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Il decreto per favorire lo sviluppo del Sud del Paese è legge. L’iter di conversione si è concluso con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Stabilisce l’istituzione di una ZES, zona economica speciale, unica per tutto il Mezzogiorno. Previsti anche nuovi finanziamenti e assunzioni per rafforzare la capacità amministrativa degli enti territoriali

Dopo l’approvazione definitiva del Senato, il decreto Sud è legge. Il testo con disposizioni urgenti per la coesione e il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 novembre 2023.

Sono previste diverse novità, a partire dall’istituzione di una ZES unica per tutte le Regioni del Sud Italia.

Questa sarà in vigore dal 1° gennaio 2024 e sarà un’apposita cabina di regia di palazzo Chigi a gestirla. Resteranno uguali le semplificazioni per le imprese e il credito d’imposta.

Il provvedimento, inoltre, prevede la ripartizione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) e il via libera a 2.200 nuove assunzioni nelle Regioni, nei comuni e presso il Dipartimento per le politiche di coesione con l’obiettivo di favorire il potenziamento della capacità amministrativa.

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Decreto Sud: dalla ZES unica alle assunzioni nella PA, le novità nel testo della legge di conversione

Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 219 del 19 settembre, il decreto Sud recante “disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione”, n. 124/2023, è legge.

L’iter di conversione si è concluso con l’approvazione da parte del Senato il 9 novembre 2023 e la pubblicazione della legge n. 162/2023 sulla Gazzetta Ufficiale n. 268 del 16 novembre.

Si tratta del provvedimento volto a promuovere investimenti e interventi con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’intero territorio delle Regioni del Sud.

Uno degli interventi principali è quello che prevede l’istituzione una zona economica speciale (ZES) unica per tutto il Mezzogiorno, sostituendo così le 8 attualmente attive, gestita direttamente da Palazzo Chigi.

Con ZES si intende una particolare zona del territorio dello Stato all’interno della quale aziende che svolgono attività economiche e imprenditoriali possono beneficiare di speciali condizioni in merito agli investimenti e alle attività di sviluppo d’impresa.

Il decreto Sud, dunque, introduce a partire dal 1° gennaio 2024 una ZES unica per tutti i territori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.

I compiti di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio saranno affidati direttamente ad una cabina di regia ZES istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. La politica di sviluppo della ZES unica è definita in un piano strategico triennale coerente anche con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Tutte le informazioni sui benefici riconosciuti alle imprese nella ZES saranno fornite attraverso il nuovo “portale web della ZES unica”. Restano invariate le semplificazioni per le imprese e il credito d’imposta.

Decreto Sud: investimenti e potenziamento della capacità amministrativa

Il decreto Sud convertito in legge prevede anche ulteriori interventi volti a favorire il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese.

Si parte dall’utilizzo delle risorse nazionali ed europee in materia coesione, con disposizioni in materia di programmazione delle risorse del Fondo sviluppo e Coesione e per la realizzazione degli interventi ammessi a finanziamento a valere sulla disponibilità del Fondo FSC 2021 – 2027.

Un’altra serie di interventi riguarda, poi, la nuova strategia per le Aree interne, con l’istituzione di una cabina di regia per assicurare l’efficacia e la sostenibilità nel tempo della strategia nazionale per lo sviluppo e nuove misure per sostenere le popolazioni e le attività economiche, artigianali e commerciali.

Nel pacchetto di misure, come preannunciato anche nel comunicato stampa del MIMIT, rientra anche lo stanziamento di 45 milioni di euro per finanziare un piano di opere di interesse strategico a Lampedusa. Gli interventi riguarderanno la manutenzione straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria, la realizzazione di impianti di depurazione e gestione delle acque reflue, di nuovi edifici pubblici e la riqualificazione e l’efficientamento energetico di quelli esistenti. L’obiettivo è fronteggiare l’emergenza connessa all’incremento dei flussi migratori.

Infine, il provvedimento prevede anche il rafforzamento della capacità amministrativa in materia di politiche di coesione, con il potenziamento degli enti territoriali (Regioni, province e comuni) e del Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Tali amministrazioni, infatti, vengono autorizzate ad assumere 2.200 nuove unità di personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato da inquadrare nell’area funzionari.

Disposizioni anche in materia di immigrazione, con novità in materia di trattenimento degli stranieri nei centri.

 

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