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Il nuovo Condono Edilizio 2024, proposto dal Ministro Salvini, promette di sanare le piccole irregolarità edilizie che affliggono molti cittadini. Questa misura, attesa con speranza da molti, potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nelle regole urbanistiche e potrebbe riuscire ad allineare le necessità abitative dei cittadini con le normative edilizie, in un equilibrio tra conservazione e modernizzazione. Critiche a sinistra per l’ipotesi di una possibile nuova sanatoria edile all’orizzonte.

 

Il nuovo condono edilizio 2024 di Salvini

Il tessuto urbano italiano è spesso un intreccio complesso di strutture storiche e moderne, dove piccole irregolarità come tramezzi non autorizzati, soppalchi aggiuntivi e finestre non registrate possono creare grattacapi burocratici per i proprietari di casa. Il Ministero delle Infrastrutture chiede alla maggioranza di introdurre una riforma che potrebbe risolvere queste situazioni-tipo, semplificando la vita di chi abita queste strutture.

La sanatoria, attualmente allo studio del ministero, mira a regolarizzare esclusivamente le irregolarità interne alle abitazioni, lasciando intatte le facciate storiche e il patrimonio culturale. Durante l’ultima riunione tecnica, il Ministro Salvini ha delineato i contorni di questo provvedimento, che potrebbe prendere la forma di un decreto legge, in attesa dell’approvazione di Palazzo Chigi. La Premier Meloni, pur non avendo ancora esaminato la norma, ha espresso disappunto per la norma “salva-case”, ma si è detta favorevole alla sanatoria di “piccole difformità”, come la modifica di un tramezzo per dividere due stanze, ritenendola una soluzione “ragionevole”.

 

Acquisti immobiliari: verso la semplificazione

Le planimetrie: Un fenomeno diffuso nel mercato immobiliare è l’acquisto di abitazioni basate su planimetrie non aggiornate. Questa discrepanza tra il documento e la realtà fisica degli spazi interni pone spesso i nuovi proprietari in una situazione di incertezza legale. La nuova proposta di legge mira a facilitare la regolarizzazione di tali casi, purché non vi siano pregiudizi ai diritti di terzi.

 

Risanare le dimore storiche: Le abitazioni d’epoca rappresentano un patrimonio culturale da preservare, ma spesso mancano di documentazione ufficiale che ne attesti lo stato legittimo. La ristrutturazione di tali immobili, costruiti prima degli anni ’60, si scontra con l’assenza di tali documenti. La riforma in discussione prevede la possibilità di regolarizzare anche queste situazioni, salvaguardando il valore storico e culturale degli edifici.

 

La doppia conformità: Attualmente, per sanare opere edilizie realizzate senza permessi o in difformità, è richiesta la cosiddetta doppia conformità: gli elementi devono essere in regola sia con le normative vigenti al momento della loro realizzazione sia con quelle attuali. Questo requisito duplicato rappresenta un ostacolo burocratico significativo. La proposta di riforma suggerisce l’eliminazione di tale doppio standard, rendendo sufficiente la conformità in uno dei due momenti storici, semplificando così il processo di sanatoria.

 

Le tolleranze costruttive: La normativa attuale stabilisce che le variazioni fino al 2% rispetto al progetto edilizio approvato sono considerate legittime. Tuttavia, questa percentuale, secondo gli esperti, è adeguata solo per le costruzioni più recenti. Per gli edifici più antichi, spesso caratterizzati da standard costruttivi e progettuali meno precisi, si propone di elevare questa soglia di tolleranza, potenzialmente fino al 5%, per gli immobili edificati prima del 1985.

 

Lo stato legittimo: Un altro aspetto fondamentale è la definizione dello stato legittimo degli immobili. Per le abitazioni costruite prima del 1967, periodo in cui non era richiesta una documentazione edilizia ufficiale, lo stato attuale dell’immobile potrebbe essere riconosciuto come legittimo. Questo permetterebbe di sanare le piccole irregolarità, a condizione che non si tratti di abusi edilizi.

 

Il costo della regolarizzazione: La regolarizzazione delle irregolarità edilizie non sarà esente da costi. L’idea in fase di valutazione prevede che il pagamento per la sanatoria sia proporzionale al grado di deviazione dalle norme di conformità edilizia attuali. Questo principio mira a garantire che la regolarizzazione sia equa e rifletta l’entità delle difformità rispetto alle regole vigenti.

 

Le critiche a sinistra sul condono

Le critiche provenienti dalla sinistra politica riguardo al condono edilizio proposto da Matteo Salvini si concentrano su diverse preoccupazioni. In primo luogo, c’è il timore che il condono possa essere visto come un’amnistia per le violazioni edilizie, potenzialmente danneggiando l’integrità urbana e paesaggistica. Inoltre, si sollevano dubbi sull’efficacia di tale misura nel risolvere i problemi strutturali del mercato immobiliare e si teme che possa favorire l’evasione fiscale.

Alcuni esponenti della sinistra sostengono che il condono potrebbe inviare un messaggio sbagliato, incentivando comportamenti non conformi alle normative edilizie e urbanistiche. Inoltre, vi è la preoccupazione che il condono possa beneficiare principalmente coloro che hanno commesso irregolarità, a discapito di chi ha sempre rispettato le regole.

Infine, si critica la mancanza di chiarezza e dettagli concreti sulla proposta, sottolineando la necessità di valutare attentamente i testi di legge per comprendere l’effettivo impatto della sanatoria.

 

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