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Sette settori, interconnessi in un edificio lungo circa 450 metri. L’altezza, così come il numero di piani, è variabile: è facile trovarsi improvvisamente dall’ottavo piano di un settore al quinto di quello di fianco. «È stato progettato per minimizzare l’impatto visivo dalla valle», spiega l’ingegner Claudio Alati, uno dei proprietari, nonché amministratore del super-condomino turistico Albarè-Solaria di Marilleva.

Il colosso con mille servizi

A percorrerlo tutto da una parte all’altra si impiegano ore, in un dedalo di saliscendi e corridoi in cui è possibile, in linea teorica, non uscire mai all’esterno (quando accade è perlopiù per motivi di sicurezza). Fino a pochi anni fa ai condomini era consentito perfino attraversare l’albergo, l’Hotel Solaria, che ancora oggi ne occupa la parte centrale. L’idea era che, in fin dei conti, un turista potesse uscire di casa ed essere già sulle piste da sci. E che comunque non fosse necessario farlo per nessun altro motivo oltre quello. Perciò dentro l’Albarè-Solaria si trovano, tra le altre cose, bar, ristoranti, cinema, piscina, palestra, discoteca, sala giochi, un centro commerciale completo di supermercato, una scuola sci, l’area bimbi con la piscina delle palline, una tabaccheria e la spa. Che all’interno ha «una vasca idromassaggio talmente grande che hanno dovuto portarla fin qui con l’elicottero — dice un membro dello staff dell’albergo che ci accompagna nel tour — Non era possibile farla passare da nessun punto della struttura, per questo hanno dovuto allargare la porta del terrazzo e farla entrare».

Più efficiente grazie al Superbonus

 D’altronde, quando si costruisce in montagna, a 1.400 metri di quota, questo è solo uno dei problemi. Il deposito dei materiali è un altro esempio e il trasporto è un altro ancora. Poi c’è la questione energetica. «È stato ultimato nell’82 — spiega in proposito l’ingegner Alati — ed è stato costruito in un momento in cui l’energia costava poco. Prima degli interventi era infatti molto energivoro». A seguito dell’efficientamento grazie al Superbonus 110%, i consumi si sono ridotti di circa la metà. Il segno più evidente dei lavori è il cappotto esterno, grigio riflettente, che se da vicino dà all’Albarè-Solaria quell’effetto futuristico che lo fa assomigliare a un’astronave incastonata nella montagna, dall’altro lo tinge di verde d’estate e di bianco d’inverno. Peraltro quando l’ingegner Luciano Perini lo ideò per la prima volta, pensò che fosse bene mettere il cemento a vista. Cosa che creò dissapore tra chi considerava l’edificio un corpo estraneo alla Val di Sole, ma che gli diede abbastanza valore storico da complicarne la ristrutturazione.

La filosofia anni ’80

Riavvolgendo il nastro, la costruzione dell’Albarè-Solaria risale all’inizio degli anni ‘80, grazie ad Arclinea, la società di arredamenti della famiglia Fortuna, che si è occupata anche della gran parte degli interni. I progetti, appunto, sono dell’ingegner Luciano Perini, «geometrico e strutturale», che aveva già lavorato agli edifici del Marilleva 1400 — il complesso turistico in quota di cui l’Albarè-Solaria risulta ancora essere l’edificio più grosso — insieme all’architetto Sergio Giovanazzi. Che invece aveva una sensibilità maggiore per la tradizione del luogo. La filosofia da seguire era quella iniziata più di un decennio prima, quando Bruno Kessler scommetteva sul turismo per rilanciare i territori. E per questo si costruivano cittadelle in quota che potessero ospitare un gran numero di persone rimanendo al contempo autosufficienti. Occorreva che i visitatori non avessero bisogno dell’automobile per arrivare sulle piste da sci, e nemmeno per muoversi. È questa in fondo la ratio dietro a Marilleva 1400

Ha risparmiato il fondovalle

«Quel modello di sviluppo ha permesso di lasciare integro il fondovalle» spiega l’architetto Marco Giovanazzi (figlio di Sergio), di recente impegnato nella riqualifica di un edificio nella vicina (e successiva) Marilleva 900. «La Val di Sole può contare su un fondovalle ancora integro —spiega l’architetto — Altre vallate hanno avuto uno sviluppo con pseudo-baitoni fuori scala, che sembrano tradizionali ma che in realtà non lo sono». Per cui — nella lettura dell’architetto — da un lato le cittadelle come Marilleva 1400 hanno permesso ai paesi della valle, che non potevano sopportare grandi numeri di visitatori, di avere «un buon commercio e turismo ulteriore». Dall’altro, di mantenerli «belli e integri».

In origine era per turismo d’alta fascia

Il target era decisamente elevato. «In origine gli ospiti della struttura erano attratti da una piccola “città”, con tutti i confort, immersa in un bosco distante dalla confusione, un luogo tranquillo riservato a un turismo di alto livello — ricorda l’ingegner Alati— qualcuno arrivava con l’elicottero privato». Ma oggi, finita l’epoca dei grandi investimenti e aumentata la concorrenza in valle, a Marilleva si va a sciare perché si paga meno. E in estate è più difficile attirare le persone: le strutture ricreative sono quasi tutte giù. Il risultato è che a luglio non c’è molta gente per i corridoi, animati soprattutto dalle scolaresche in gita.

L’azione di rilancio

Dunque la necessità di rilanciare tutto l’edificio, partendo dai servizi e migliorando le prestazioni energetiche degli appartamenti. E in questo quadro si inseriscono la nuova cartellonistica che arriverà a breve e i nuovi campi sportivi in via di costruzione: quello da pickleball e quello da bocce. «Poi vorremmo puntare molto sullo smart working — spiega Alati — ora la gente lavora spesso da remoto e potrebbe venire a farlo qui. Per questo stiamo predisponendo una sala apposita». La difficoltà in Val di Sole è sempre quella: «Stiamo mettendo delle fototrappole per gli orsi — conclude Alati — In valle se ne sono visti troppi».

Superbonus

Il Centro residenziale Albarè è stato il cantiere più grande d’Italia finanziato dal Superbonus 110%, avendo ottenuto circa 38,8 milioni di euro. Al suo interno si trovano tre ristoranti, due bar e l’Hotel Solaria, un albergo quattro stelle multiservizio da 122 stanze. I circa 424 appartamenti erano in orgine di pertinenza dell’albergo. Solo in un secondo momento alcuni sono stati scorporati e inseriti all’interno di una multiproprietà. Ogni appartamento è identificato da un numero a quattro cifre. La prima indica il settore — cioè la sezione verticale della struttura — il secondo indica il piano e le ultime due il numero dell’appartamento. Accanto a ogni numero identificativo è presente un simbolo: un sole stilizzato indica l’appartenenza al Solaria, un abete l’appartenenza al condominio Albarè. Se sono presenti insieme, l’appartamento appartiene a entrambi. Sono state eliminate le barriere architettoniche, Sono presenti otto colonnine di ricarica per le auto elettriche e una telecamera che trasmette le immagini della Valle al sito vedetta.org.

2 luglio 2024

 

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