I titolari delle strutture ricettive e delle locazioni turistiche devono entrare in possesso del proprio Cin, cioè del Codice identificativo nazionale e in provincia di Grosseto meno della metà delle strutture regolarmente registrate ne sono i possesso. I numeri insomma ci consegnano un ritardo da parte dei titolari di struttura, solo il 43% ne è in possesso (al di sotto della media toscana che invece si attesta intorno al 54%). Un dato che preoccupa e che posiziona la provincia di Grosseto indietro rispetto alle altre province toscane. Intanto Confcommercio fa sapere che le imprese della ricettività e i privati che affittano le proprie case a fine turistico sono ancora in tempo per ottenere questo codice ma non devono perdere tempo perché il termine ultimo è il primo gennaio 2025.
Tecnicamente si tratta di un codice alfanumerico che identifica ciascun immobile adibito a struttura ricettiva o a locazione turistica o a locazione breve. Il suo ottenimento e la sua esposizione sono stati resi obbligatori con il cosiddetto “Decreto Anticipi” del 2023, poi convertito in legge. La mancata richiesta di questo codice così come la sua mancata esposizione all’esterno delle strutture adibite all’ospitalità dei turisti può dar luogo a sanzioni amministrative che possono arrivare anche a 10mila euro. Sui ritardi della provincia di Grosseto è intervenuta anche Gabriella Orlando, direttrice di Confcommercio Grosseto. “La procedura di richiesta del Cin – spiega Orlando – si sta rivelando un po’ antipatica perché richiede necessariamente l’utilizzo dello Spid o della Carta di identità elettronica dei titolari delle strutture ricettive o dei rappresentanti legali delle stesse e non tutti hanno ancora piena dimestichezza con questi strumenti digitali”. Poi passa al sollecito sottolineando anche gli aspetti positivi: “Tuttavia l’introduzione del Cin – prosegue Orlando – deve essere vista come positiva per tutto il comparto turistico-professionale, quello che da sempre segue scrupolosamente ogni tipo di regola e disposizione normativa. Perché il Codice identificativo contribuisce a far emergere tutte quelle ‘occasioni’ di ospitalità sommerse e che come tali rappresentavano un corposo fenomeno di concorrenza sleale”. Per aiutare tutte le imprese associate che si occupano di ricettività turistica, Confcommercio Grosseto ha istituito un servizio di supporto, informativo e tecnico, al quale ci si può rivolgere scrivendo all’indirizzo mail [email protected] . Tale servizio è disponibile anche per le strutture ricettive, alberghiere ed extra-alberghiere, non associate e che intendano associarsi, e per i privati cittadini che hanno immobili dati in locazione turistica o locazione breve. “Allo stesso tempo – conclude la direttrice di Confcommercio Grosseto – l’obbligo di esposizione del C.i.n. fuori dalle strutture e su ogni loro forma pubblicitaria offre al turista la possibilità di scegliere soluzioni di ospitalità tracciate e quindi più sicure”.
Nicola Ciuffoletti
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