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Quanto costa un conto corrente estero?
Alcuni conti esteri sono gratis, altri hanno costi simili a quelli con IBAN Italiano. Ovviamente i prezzi variano in base all’offerta e alla tipologia di conto. Ad esempio, i conti business possono avere dei costi leggermente superiori anche fino ai 249€ al mese, mentre quelli privati vanno dal costo zero ai 20€.
Un aspetto interessante è che la maggior parte dei conti con IBAN non italiano offrono diversi piani di abbonamento, ognuno con specifiche caratteristiche. Ciò li rende molto adatti a un target di utenti diversificato e che ha comunque competenze nel gestire uno strumento finanziario online.
Dal punto di vista operativo i costi sono interessanti. Infatti, per promuovere il loro utilizzo le banche estere offrono spesso prelievi gratis, oltre a un certo numero di operazioni online gratuite.
Esiste un conto corrente estero impignorabile?
Spesso si sente parlare di conti esteri anonimi, non tracciabili o non pignorabili. Precisiamo subito che tutti i conti correnti possono essere, in un modo o nell’altro, individuati e pignorati da un creditore o dall’Agenzia delle Entrate.
Tuttavia, se questo è un dato di fatto, devi considerare che non esiste un anagrafe dei conti bancari esteri, come quella presente in Italia, il che rende più difficile tracciare i movimenti di denaro.
Quindi, un creditore dovrebbe prima verificare l’esistenza di un conto all’estero, cosa tutt’altro che semplice, e poi intraprendere un’azione esecutiva. Inoltre, alcune banche online rendono l’accesso alle informazioni personali più complesso, per cui si parla di conti correnti anonimi o non tracciabili. L’esempio sono quelle situate nei cosiddetti Paesi della black list, ovvero i paradisi fiscali.
In ogni caso, anche se le tempistiche possono essere più lunghe, tutti i conti esteri possono essere individuati e pignorati.
Un conto corrente all’estero va dichiarato?
Non sempre. Il conto corrente estero va dichiarato al fisco:
- ai fini del monitoraggio fiscale: nel caso in cui hai superato la soglia dei 15.000€ sul conto, anche solo per un giorno;
- ai fini tassativi: se la giacenza media sul conto è superiore ai 5.000€ all’anno.
Nel primo caso, l’obbligo scatta per ragioni di contrasto all’evasione: l’Agenzia delle Entrate richiede1 il monitoraggio fiscale, con l’obbligo di inserimento del conto nel quadro RW della dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui però non hai superato i 15.000€, e la giacenza è inferiore ai 5.000€, non sei tenuto a dichiarare il conto.
Invece, ai fini di tasse, il superamento dei 5.000€ di giacenza, implica l’obbligo di monitoraggio fiscale e il versamento dell’IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie) con un importo simile all’imposta di bollo italiana, pari a 34,20€ per i conti privati e di 100€ per quelli aziendali.
Per i conti correnti con interessi sulla liquidità, oltre a compilare il quadro RW, devi inserire i rendimenti ottenuti dagli interessi nel quadro RL (redditi da capitale).
Invece, per quelli che includono l’opzione di investire su strumenti finanziari, eventuali plusvalenze e minusvalenze devono essere indicate nella sezione RT (plusvalenze di natura finanziaria).
Come aprire un conto corrente estero online
Oggi basta un computer o uno smartphone per aprire in pochi minuti un conto estero online. Per farlo devi:
- essere maggiorenne;
- avere un documento d’identità valido (carta d’identità, passaporto, ecc.);
- dimostrare la tua residenza, tramite una bolletta, un estratto conto bancario ecc.
La procedura è quella prevista per tutte le banche online. Dovrai inserire i tuoi dati, allegare il documento personale e il codice fiscale, e personalizzare il conto, scegliendo il piano di abbonamento, eventuale carta di credito o di debito. Una volta accettati i termini e firmato il contratto digitalmente, il conto sarà attivo nel giro di 24 o 48 ore. Invece, se hai scelto una carta di debito fisica, ti verrà inviata nei successivi 10 giorni lavorativi.
Dove conviene aprire un conto corrente all’estero
L’offerta di conti esteri online è davvero ampia, ognuno con specifiche caratteristiche, rendendo a volte difficile districarsi su quale sia il conto più adatto a te. Ad esempio, tra quelli più richiesti online trovi il conto BBVA con un’interessante lordo del 3,5 sulla liquidità disponibile.
Tra le banche più convenienti e con un’ampia offerta di abbonamenti per privati e clienti business ci sono Revolut, N26, ING Bank o Vivid Money. Invece, se effettui spesso trasferimenti di denaro puoi valutare il conto Wise.
La scelta è legata alle tue necessità. Di seguito, trovi alcuni consigli utili per valutare il miglior conto corrente estero:
- Banca o IMEL con una cronistoria di almeno 5 anni;
- conti per privati e business;
- diversi piani di abbonamento, tra cui una versione base a costo zero;
- costi bassi per bonifici e prelievi;
- disponibilità di carte di debito virtuali e fisiche;
- accesso a servizi di risparmio;
- soluzioni per investire;
- servizio clienti con diverse opzioni di contatto.
Conto corrente estero: domande frequenti
Il possesso di un conto estero implica l’obbligo di dichiararlo nel quadro RW della dichiarazione dei redditi ai fini di monitoraggio fiscale e per il versamento dell’IVAFE.
In caso di mancata dichiarazione di un conto estero, sei soggetto a sanzioni amministrative fino al 15% delle somme non dichiarate.
Sul conto corrente estero si applica l’imposta di bollo, chiamata IVAFE, pari al 34,20€ per i privati e 100€ per i conti business, a cui si aggiunge l’imposta sostitutiva del 26% per i proventi derivanti dal trading o dalla remunerazione sul conto.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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