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Variante Aurelia, braccia incrociate alle Fornaci: “Pagare gli stipendi arretrati e fare chiarezza sul futuro del cantiere” #finsubito prestito immediato


Pagamento degli stipendi arretrati e chiarezza sulle prospettive del cantiere della Variante Aurelia alle Fornaci: queste le richieste dei lavoratori – in tutto attualmente una quindicina, più una decina di trasfertisti -, da oggi in sciopero, e forze sindacali. “Come andiamo avanti? Chiedendo prestiti, facendo debiti su debiti, domandando auto alla famiglia… è durata, abbiamo tante cose da pagare – hanno detto stamani alcuni lavoratori al presidio organizzato all’ingresso del cantiere… – Ora dall’impresa hanno detto che ci pagheranno il 21, un nuovo slittamento, ma facciamo fatica a credere alla loro parola”. E anche anche parlato di un cantiere non a pieno regime: “Non è fermo, 7-8 persone ci sono sempre, ma è da luglio-agosto che facciamo il minimo indispensabile perché mancano i materiali per andare avanti, mancano i mezzi”.

“Ci troviamo in una situazione imbarazzante: un cantiere pubblico, sostenuto con soldi del Pnrr, con l’impresa, la Italiana Costruzioni Infrastrutture, che da un paio di mesi non paga gli stipendi, e in più ci sono problemi con i fornitori”, ha detto Mario Benvenuto, responsabile Filca Cisl La Spezia. “Oggi siamo qui dalle sette e dell’impresa non si è visto nessuno. Avevamo fatto un incontro a livello nazionale nell’ambito del quale era stato garantito il pagamento dei due stipendi arretrati – settembre e ottobre – per l’11 novembre; termine poi slittato al 15. Infine, venerdì scorso è arrivata una fredda mail che comunica che saranno pagati il 21. Ormai i lavoratori non ce la fanno più, perciò è stato indietto lo sciopero, sia qui, sia a Savona”, ha aggiunto.

“Due mesi senza stipendio, e vengono continuamente fatte promesse, ma quel che purtroppo manca sono i fatti – ha osservato per la Feneal Uil spezzina Simone Babbini -. Di conseguenza, dopo anni che aspettiamo questa infrastruttura – ormai oltre un trentennio – riteniamo sia necessario fare ordine e soprattutto pagare gli arretrati, perché i lavoratori non vivono di rendita, vivono del loro stipendio”. “Siamo in una situazione grave e insieme ai lavoratori abbiamo deciso di incrociare le braccia – le parole di Mattia Tivegna, segretario provinciale Fillea Cgil – e andremo avanti finché sarà necessario perché riteniamo che due mesi di stipendio arretrato non sia una cosa accettabile e perché crediamo che un cantiere come questo, un’opera importante, finanziata dal Pnrr, e che per il territorio ha una strategicità enorme, non possa rimanere ferma per mesi o anni perché ci sono aziende che versano in condizioni difficili e fanno promesse ad ora non mantenute”.

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Fronte stipendi, una soluzione, spiegano i rappresentanti sindacali, potrebbe arrivare tramite Anas, stazione appaltante dell’opera. “Potrebbe intervenire e pagare i solido i lavoratori”, hanno detto. Ma, come accennato, il saldo degli arretrati non appianerebbe le preoccupazioni. “Sul territorio ligure, fortunatamente, c’è tanto lavoro – ha in merito rilevato Benvenuto -. La paura è che i lavoratori quindi si spostino, vengano assunti da altre imprese, cambiando cantiere: si creerebbe quindi una situazione per la quale quando qua riparte appieno il lavoro, non c’è più nessuno a lavorare; inoltre in caso di perdita di maestranze specializzate, non è per niente semplice ritrovarle; e, ancora, andrebbero recuperate quelle unità a tempo determinato alle quali non è stato nel frattempo rinnovato il contratto. E’ insomma necessario capire quale sarà il futuro, vogliamo comprendere quando si inizierà veramente a lavorare – ci sono circa 50 miloni di opera ancora da sviluppare -, perché in questi mesi non è stato possibile fare molto. Siamo preoccupati, storie come questa le abbiamo già viste in questo cantiere…”. “Ici ha comunicato come momento della ripresa dei lavori il prossimo gennaio – ha rincarato Tivegna -, termine entro cui l’azienda prevede di essersi riorganizzata e di trovarsi in condizioni di ripartire. Ma anche in caso di cantiere operativo da gennaio, la domanda che ci facciamo è… con quali lavoratori? Perché nel frattempo si sta svuotando di maestranze. E questo scenario è diametralmente opposto a quello delineatosi nelle ultime dichiarazioni delle amministrazioni locali, nelle quali si parlava di un’opera completata in diciotto mesi. Inoltre gli altri lotti stanno lavorando, avanzano, mentre questo è fermo: il problema è che tutti i lotti sono tra loro collegati”.

Per trovare una quadra, ora forze sindacali e lavoratori chiederanno alla Prefettura la convocazione di un tavolo con prefetto, Anas, Ici e commissario straordinario dell’opera, Matteo Castiglioni. Intanto lo sciopero, informano i sindacati, proseguirà, almeno fino al pagamento degli stipendi: “Speriamo il 21 sia una data certa”, rimarcano.





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