La terza sezione penale della Corte di Cassazione, con sentenza emessa il 15 ottobre scorso e depositata il 18 (ci sono trenta giorni di tempo da questa data per la pubblicazione del dispositivo) ha annullato il sequestro del valore di circa 88 milioni di euro, relativo a un carico di oltre 16 tonnellate di tabacco e al mezzo che lo trasportava, avvenuto a Bari.
Il sequestro
Il sequestro fu operato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Bari e convalidato dalla procura della Repubblica il 9 febbraio scorso. La merce era stata caricata a bordo di un autoarticolato, sbarcato da una motonave proveniente dalla Grecia e diretto in Germania, selezionato ai controlli nell’ambito delle attività di monitoraggio sulle merci che giungono o che sono dirette verso i Paesi dell’area Schengen. ll riscontro doganale fisicamente effettuato sulla merce faceva emergere agli occhi degli operatori doganali una significativa incongruenza, ovvero quella del grado di sminuzzamento del tabacco, che a loro avviso ndicava senz’altro un certo grado di lavorazione, in contrasto con la dicitura “scarti di tabacco grezzo” che invece era riportata sugli imballaggi. Pertanto, quel tabacco fu ritenuto di contrabbando e sottoposto a sequestro. Il rappresentante legale della società tedesca alla quale il carico era destinato, la AGMG Tobacco Gmbh, venne segnalato all’autorità giudiziaria, che ipotizzò nei suoi confronti il reato di contrabbando. Fu l’analisi del laboratorio chimico delle Dogane di Roma a qualificare il prodotto come tabacco da pipa e, dunque, sottoposto ad accisa. L’evasione accertata dei diritti dovuti (Iva e accisa) fu di oltre un milione e 200 mila euro e la società tedesca venne multata per oltre 86 milioni. La Corte di Cassazione, nella sentenza, ha rilevato che il tabacco sotto forma di cascame può essere assoggettato a imposizione solo se destinato alla vendita al dettaglio. A rappresentare la società tedesca che ha ottenuto l’annullamento del sequestro gli avvocati Giorgio Emanuele Degani di Milano ed Emilio Mattei di Città di Castello.
Per l’avvocato Degani, «il provvedimento è molto importante non solo per il valore economico (88 milioni di euro tra imposte e sanzioni), ma anche perché non vi sono precedenti sul punto: si tratta della prima pronuncia della Corte di Cassazione sul tema».
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui