- La procedura di esdebitazione è uno strumento che consente all’imprenditore o al privato cittadino di liberarsi dei debiti.
- È una procedura che richiede il coinvolgimento di più soggetti, come il Tribunale e l’OCC.
- Non tutti i debiti possono essere estinti mediante questa esdebitazione: il legislatore ha infatti previsto dei limiti.
Negli ultimi tempi, il legislatore ha prestato particolare attenzione alla tutela delle piccole e medie imprese. Il principale obiettivo che si è prefissato è stato quello di prevenire il fallimento di queste realtà imprenditoriali, rischio che si è acuito negli ultimi anni.
Nel seguente articolo, ci occuperemo dell’esdebitazione. Con tale termine, si intende una procedura che consente di prevenire il definitivo tracollo dell’imprenditore, andando ad estinguere i debiti residui, rimasti parzialmente inadempiuti.
L’esdebitazione, in realtà, trova applicazione anche ai debiti dei cittadini privati, che abbiano assunto l’obbligazione in qualità di consumatore. Provvederemo a spiegarti brevemente come opera l’istituto, quali sono le condizioni e i limiti stabiliti dalla normativa in vigore.
Nuovo codice della crisi
Recentemente, il legislatore ha prestato particolare attenzione alla disciplina della crisi di impresa. Successivamente all’emergenza sanitaria conseguente la pandemia da Covid-19, è stata avvertita l’esigenza di introdurre istituti che consentano di prevenire il fallimento delle piccole e medie imprese.
Gli eventi storici successivi, come la guerra in Ucraina e la conseguente emergenza energetica, hanno ancor di più avuto un impatto sulle condizioni operative delle imprese. L’aumento dei costi di produzione ha inciso sull’equilibrio economico e finanziario del mercato economico italiano.
Nell’ambito di tale contesto storico e sociale, si è reso necessario intervenire introducendo nuovi istituti e modificando quelli già esistenti che consentono l’esdebitazione del debitore-imprenditore, prevenendo procedure concorsuali. È stato così introdotto il nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza. Il codice è divenuto definitivo in conseguenza del D.Lgs. 83 del 2022, pubblicato in G.U. il 1° luglio 2022.
La novella in esame ha dato attuazione alla direttiva UE 2019/1023 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019. La direttiva aveva posto particolare attenzione alle procedure di ristrutturazione preventiva, l’esdebitazione e le interdizioni, nonché alle misure volte ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione.
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Cosa si intende per esdebitazione?
Uno degli istituti più interessanti tra quelli introdotti dalla riforma fallimentare è l’esdebitazione. Con ciò si intende la liberazione del soggetto fallito, in qualità di persona fisica, dai debiti residui nei confronti dei creditori concorsuali non soddisfatti integralmente.
Tale istituto, quindi, presuppone che i creditori siano stati soddisfatti, almeno in parte. Non è ammesso il ricorso all’esdebitazione qualora, al contrario, il debitore non abbia provveduto ad adempiere al tentativo di adempimento al creditore. L’accesso alla procedura di esdebitazione è consentito ove ricorrano alcune condizioni.
Esdebitazione: presupposti
Quali sono i presupposti per l esdebitazione? Si tratta di:
- l’avere cooperato con gli organi della procedura;
- non avere beneficiato di altra esdebitazione nei dieci anni precedenti;
- aver consegnato al curatore la propria corrispondenza come previsto dall’art. 48 L.F.
L’imprenditore può accedere all’esdebitazione se è in possesso di alcuni requisiti, ovvero se:
- non abbia distratto l’attivo o esposto passività insussistenti, cagionato o aggravato il dissesto rendendo gravemente difficoltosa la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari;
- non abbia ostacolato o rallentato lo svolgimento della procedura e abbia fornito agli organi ad essa preposti tutte le informazioni utili e i documenti necessari per il suo buon andamento;
- non abbia beneficiato di altra esdebitazione nei cinque anni precedenti la scadenza del termine per l’esdebitazione;
- non abbia già beneficiato dell’esdebitazione per due volte;
- non abbia determinato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave mala fede o frode.
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Chi può accedere all esdebitazione?
L’esdebitazione è un istituto pensato per i soggetti in grosse difficoltà economiche, che siano:
- piccoli imprenditori: commercianti, artigiani, professionisti, agricoltori, start up innovative e imprenditori sotto soglia;
- privati cittadini: tutti i consumatori senza partiva IVA.
Per quanto riguarda i debiti del cittadino privato, essi sono circoscritti ai debiti del consumatore, che non siano nascenti dall’attività di impresa.
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Per quali debiti si può richiedere l’esdebitazione?
Non tutti i debiti possono essere soggetti alla procedura in esame. Il legislatore ha previsto alcune limitazioni in proposito. Alcuni debiti sono infatti espressamente sottratti al regime in questione. Sono esclusi:
a) gli obblighi di mantenimento e alimentari e comunque le obbligazioni derivanti da rapporti non compresi nel fallimento in quanto strettamente personali, ai sensi dell’articolo 46;
b) i debiti per il risarcimento dei danni da fatto illecito extracontrattuale, nonché le sanzioni penali e amministrative di carattere pecuniario che non siano accessorie a debiti estinti.
Non sono, al contrario, esclusi i debiti nei confronti dei fideiussori e coloro che sono obbligati in regresso.
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Quali sono gli effetti dell’esdebitazione?
Laddove ricorrano i requisiti per accedere all’esdebitazione, tramite decreto del Tribunale, il giudice provvede a dichiarare l’inesigibilità dei crediti concorsuali non soddisfatti dal debitore, con lo stesso decreto di chiusura della procedura.
Ne consegue che l’imprenditore sarà liberato di tutti i crediti, ad eccezione di quelli non strettamente inerenti l’impresa e quelli nascenti da responsabilità civile.
Come si realizza l’esdebitazione?
La domanda di accesso all’esdebitazione deve essere presentata al Tribunale di competenza territoriale. In tale fase, è determinante l’intermediazione di un OCC, ossia “Organo per la composizione della crisi da sovraindebitamento”. Quest’ultimo è un ente terzo e indipendente a cui le parti del rapporto possono rivolgersi per ottenere assistenza in questa fase estremamente delicata del rapporto.
La procedura potrà essere avviata anche per il tramite di un avvocato.Eventuali errori, in questo ambito, potrebbe incrinare definitivamente il rapporto obbligatorio: per questo è sempre essenziale ricorrere ad un professionista specializzato.
La domanda dovrà essere presentata corredata dei seguenti allegati:
- l’elenco di tutti i creditori con l’indicazione delle somme dovute;
- l’elenco degli atti di straordinaria amministrazione compiuti negli ultimi 5 anni;
- le dichiarazioni dei redditi degli ultimi 3 anni;
- l’indicazione di tutte le entrate del nucleo familiare (stipendi, pensioni, eccetera).
Alla domanda dovrà poi essere allegata anche la relazione particolareggiata redatta dall’OCC, nella quale si descrive la situazione economica e finanziaria in cui versa il debitore.
In questa relazione, dovranno essere indicati:
- le cause dell’indebitamento;
- la diligenza tenuta dal debitore nell’assumere gli impegni con i creditori;
- le ragioni che hanno portato al sovraindebitamento;
- l’eventuale esistenza di atti del debitore impugnati dai creditori;
- la valutazione sulla completezza e veridicità della documentazione presentata.
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Quanto costa una pratica di esdebitazione?
I principali costi dell’esdebitazione sono relativi alle procedure burocratiche, oltre che alle spese sostenute per retribuire il professionista legale che ti assisterà in giudizio.
Per accedere alla procedura, il legale è tenuto a presentare apposita istanza, mediante impiego del relativo modello, munito di una marca da bollo da 16€, un documento di identità del debitore e il versamento di € 200,00 alla Camera di Commercio competente, con causale OCC, quale acconto forfettario per i costi della procedura.
Accordo di ristrutturazione: cos’è
L’ordinamento prevede altri strumenti di sostegno ai debitori, come l’accordo di ristrutturazione. Tramite l’accordo di ristrutturazione, l’imprenditore, anche non commerciale, può concludere un accordo con i creditori per il pagamento dei debiti.
È possibile accedere all’istituto in questione se ricorrono i seguenti requisiti:
- si ha il consenso di almeno il 60% dei creditori;
- si è soggetti a omologazione da parte del Tribunale.
Nell’accordo devono essere elencati gli elementi che identificano il piano economico e finanziario, necessario a dare attuazione all’accordo.
Al piano in questione devono poi essere allegati anche i documenti richiesti dall’art. 39 commi 1 e 3 CCII. Ciò implica che debbano essere depositate presso la cancelleria del Tribunale:
- le scritture contabili e fiscali obbligatorie;
- le dichiarazioni dei redditi concernenti i tre esercizi o anni precedenti ovvero l’intera esistenza dell’impresa o dell’attività economica o professionale, se questa ha avuto una minore durata;
- le dichiarazioni IRAP e le dichiarazioni annuali IVA relative ai medesimi periodi, oltre che i bilanci relativi agli ultimi tre esercizi.
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Esdebitazione – Domande frequenti
L‘esdebitazione è la procedura con cui il debitore parzialmente adempiente si libera definitivamente dei crediti residui.
Alla procedura di esdebitazione accedono sia i privati cittadini, in qualità di consumatori, sia gli imprenditori.
Non possono essere oggetto di procedura di esdebitazione debiti personali, come l’assegno alimentare, o la responsabilità civile.
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