Da quando il Codice della strada ha definito la categoria degli utenti vulnerabili, ovvero quei soggetti più a rischio che necessitano di essere agevolati negli spostamenti (principalmente pedoni e disabili), la polizia municipale di Livorno ha istituito la ‘Pattuglia utenze deboli’. Si tratta, in sostanza, di un servizio aggiuntivo rispetto agli ordinari controlli che prevede appunto una pattuglia specificamente dedicata a verificare che gli spazi pubblici restino fruibili laddove i veicoli vengono parcheggiati in spregio al diritto delle persone di muoversi liberamente in autonomia. Una pessima abitudine, quella della cosiddetta sosta selvaggia, che contraddistingue anche la nostra città, dove nel solo mese di novembre – ed in particolare nelle aree di Borgo Cappuccini, piazza Mazzini e corso Mazzini – sono state sanzionate 183 vetture, una media di oltre dieci al giorno.
Nel mirino, quei comportamenti ritenuti potenzialmente pericolosi per pedoni e persone con disabilità che, trovando spesso i marciapiedi e gli attraversamenti stradali ostruiti dai veicoli, sono costretti a spostarsi in carreggiata, esponendosi al traffico veicolare. Nello specifico, dunque, 84 sanzioni sono state elevate per sosta sui marciapiedi, 34 per sosta sugli attraversamenti pedonali e 21 per aver parcheggiato senza titolo in area pedonale. In 44 casi, inoltre, la pattuglia è intervenuta per posti dedicati a persone con disabilità occupati da veicoli senza contrassegno.
Non solo. A violare il codice della strada e limitare gli spostamenti degli utenti vulnerabili, sono anche i cosiddetti ‘furbetti’ del contrassegno. Se la normativa vigente prevede infatti parcheggi riservati alle persone con capacità di deambulazione ridotta e ai non vedenti (contrassegno personale legato alla persona disabile e non al mezzo dell’accompagnatore o assistente) per garantire agli stessi autonomia negli spostamenti e la massima integrazione possibile in ogni ambito sociale, la polizia municipale di Livorno ha accertato anche alcuni “usi impropri” del suddetto contrassegno. Situazioni nelle quali il tagliando per le persone con disabilità è stato invece utilizzato da soggetti non aventi diritto. Nello specifico, in un caso un cittadino è stato sanzionato per aver esposto il contrassegno di un parente ricoverato da tempo in ospedale, mentre in altri due sono stati esibiti i pass di congiunti deceduti.
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