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ROMA. Arriva il nuovo bonus carburanti da 80 euro, assieme alla riconferma degli interventi a favore delle famiglie per continuare a calmierare le bollette dell’energia e assieme a queste misure spunta però anche un mini-condono a favore di commercianti e partite Iva su scontrini, fatture e ricevute fiscali. Col nuovo decreto che verrà esaminato questa mattina in sede di pre-consiglio, per essere approvato poi lunedì dal Consiglio dei ministri, il governo prepara un nuovo intervento a favore delle famiglie, in particolare quelle meno abbienti. Un pacchetto, recita il titolo del dl, composto da «misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio e di proroga di termini normativi e di versamenti fiscali». Ancora ieri sera alcune misure erano da definire in dettaglio (in tutto sono 12 gli articoli della bozza consultata da la Stampa), come molti degli stanziamenti. Alcuni punti fermi però sono già stati fissati. A partire dalla possibilità di introdurre un bonus una tantum di 80 euro per attenuare il caro-carburanti che nelle ultime settimane è tornato a pesare non poco sui bilanci delle famiglie e delle piccole imprese, con la benzina che ha superato la soglia psicologica dei 2 euro ed il gasolio che già bel oltre quota 1,92. Gli 80 euro verranno erogati utilizzando la carta «Dedicato a te», la social card che da metà mese viene utilizzata per gli acquisti di beni e alimenti di prima necessità da parte di circa 1,3 milioni di famiglie con Isee fino a 15 mila euro e su cui sono già stati accreditati 382,50 euro.

È poi prevista la riconferma del bonus sociale relativo alle bollette luce e gas in scadenza a fine mese, che consente a chiunque ha un Isee fino a 15 mila euro (o fino a 30 mila euro per le famiglia con quattro o più figli) di ottenere direttamente lo sconto in bolletta. Per quanto riguarda il gas verrà poi confermata sia la riduzione dell’Iva al 5% che l’azzeramento degli oneri di sistema anche nel quarto trimestre. Oltre a questo c’è anche l’idea di dare attuazione al «bonus riscaldamento» che consente di erogare un contributo in quota fissa, differenziando l’importo anche in base alle varie zone climatiche, a favore dei clienti domestici residenti (con redditi bassi, ma diversi da quelli titolari del bonus sociale) per far fronte alle spese di riscaldamento nel periodo compreso tra il 1 ottobre ed il 31 dicembre. La misura potrebbe scattare nel caso in cui la media dei prezzi giornalieri del gas naturale sul mercato all’ingrosso dovesse superare una determinata soglia, in passato si era parlato di 45 euro al megawattora.

Altri punti fermi del nuovo decreto sono la proroga al 31 dicembre delle agevolazioni relative l’acquisto della prima casa ed il rifinanziamento con 7,4 milioni di euro del fondo borse di studio. Sul fronte fiscale slitta al 15 novembre la rideterminazione del valore delle cripto-attività e, soprattutto, con l’articolo 8 del decreto, per «promuovere l’adempimento spontaneo e l’emersione di base imponibile» viene fissato il termine del 15 dicembre per regolarizzare le eventuali violazioni degli obblighi in materia di certificazione dei corrispettivi. Di fatto è un mini-condono a favore dei commercianti che potranno sanare tutte le violazioni commesse tra il primo gennaio 2022 ed il 30 giugno 2023 non ancora accertate dal Fisco pagando una quota ridottissima di sanzioni: un diciottesimo del minimo edittale versando almeno 2 mila euro a cui si aggiunge poi uno sconto del 50% sulle sanzioni relative all’eventuale carente o omesso versamento delle imposte.

Nel caso venissero individuate risorse sufficienti, su iniziativa del ministro delle Imprese Urso – che oggi a palazzo Chigi incontrerà i sindacati per raccogliere nuovi suggerimenti sul fronte della lotta all’inflazione – a fianco del bonus carburanti si sta valutando una misura «verticale» a favore di settori specifici come ad esempio l’autotrasporto per evitare che l’aumento dei loro costi si rifletta sui beni trasportati generando poi un impatto significativo sul carrello della spesa e l’inflazione. Da inizio anno questo settore è tornato a beneficiare di uno sconto significativo delle accise sul gasolio (402 centesimi al litro anziché 617), ma questa misura interessa solamente i veicoli sopra le 7,5 tonnellate con motori Euro 5 ed Euro 6. I piccoli padroncini, insomma, sono tagliati fuori e sono tra le categorie che soffrono più. . —

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