L’accesso a un prestito per finanziare un acquisto o sostenere una spesa comporta che si disponga di precisi requisiti stabiliti dagli istituti di credito. Tra questi, avere la maggiore età e non oltre 75 anni (ma l’età massima può cambiare a discrezione della banca), disporre di un’entrata fissa mensile e non essere protestati, sono alcune condizioni essenziali per richiedere un finanziamento.
Tuttavia esiste una soluzione che rende accessibile un prestito anche a chi non avesse proprio un passato creditizio limpido. Parliamo della cessione del quinto, una tipologia di prestito personale che si distingue dalla formula più classica almeno per quattro aspetti importanti:
- la rata;
- la modalità di rimborso;
- la garanzia offerta;
- i requisiti del richiedente.
Prestito personale e cessione del quinto: due formule a confronto
Il prestito con cessione del quinto dello stipendio deriva il suo nome dalla regola fondamentale che lo caratterizza: la rata deve impegnare al massimo un quinto della retribuzione netta, così da non rischiare di gravare troppo sul budget mensile. La rata di un prestito personale deve essere ugualmente sostenibile, ma non risponde a regole così precise.
La modalità di rimborso è un altro aspetto rilevante della cessione del quinto, perché prevede che sia il datore di lavoro (nel caso dei dipendenti) o l’ente pensionistico (nel caso dei pensionati), non il titolare del prestito, a provvedere ogni mese a rimborsare fisicamente la rata, trattenendola dallo stipendio o dalla pensione.
Per un prestito personale la banca può chiedere una garanzia aggiuntiva, come la firma di un fideiussore. La garanzia necessaria per un prestito con cessione del quinto è definita per legge e consiste in una doppia copertura assicurativa rischio vita e rischio impiego (è solo rischio vita per i pensionati). Quindi non solo ci sarà la garanzia da parte del datore di lavoro che si impegna a rimborsare il debito per conto del titolare del prestito, ma la doppia polizza funzionerà come ulteriore garanzia a beneficio della banca.
Altro aspetto differente tra le due tipologie di prestito riguarda i requisiti richiesti, decisamente meno rigidi per una cessione del quinto rispetto a un prestito personale: la cessione del quinto è tranquillamente accessibile anche se si è protestati o se si è stati segnalati alla Centrale Rischi.
Infine, c’è la questione delle somme ottenute, che grazie a durate molto più lunghe, fino a 10 anni, possono arrivare a 75.000 euro.
La cessione del quinto vince sul tasso
Chi ha i requisiti per accedere a un prestito con cessione del quinto, usufruisce di tassi più convenienti. Lo dimostrano le rilevazioni dell’ultimo Osservatorio di PrestitiOnline.it, che registrano in questo quarto trimestre dell’anno il migliore tasso praticato per una cessione del quinto pubblici al 4,71%, il miglior tasso per una cessione privati al 5,82% e al 5,79% per una cessione pensionati. Per contro, il miglior tasso per un prestito personale nello stesso periodo è 7,63%.
Ci sono fino a quasi 3 punti percentuali di differenza tra il tasso di interesse migliore di una cessione del quinto e il tasso di interesse migliore di un prestito personale.
Come fare a valutare qual è il prestito più conveniente?
Al di là dei tassi rilevati e della condizione del richiedente, se fosse in possesso o meno dei requisiti necessari per accedere all’una o all’altra formula di prestito, la convenienza a richiedere le due tipologie di finanziamento deve essere valutata di volta in volta, confrontando sempre il Taeg dell’offerta. Il Tasso effettivo globale medio è il valore che racchiude tutti i costi: oltre al Tan (Tasso annuo nominale) praticato dalla banca, gli interessi, le commissioni, gli oneri e le imposte.
TAN da 5,03, TAEG da 7,80. Importi fino a € 5.000,00 in 84 mesi. Richiesta prestito online, erogazione rapida.
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