Questa settimana i funzionari dell’istruzione del Texas voteranno per offrire un programma che utilizza le storie della Bibbia come mezzo didattico nell’istruzione pubblica, dalla scuola materna alla quinta elementare. Ad esempio: grazie a questo programma gli studenti studierebbero L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci attraverso la lente dell’ultimo pasto di Gesù, utilizzando i versetti del Vangelo di Matteo.
Il programma viene presentato come facoltativo, ma per implementarlo i distretti riceverebbero degli incentivi finanziari. I sostenitori di questo progetto didattico, tra cui spicca il governatore super conservatore Greg Abbott, sostengono che la Bibbia è un testo fondamentale per la storia e la cultura americana. Chi non la pensa come Abbott sostiene che questo programma oltrepassa il confine tra fede ed istruzione finanziata con fondi pubblici, viola i diritti dei genitori e porta a fare lezioni escludenti per tutti gli studenti di altre religioni, o atei.
Se approvato, il programma dovrebbe essere lanciato nell’agosto 2025.
Questa proposta del Texas sembra volere accelerare un movimento ben più ampio che ha il fine di rimodellare l’istruzione pubblica a livello nazionale, mettendola in linea con l’agenda di Trump di reintrodurre gli insegnamenti cristiani nelle scuole, e servire anche da modello per il Dipartimento dell’istruzione guidato dalla nuova amministrazione.
Durante la sua campagna elettorale il tycoon aveva promesso di sostenere il movimento cristiano conservatore nel suo secondo mandato presidenziale, e la legge del Texas sarebbe in linea con le promesse elettorali.
Nella campagna Agenda47 di Trump è inclusa la proposta di eliminare il Dipartimento dell’Istruzione (Doe) che, stando a quanto è scritto sul suo sito web, “stabilisce le politiche per amministrare e coordinare la maggior parte dell’assistenza federale all’istruzione”.
Il Doe, fondato dal presidente Jimmy Carter, fornisce programmi per il finanziamento delle scuole con fondi scarsi o elevata povertà e che necessitano di sostegno, nonché borse di studio per studenti universitari con necessità finanziarie.
Già durante la sua prima presidenza, Trump aveva proposto miliardi di tagli al bilancio del Doe e ora sembra voler andare oltre: durante la campagna elettorale ha affermato di volere che siano gli stati, e non il governo federale, ad avere il controllo sulle scuole.
Questo non gli ha impedito di affermare anche di avere in programma di limitare ulteriormente i contenuti o le discussione in classe, sulla base di linee guida da seguire a livello federale.
In questa spinta, anche se fortemente contestata, per espandere il ruolo della religione nella vita pubblica il Texas è un vero Stato leader. È stato il primo a consentire alle scuole pubbliche di assumere cappellani religiosi come consulenti scolastici e si prevede che il Congresso locale controllato dal Gip rinnoverà i tentativi di richiedere alle aule delle scuole pubbliche di esporre i Dieci Comandamenti, legge che in Louisiana è stata bloccata da un giudice.
Im Texas nelle scuole pubbliche, dalla materna alla quinta elementare, ci sono circa 2,3 milioni di studenti: la religione costituisce una porzione relativamente piccola del contenuto complessivo, ma le lezioni affrontano il cristianesimo molto più spesso, e in modo più approfondito, rispetto ad altre fedi.
La proposta del Texas arriva dopo la direttiva del sovrintendente dell’Oklahoma, Ryan Walters, che ha richiesto agli insegnanti di incorporare la Bibbia nelle lezioni, per assicurarsi “che ogni studente conosca il ruolo che la Bibbia ha avuto nella storia americana”.
La proposta sta affrontando battaglie legali a cui Walters non è nuovo. Pochi giorni fa il procuratore generale dell’Oklahoma ha stabilito che le scuole non sono obbligate, come aveva chiesto Walters, a mostrare agli studenti un suo suo video dove annuncia il nuovo Dipartimento per la libertà religiosa e il patriottismo e nel quale prega per Trump.
Anche la Florida ci ha messo del suo, e ha recentemente approvato una legge che consente ai cappellani religiosi volontari di fungere da consulenti degli studenti.
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