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«L’unione fa la forza» recita un detto e ieri al Tavolo per lo sviluppo, convocato per la seconda volta (il primo si è tenuto il 4 dicembre) al Comune di Caserta, si è iniziato a tessere la tela per disegnare e realizzare un progetto comune. Crisi industriale, sicurezza sui luoghi di lavoro, prospettive di sviluppo e politica concreta di rilancio del territorio: questi i temi affrontati nell’incontro presieduto dal sindaco e presidente Anci Campania Carlo Marino con i deputati Marco Cerreto (Fdi) e Stefano Graziano (Pd), la senatrice dem Susanna Camusso, i segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Sonia Oliviero, Giovanni Letizia, Pietro Pettrone e Antonio Maturo, la presidente del Consorzio Asi Caserta, Raffaela Pignetti, il presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso De Simone, e il consigliere provinciale Massimo Russo.

Analisi dei problemi e individuazione delle soluzioni con conseguenti azioni concrete: questo l’obiettivo del Tavolo. Nel corso del vertice, infatti, oltre alle emergenze in atto, come Jabil, Softlab e Nuroll, si è discusso delle prospettive di sviluppo di Terra di Lavoro con l’importanza di accelerare il processo di realizzazione di nuove infrastrutture, sfruttando la grande opportunità costituita dalla Zes della Campania e puntando sulle eccellenze del territorio. Sono stati i sindacati a far emergere tutte le criticità e i problemi che attanagliano i lavoratori.

Letizia della Cisl ha parlato della doppia valenza del tavolo: «Da una parte garantire protezione sociale ed economica dei lavoratori, dall’altra sviluppare una dinamica che consenta una crescita costante e continua del territorio. Stileremo – ha annunciato – un documento comune da sottoporre al Governo, una sorta di strumento per rilanciare quel polo tecnologico di cui tanto si parla ma del quale nessuno si occupa». Oliviero, leader Cgil, ha puntato l’attenzione sulla sicurezza e sulle nuove prospettive. «Bisogna attraversare la crisi recuperando l’attrattività delle nostre zone – ha detto -. Abbiamo condiviso la necessità di chiedere al prefetto la convocazione di un Tavolo permanente che si occupi del tema della sicurezza. Speriamo che durante il prossimo incontro ci saranno anche i parlamentari casertani oggi assenti, Confindustria e la Regione».

Un’assenza, quest’ultima, che non è passata inosservata nemmeno al segretario della Cisl e anche il coordinatore territoriale della Uil Pettrone ha sottolineato che «ancora una volta la Regione non mostra la dovuta attenzione a questa provincia, mentre è un soggetto istituzionale importante e strategico per la risoluzione delle vertenze». A indicare una prospettiva la senatrice dem Camusso.

«Pare ci si concentri solo sulla pura ricerca di compratori che rappresenta una soluzione di corto respiro, manca una politica mirata che consenta di trattenere gli investitori e che garantisca uno sviluppo infrastrutturale coerente. Bisognerebbe – ha concluso – investire sui collegamenti, a partire dall’alta velocità».

Il suo collega di partito Graziano ha sottolineato che «se il Governo blocca i fondi europei e riduce gli investimenti da 2,5 a 1,8 miliardi crea un danno incalcolabile alle famiglie del Mezzogiorno. È fondamentale dare priorità alla risoluzione delle crisi industriali – ha spiegato -, che il Governo si impegni nel sostenere le Zes e che la Regione intensifichi gli sforzi per finanziare più infrastrutture nelle aree industriali».

E sulla stessa scia la presidente dell’Asi: «Caserta – ha riferito – deve diventare centrale nella programmazione degli investimenti infrastrutturali perché fino ad oggi non lo è stata. Su 250 milioni di progetti consegnati alla Regione sono stati finanziati lavori – fino al 2018 – solo per 11 milioni, a fronte dei 5 milioni erogati dal Ministero dell’Interno». Soddisfatto il sindaco per «un confronto importante e produttivo, dove sono stati fatti passi avanti verso l’elaborazione di un programma unitario, che porti all’attenzione del Governo regionale e nazionale le tante crisi industriali esistenti e la necessità di realizzare una strategia di sviluppo per la nostra terra. Solo lavorando tutti insieme – ha spiegato Marino -, facendo sistema, riusciremo a ottenere dei risultati».

E anche il deputato di FdI Cerreto ha parlato di confronto «fondamentale per la nostra cultura di Governo, bisogna ricercare posizionamenti comuni in grado di generare ricadute positive sulla nostra terra dove per troppo tempo non si è condiviso un modello di sviluppo sostenibile». Guarda al futuro pure il presidente della Camera di Commercio De Simone che evidenza che l’incontro serve «anche per tracciare una traiettoria di sviluppo per l’intera provincia. Nei prossimi incontri la discussione si riempirà di contenuti».



 

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