Si può prendere la residenza anche con un contratto di affitto breve, come un affitto transitorio di 12 mesi. L’importante è che l’immobile sia la tua dimora abituale.
Quando si parla di residenza e contratti di affitto, circola una credenza errata: molte persone pensano che per poter prendere la residenza in un immobile locato sia necessario avere un contratto di affitto 4+4. Niente di più falso! La legge italiana non pone alcun limite alla durata del contratto di locazione per poter registrare la residenza. In questo articolo, sfateremo questo mito e faremo chiarezza su come e quando si può prendere la residenza in un immobile in affitto, anche se si tratta di un contratto transitorio di breve durata.
Cos’è la residenza?
Prima di tutto, è importante capire cosa si intende per residenza. L’articolo 43 del Codice civile la definisce come il luogo in cui la persona ha la dimora abituale. Cosa significa questo concetto? Esso indica semplicemente, il luogo dove vivi stabilmente e trascorri la maggior parte del tuo tempo, al netto di eventuali spostamenti per lavoro, vacanze o altri motivi.
La residenza non è un concetto astratto, ma si basa su due elementi fondamentali:
- elemento oggettivo: la tua effettiva presenza nell’immobile;
- elemento soggettivo: la tua intenzione di viverci stabilmente.
Non puoi, quindi, stabilire una residenza fittizia in un luogo dove non vivi realmente, come una seconda casa o l’abitazione dei tuoi genitori. La legge prevede che ogni cittadino ha il dovere di essere reperibile all’indirizzo di residenza dichiarato.
Il d.P.R. n. 223/1989 (Regolamento Anagrafico della Popolazione Residente) prevede che l’iscrizione anagrafica, ossia la registrazione della residenza, deve avvenire nel luogo di dimora abituale. L’ufficiale dell’anagrafe del Comune ha il compito di verificare la sussistenza di questo requisito prima di accettare la tua richiesta di cambio di residenza.
La giurisprudenza sulla residenza
Anche la giurisprudenza ha confermato tali principi. La Cassazione, con la sentenza n. 3841/2021, ha chiarito che la residenza è determinata dalla dimora abituale e volontaria in un determinato luogo, caratterizzata dalla permanenza effettiva e dall’intenzione di stabilirvisi.
Contratto di affitto e residenza: cosa prevede la legge?
A questo punto, arriviamo alla domanda essenziale: con quale contratto di affitto si può cambiare la residenza? Come abbiamo anticipato, non è la durata del contratto a fare la differenza. Puoi prendere la residenza anche con un contratto di affitto transitorio di breve durata, come un affitto di 12 mesi, purché l’immobile sia la tua dimora abituale.
Non è neanche previsto un termine minimo prima del quale poter fare il passaggio di residenza. Ad esempio, se decidi di prendere in affitto un appartamento, già in quello stesso momento puoi fare il cambio di residenza (a patto che tu ti sia già trasferito). L’importante è che dimorerai in tale luogo nei giorni successivi alla dichiarazione.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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