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Cremona Sera – Assemblea Industriali, Allegri: “Servono scelte che non siano solo ideologiche. Il green deal ha messo in crisi l’industria manifatturiera”. Renzi: “Manca visione politica per i prossimi 20 anni” #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


“Ogni giorno, quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi”: ha scelto le parole di Eraclito il presidente dell’Associazione Industriali di Cremona, Stefano allegri per aprire l’assemblea annuale.

Alla vigilia del voto negli Stati Uniti, una scelta che andrà ad influenzare geopolitica ed economia mondiali, anche a Cremona si parla di ‘Scelte’: nella cornice di CremonaFiere, ospiti di eccezione si sono ritrovati per riflettere sulle scelte di oggi per il futuro.

Presenti e moderati da Andrea Cabrini, direttore di Class CNBC, si sono alternati sul palco Matteo Renzi, Massimiliano Salini, Antonio Gozzi, presidente Federacciai, Stefano Buono, fondatore della start up Newcleo e Dario Fabbri, analista di geopolitica, che ha posto il focus proprio sulle elezioni Usa e il loro significato sul futuro delle relazioni internazionali.

Ad aprire l’assemblea, il presidente Allegri ha presentato la relazione annuale, puntando il dito sulle ideologie che hanno guidato le scelte europee: “Scelte molto spesso dettate da un ideologismo profondo e miope, da logiche che ad esempio nell’ambito del green deal hanno messo in crisi il settore manifatturiero. L’obiettivo da perseguire è corretto ma le scelte tecnologiche, il come farlo non deve esserne imposto in modo dogmatico. Serve tenere conto delle asimmetrie evidenti nelle emissioni, con un’Europa che vale il 7% delle emissioni totali e Paesi come la Cina che arrivano a quattro/cinque volte il valore europeo, vanificando ogni sforzo. Una transizione così veloce, rischia di restare un sogno irrealizzato che però peserà sulle spalle dell’industria e dei cittadini. Da questo punto di vista, sono state fatte scelte inspiegabili.”.

Anche nella partita delle intelligenze artificiali il nostro paese rischia di restare all’angolo: “In Europa non abbiamo l’energia necessaria per alimentare i data center; dipendiamo dal gas americano per l’energia e per oltre il 65% dalla Cina per tutte le filiere della tecnologia, a partire dalle materie prime, oltre ad avere costi di produzuione che sono il 33% più alti in Europa. Oltre agli investimenti, serve una deregolamentazione per ridare slancio alla crescita della manifattura”.

A livello di Paese, “l’Italia non è seconda a nessuno, negli ultimi 7 anni il nostro export è aumentato del 48% e siamo la quinta potenza economica dietro Cina, Usa, Germania e Giappone”, mentre per quanto riguarda la nostra provincia, “Servono infrastrutture, soprattutto nella parte sud della provincia: sono 20 anni che si parla dell’autostrada Cremona-Mantova, mentre gli 800 km dell’Autostrada del Sole sono stati completati in 8 anni. Serve un politica con la ‘P’ maiuscola per rilanciare l’economia del territorio. Per questo sosteniamo il documento di Mario Draghi sul futuro della competitività”.

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La parola è poi passata a Dario Fabbri, che ha portato un’analisi sugli esiti del voto negli USA: “L’America da tempo ormai ha perso l’ottimismo di un tempo ed ora vive una fase di depressione, per questo tende a reagire in modo violento. E’ un paese che ha nell’economia lo strumento della propria potenza.  Entrambi i condidati hanno interesse a porre fine alla guerra in Ucraina, cambia il modo e la narrazione che ne fanno. Sull’esito del voto c’è molta incertezza ed è difficile fare un’analisi dei possibili risultati. Per questo non seguirò le maratone elettorali notturne perchè a mio parere è possibile che passi la notte e si arrivi a mattina senza un risultato certo, vista l’esiguità dello scarto tra i due contendenti”.

Pure Matteo Renzi ha espresso incertezza sul voto americano “Se a livello europeo Trump non può essere considerato un alleato forte, allo stesso modo la Harris non è proprio considerata”, mentre in ambito di scelte europee nell’ambito della transizione ecologica, il senatore di Italia Viva non ha dubbi: “Bisogna superare le follie del green deal, e l’unico modosensato è puntare sul nucleare di vecchia e nuova generazione. Per questo la politica di Ursula Von Der Leyen è stata un disastro: non è una leader ma una follower che ha seguito l’ubriacatura per il verde, ma in questo modo ci siamo sparati sui piedi. E all’estero, si chiedono il perché di queste scelte. Nel settore automotive bisogna puntare su un ‘campione europeo‘, per esempio unendo le forze tra Stellantis e Renault“.

Massimiliano Salini ha invece puntato su due fattori chiave: “Serve cooperazione e dialogo tra i Paesi dell’Unione, dalla competizione si deve arrivare alla cooperazione e alla collaborazione. Per arrivare a questo, a tutelare le eccellenze e ad avere un Europa più forte, serve meno ideologia”.

Il presidente di Federacciai Antonio Gozzi ha sottolineato “la necessità di un’agenda comune perchè ci sono interi settori europei , ad esempio quello della ceramica,  che con la “neutralità climatica”, sono destinati a  chiudere i propri stabilimenti. Come possono fare investimenti se non hanno la certezza di esistere ancora in futuro? Non siamo arrivati come Paese ad essere tra le prime potenze economiche, siamo un’eccellenza, ma il vantaggio competitivo non è per sempre, va mantenuto e questo che deve fare un grande paese industriale. E l’Europa, senza industria, non può esistere”.

Il dibattito poi è passato sull’altre garnde tema di attualità, ossia l’energia nucleare, con le parole di Stefano Buono, co founder e Ceo di Newcleo, azienda che si occupa di realizzare reattori nucleari di ultima generazione e di dimensioni contenute, in grado di affiancarsi all’industria per garantire costi energetici più bassi: “L’elefante nella stanza è la paura per il nucleare, mentre il nucleare è uno dei modi più sicuri per produrre energia pulita. Con i nuovi reattori, non solo non c’è più il problema di gravi conseguenze esterne all’impianto in caso di incidenti ma addirittura i reattori di ultima generazione sono in grado di non creare danno nemmeno alla macchina stessa. garantendo la massima sicurezza. Inoltre è possibile utilizzare il materiale combustibile ‘spento’, che ora è destinato allo smaltimento” anche il problema della distruzione della macchina”.

I lavori si sono conclusi con il saluto di Allegri, che ha chiuso la mattinata con una frase di Nelson Mandela, riferendosi al tema dell’assemblea, ‘Scelte’: “Possano le tue scelte riflettere le tue speranze, non le tue paure”.





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