Il recente decreto correttivo del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza introduce importanti novità per la Composizione Negoziata della Crisi (CNC), con un focus particolare sul ruolo delle banche e degli intermediari finanziari. Questa modifica mira a facilitare il percorso di risanamento delle imprese in difficoltà, creando un ambiente più favorevole per il superamento delle crisi aziendali.
Una delle innovazioni più significative riguarda l’articolo 16, comma 5, che ridefinisce gli obblighi delle banche e degli intermediari finanziari durante la CNC. La nuova formulazione stabilisce che la notizia dell’accesso alla composizione negoziata e il coinvolgimento nelle trattative non costituiscono di per sé causa di sospensione o revoca delle linee di credito concesse all’imprenditore.
Questo cambiamento è cruciale perché mira a evitare che l’avvio della CNC si trasformi automaticamente in un motivo di ulteriore stress finanziario per l’impresa. Il legislatore ha voluto chiarire che il solo fatto di accedere alla composizione negoziata non deve influenzare negativamente la classificazione del credito da parte degli istituti finanziari.
La norma precisa che la classificazione del credito durante la CNC deve essere determinata considerando il progetto di piano presentato ai creditori e la disciplina di vigilanza prudenziale, senza che il mero accesso alla procedura influisca su tale valutazione. Questo approccio più flessibile dovrebbe incoraggiare le imprese a utilizzare lo strumento della CNC senza il timore di immediate ripercussioni sulle loro linee di credito.
Inoltre, il decreto introduce una novità importante riguardo alla sospensione o revoca delle linee di credito. Se tali azioni sono determinate dall’applicazione della disciplina di vigilanza prudenziale, le banche sono ora tenute a comunicare la decisione agli organi di amministrazione e controllo dell’impresa, spiegando le ragioni specifiche che hanno portato a tale scelta. Questa disposizione aumenta la trasparenza e la responsabilità nel processo decisionale delle banche.
Un altro aspetto innovativo è la precisazione che la prosecuzione del rapporto bancario durante la CNC non costituisce di per sé un motivo di responsabilità per la banca o l’intermediario finanziario. Questa clausola mira a rassicurare gli istituti finanziari, incoraggiandoli a mantenere il supporto alle imprese durante il delicato periodo di negoziazione.
In conclusione, queste modifiche rappresentano un significativo passo avanti nel rendere la Composizione Negoziata uno strumento più efficace per il risanamento delle imprese. Bilanciando le esigenze di prudenza delle banche con la necessità di supporto finanziario delle imprese in crisi, il legislatore ha creato un quadro normativo che potrebbe favorire una maggiore collaborazione tra tutti gli attori coinvolti nel processo di risanamento aziendale.
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