Mira Murati, ex chief technology officer di OpenAI, sarebbe sul punto di lanciare una nuova impresa di intelligenza artificiale. A darne l’annuncio è l’agenzia di stampa Reuters. Secondo quanto riportato la dirigente sarebbe in trattativa con diversi investitori di capitale di rischio per ottenere fondi milionari e lanciare il suo progetto. L’attività della startup sarà incentrata sulla creazione di prodotti di intelligenza artificiale basati su modelli linguistici e di apprendimento brevettati. L’approccio è simile a quello adottato da Google. Le trattative con gli investitori sono in una fase ancora iniziale, ma l’agenzia di stampa prevede che l’esecutivo potrebbe ricevere più di 100 milioni di dollari in un primo round di finanziamenti.
Considerata una collaboratrice chiave nell’evoluzione dell’organizzazione che si cela dietro a ChatGpt, Murati ha guidato lo sviluppo del popolare chatbot e del generatore di immagini Dall-E. Oltre alla posizione di chief technology officer ha ricoperto il ruolo di amministratrice delegata ad interim durante un breve periodo in seguito al licenziamento di Sam Altman nel 2022. Ha lasciato il suo ruolo di cto alla fine di settembre 2024. La sua decisione mirava a “creare tempo e spazio per la mia ricerca”, ha dichiarato, ma non ha fornito ulteriori dettagli sui suoi piani.
Secondo le indiscrezioni, altri ex membri di OpenAI starebbero lavorando insieme a Murati. In seguito all’allontanamento della chief technology officer sono state annunciate le dimissioni di Barret Zoph, ex vicepresidente della ricerca dell’organizzazione. Come ha reso noto all’inizio di ottobre 2024 The Information, Zoph avrebbe intenzione di dare il via a una propria compagnia e Murati avrebbe cominciato a reclutare collaboratori dell’azienda di Altman su iniziativa del suo collega.
I rivali di OpenAI
Diversi specialisti hanno lasciato il loro posto in OpenAI per avviare un’attività in questo campo. Ilya Sutskever, uno dei cofondatori dell’azienda, ha annunciato nel mese di giugno 2024 il lancio di Safe Superintelligence Inc, descritto come il primo laboratorio di superintelligenza artificiale del mondo. I fratelli Daniel e Daniela Amodei hanno istituito Antropic nel 2021, dopo aver lasciato il loro incarico di scienziati di alto livello.
La stampa ipotizza che i cambiamenti al vertice e le decisioni degli ex collaboratori siano legati alle nuove intenzioni commerciali di Altman. Alcune settimane prima, OpenAI ha attirato un finanziamento di 6,6 miliardi di dollari. La sua valutazione è salita a 157 miliardi. L’apporto di capitale è tuttavia soggetto a una ristrutturazione del modello di business. Il portale Axios ipotizza che gli investitori abbiano dato un periodo di due anni affinché la startup diventi a scopo di lucro. Se ciò non dovesse accadere, i sussidi potrebbero essere richiesti integralmente.
Reuters assicura che il direttore esecutivo abbia sollevato con gli azionisti la possibilità di convertire l’organizzazione in un ente di beneficenza con interessi commerciali. Con questa struttura si potrebbe accedere a capitale aggiuntivo attraverso nuovi investimenti. Bloomberg rivela che l’amministratore delegato potrebbe ricevere per la prima volta una partecipazione azionaria che potrebbe raggiungere fino al 7% del patrimonio.
Alcuni esperti sottolineano come ciò sia una dimostrazione del potenziale di generazione di profitti che si sta formando attorno all’AI. Altri ancora sostengono che si tratta di una bolla finanziaria sul punto di esplodere. David Cahn, consulente del fondo di venture capital Sequoia Capital, segnala che gran parte dell’apporto di capitale verrà destinato a soluzioni in fase di sviluppo. Tuttavia, aggiunge, la tecnologia allo stato attuale non garantisce benefici immediati né significativi. Secondo le sue stime, il settore dovrà realizzare entrate intorno ai 600 miliardi di dollari ogni anno per essere redditizio.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.
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