese, deputato di FdI.
L’emendamento a correzione del decreto specifica che il gestore svolge anche per conto dell’Amministrazione titolare del Fondo le attività relative all’escussione della garanzia e al recupero dei crediti, che può essere delegata anche a terzi o agli stessi garantiti, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Il Fondo è stato finanziato con una dotazione iniziale di 20 milioni di euro. La sua gestione è stata affidata a Consap, società interamente partecipata dal Mef. Consap e il Dipartimento per le politiche giovanili di Palazzo Chigi hanno sottoscritto un protocollo valido a partire dal giugno 2011. Non vengono ammesse azioni dirette di escussione della garanzia nei confronti né dell’Amministrazione titolare del Fondo né del Ministero dell’Economia e delle Finanze, per la garanzia di ultima istanza.
In sede di richiesta della garanzia, i finanziatori che erogheranno i prestiti saranno tenuti a indicare le condizioni economiche di maggior favore applicate ai beneficiari in ragione dell’intervento del Fondo.
Il Fondo fu voluto da Giorgia Meloni
Come ha spiegato Sestino Giacomoni, presidente della Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici, “si tratta di un grande risultato che consentirà a Consap di mettere in atto il rilancio e il potenziamento del Fondo Studio”. Per Giorgia Meloni si tratta di un fiore all’occhiello: il Fondo venne istituito presso Consap nel 2010 durante il Governo Berlusconi, dopo essere stato voluto dall’attuale premier, che allora era ministro della Gioventù. Lo scorso novembre, ha specificato Giacomoni, “è stato lo stesso presidente del Consiglio Meloni, che ha invitato ad apportare modifiche e migliorie al Fondo, nella speranza che si possa dare l’opportunità al nostro Paese di crescere ed evolversi attraverso la formazione dei giovani meritevoli”.
Il ruolo delle banche
Dopo il via libera definitivo in Aula, Consap convocherà un tavolo con Abi e Cdp per fare in modo che tutte le banche d’Italia possano erogare velocemente il credito agli studenti più bravi e privi di risorse, incassando la garanzia dello Stato.
“Le banche – ha dichiarato Giacomoni – non dovranno fare accantonamenti e potranno concedere i prestiti ai giovani alle condizioni migliori”.
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