La Guardia di Finanza di Milano ha sottoposto ad amministrazione giudiziaria, in base all’ex art. 34 del Codice Antimafia, Banca Progetto, una banca d’affari milanese. Il provvedimento, disposto Tribunale di Milano — Sezione Autonoma Misure di Prevenzione, costituisce il risultato di più ampie indagini delegate dalla Procura della Repubblica — D.D.A. di Milano (pm Silvia Bonardi e Stefano Civardi) volte all’approfondimento dei rapporti tra l’istituto finanziario e soggetti legati a consorterie di ‘ndrangheta.
La decisione è conseguente alle indagini su personaggi già condannati in primo grado a Busto Arsizio come Enrico Barone (11 anni per bancarotta fraudolenta agevolatoria della ‘ndrangheta) e il socio in affari Maurizio Ponzoni di Rescaldina che aveva patteggiato nel dicembre del 2023 e al quale erano stati sequestrati beni per quasi 10 milioni di euro.
In particolare è stato accertato come diverse società indirettamente gestite da soggetti contigui ad esponenti di famiglie di‘ndrangheta, hanno beneficiato tra il 2019 e il 2023 di almeno 10 milioni di euro di finanziamenti erogati dall’ istituto di credito con assistenza di garanzie statali, accedendo così agli aiuti a sostegno dell’economia nell’emergenza COVID piuttosto che a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina.
Gli approfondimenti condotti dai militari del Nucleo di Milano, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno evidenziato diverse criticità sull’operatività dell’istituto di credito, con riguardo ai pericoli di permeabilità dello stesso in relazione ai rapporti con soggetti indagati per gravi delitti o destinatari di misure di prevenzione personali/patrimoniali.
Va precisato che non si tratta di un sequestro dell’istituto di credito che non risulta indagato e nessuno dei dirigenti lo è ma di un meccanismo che prevede la nomina di un amministratore giudiziario che guidi la banca nel miglioramento delle procedure di controllo, ridisegni gli organismi e i modelli organizzativi per evitare che si ripetano situazioni come questa. È la prima volta che la normativa viene applicata ad una banca.
L’analisi dei fascicoli bancari ha consentito di appurare come Banca Progetto, spesso eludendo i principi della normativa antiriciclaggio, abbia erogato finanziamenti assistiti da garanzia statale in favore di società pienamente inserite all’interno di dinamiche criminali, in quanto oggetto della contestazione del delitto di trasferimento fraudolento di valori, in alcuni casi commessi con l’aggravante del metodo mafioso, consistito nell’agevolazione della “locale” di ‘ndrangheta di Legnano/Lonate Pozzolo.
La ‘ndrangheta di Legnano e Lonate si finanziava con la garanzia dello Stato
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