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Fra le agevolazioni per gli interventi di efficientamento energetico che danno diritto a una detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi, è incluso anche l’incentivo per gli impianti di climatizzazione, comunemente chiamato Bonus condizionatori, per climatizzatori e pompe di calore caldo/freddo. Vediamo allora quali sono i requisiti per usufruire di tale agevolazione e come richiederla.

Cos’è

Il cosiddetto Bonus condizionatori 2024 è in realtà un incentivo che si può ottenere sfruttando le varie agevolazioni relative alla casa attualmente in vigore, nel caso in cui si acquisti o sostituisca un condizionatore con uno meno inquinante. Consente di ottenere una detrazione fiscale che varia dal 50% al 65% o 70% della spesa sostenuta, a seconda del tipo di bonus applicato, tra Bonus ristrutturazioni, Bonus mobili, Superbonus ed Ecobonus. Non si tratta, dunque, di una misura specifica, ma di agevolazioni connesse ai vari bonus edilizi, che prevedono la detrazione con percentuali variabili in base all’intervento.

Requisiti

Possono usufruire del bonus condizionatori quanti detengano un immobile, persone fisiche o aziende, dove verrà installato l’impianto. In particolare, le persone fisiche, le società di persone, quelle di capitali, gli esercenti arti e professioni, le associazioni professionisti, enti pubblici e privati senza attività commerciale, e ancora i condomini, gli istituti autonomi per le case popolari e le cooperative di abitazione a proprietà indivisa.

L’incentivo è rivolto non solo ai proprietari, ma anche ai titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili e che ne sostengano le spese, vale a dire proprietari o nudi proprietari, titolari di un diritto reale di godimento (uso, usufrutto, abitazione o superficie), locatari o comodatari, imprenditori individuali per immobili non strumentali o merce, soci di cooperative divise e indivise, soggetti che producono redditi in forma associata.

Può inoltre avvalersi della detrazione il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile (coniuge, parente entro il terzo grado, affine entro il secondo grado), il componente dell’unione civile, il convivente more uxorio non proprietario dell’immobile, il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge.

Come funziona e spese agevolabili

Per avere diritto alla detrazione, l’acquisto del condizionatore deve avvenire entro il 31 dicembre 2024. La detrazione è applicabile all’acquisto e all’installazione di climatizzatori a basso consumo energetico, deumidificatori d’aria, termopompe o pompe di calore. Gli immobili devono essere conformi alle normative vigenti e i pagamenti devono essere tracciabili e documentati.

Il bonus si concretizza in una detrazione fiscale, suddivisa in quote annuali di pari importo: 10 anni per Bonus ristrutturazione, Bonus mobili, ed Ecobonus; 4 anni per Superbonus. È consigliabile consultare le guide specifiche dell’Agenzia delle Entrate e le ultime normative vigenti, soprattutto alla luce delle recenti modifiche apportate al Superbonus.

L’agevolazione è valida, come detto, fino al 31 dicembre 2024 senza limiti Isee, ma non sono più possibili la cessione del credito e lo sconto in fattura, applicabili solo per interventi realizzati prima del 17 febbraio 2023. Le scadenze del Bonus condizionatori sono legate alla tipologia di detrazione applicabile, con aliquote e massimali variabili a seconda dei requisiti specifici. Sono prorogati fino al 2024 il Bonus ristrutturazioni al 50% e l’Ecobonus al 65%, mentre per il Superbonus è prevista una graduale riduzione a partire dal primo gennaio 2024, così come per il Bonus mobili.

Tipologie di Bonus collegate

Vediamo nel dettaglio i bonus edilizi che prevedono la detrazione Irpef per i condizionatori con percentuali variabili a seconda dell’intervento.

Bonus ristrutturazione al 50%: spetta quando l’acquisto del condizionatore è effettuato nell’ambito di opere edilizie. Deve garantire un risparmio energetico certificato e può non essere abilitato al riscaldamento invernale. La detrazione è prevista fino a 96.000 euro, suddivisa in 10 quote annuali.

Bonus mobili al 50%: si tratta di una detrazione del 50% fino a 5.000 euro per interventi iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente. Vale per nuove installazioni e non solo sostituzioni, ed è suddivisa in 10 quote annuali.

Ecobonus al 65%: riguarda acquisti non legati alla ristrutturazione, con climatizzatori ad alta efficienza energetica. Richiede un tecnico abilitato e Ape (Attestato di prestazione energetica). la detrazione massima prevista in questo caso è di 46.154 euro, suddivisa in 10 quote annuali.

Superbonus al 70%: valido per acquisti e installazioni congiunti a lavori trainanti di efficientamento energetico. Richiede il miglioramento di almeno due classi energetiche, o il raggiungimento della classe più alta d è suddiviso in 4 quote annuali (che potrebbero però passare a 10, sulla scia delle ultime modifiche al Superbonus). La spesa massima detraibile va dai 15.000 ai 30.000 euro per unità immobiliare, in base all’edificio oggetto di lavori.

Attenzione: non essendo prevista cumulabilità, chi si avvale della detrazione Ecobonus al 65% (o Superbonus) per l’installazione di climatizzatori finalizzati al risparmio energetico non può richiedere, per lo stesso impianto, l’agevolazione prevista dal Bonus mobili o dal Bonus ristrutturazione.

Modalità di richiesta e documenti necessari

Il bonus può essere richiesto in fase di dichiarazione dei redditi (modello 730 o Persone Fisiche) e la detrazione va suddivisa in quote annuali di pari importo. Sono incluse anche le spese di trasporto e montaggio del condizionatore. I documenti necessari comprendono la fattura di acquisto, la ricevuta del bonifico o della transazione, e lo scontrino fiscale con il codice fiscale dell’acquirente.

Si tenga presente che, come per il Superbonus e altri incentivi collegati a interventi di riqualificazione energetica, è obbligatoria la comunicazione all’Enea con documentazione specifica (asseverazione tecnica, Ape, scheda informativa). La comunicazione deve essere effettuata entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

 

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