Le organizzazioni sindacali
regionali (Flc Cgil, Cisl scuola, Savt école e Snals-Confsal) e
l’Amministrazione scolastica regionale hanno siglato il
Contratto collettivo regionale integrativo che disciplina i
criteri per la fruizione dei permessi di studio, le cosiddette
“150 ore”. I sindacati hanno chiesto e ottenuto che possano
usufruire dei permessi tanto gli insegnanti a tempo
indeterminato quanto quelli a tempo determinato con nomina al 31
agosto, al 30 giugno oppure saltuari, purché con contratto di
durata superiore al mese.
“Siamo soddisfatti del risultato raggiunto con questa
contrattazione – commentano Alessia Démé (Cisl), Simona
D’Agostino (Cgil), Alessandro Celi (Snals) e Luigi Bolici (Svat)
– che aggiorna le vecchie regole alle esigenze dei docenti
valdostani in questo momento storico. Le 150 ore per il diritto
allo studio sono state introdotte per la prima volta nell’aprile
1973 e rappresentarono un investimento contrattuale ‘visionario’
con cui il salario veniva ‘scambiato’ con un processo di
emancipazione individuale e collettivo. In pochi anni, quasi un
milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori usufruirono di
questa importantissima conquista, raggiungendo un titolo di
studio, ma soprattutto sperimentando uno straordinario diritto
civile. Le 150 ore furono una scommessa riuscita sulla
rinegoziazione della ‘risorsa tempo’ che rimetteva anche in
discussione idee e pratiche dell’organizzazione del lavoro
secondo la migliore tradizione del sindacalismo riformista, che
coniuga partecipazione, conflitto e costruzione creativa. A più
di 50 anni dalla loro introduzione, le 150 ore annuali per il
diritto allo studio sono ancora un investimento finalizzato
all’accrescimento della formazione culturale e professionale del
dipendente ed hanno il loro fondamento anche nell’interesse
dell’Amministrazione. Avere individuato tra i possibili
destinatari anche gli inseganti saltuari è un passo in avanti
importante sulla strada dei diritti”.
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