Un appello alla correttezza. E’ quello lanciato ai vertici del Centro di Servizio per il Volontariato (CSV) Basilicata da un gruppo di associazioni che chiedono “chiarezza sulle vicende legate al processo elettorale e alla governance dell’organismo”. Lo hanno fatto nel corso di una conferenza stampa a Potenza. I Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) sono organismi costituiti per fornire supporto tecnico, formativo e informativo agli enti del Terzo Settore, utilizzando risorse derivanti da un Fondo Unico Nazionale, un fondo di livello nazionale, alimentato dai versamenti delle Fondazioni di Origine Bancaria, e destinato esclusivamente al finanziamento stabile dei CSV per le quali le Fondazioni Bancarie usufruiscono di agevolazioni fiscali sotto forma di credito d’imposta. Il Fondo è gestito dall’Organismo Nazionale di Controllo (ONC). Quest’ultimo, costituito come Fondazione, è un ente di diritto privato con funzioni di accreditamento, monitoraggio, indirizzo, controllo e finanziamento appunto dei Centri di Servizio per il Volontariato, costituito con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali ed è sottoposto a controllo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
“In qualità di componente dell’OTC, ho ritenuto doveroso segnalare a tutti i livelli la non corretta applicazione delle norme statutarie e regolamentari durante tutto l’iter procedurale che ha visto il rinnovo degli organi sociali del Csv Basilicata – ha spiegato Antonio Papaleo, membro dell’Organo Territoriale di Controllo (OTC) per Puglia e Basilicata – in considerazione anche del fatto che il Consiglio Direttivo ha una funzione di indirizzo collegiale e spende risorse che, seppur indirettamente, hanno una derivazione statale. Ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità nelle sedi opportune”.
Il 6 maggio scorso è stato avviato l’iter per il rinnovo degli organi sociali del CSV Basilicata, con la nomina della Commissione Elettorale e la convocazione dell’Assemblea Elettiva per il 6 luglio. Tuttavia durante l’Assemblea non si è proceduto alla votazione. Una parte dell’Assemblea ha deciso di riaprire i termini per consentire il reintegro di alcune candidature escluse dalla Commissione Elettorale. Tale decisione, adottata in violazione delle competenze assembleari, ha rappresentato un primo elemento di irregolarità. Il 29 luglio si è svolta una nuova Assemblea elettiva. In questa occasione, la Commissione elettorale è stata esautorata dalle proprie funzioni, assunte dal presidente uscente Antonio Bronzino.
Si è proceduto al voto, ma è stato impedito a tre associazioni aventi diritto di partecipare, in violazione dell’art. 24 del Codice del Terzo Settore e dell’art. 5 dello Statuto del CSV Basilicata. Le 28 associazioni firmatarie del ricorso hanno evidenziato gravi anomalie, tra cui la redazione di verbali contenenti inesattezze, decisioni non statutarie e procedure volte a garantire il controllo del CSV a un ristretto gruppo di soggetti.
Nel corso dell’incontro con la stampa è intervenuto anche Egidio Ciancio, delegato di un’associazione firmataria del ricorso e primo eletto: “Leggo di invocazioni alla democrazia, ma nei fatti si elegge un presidente del Csv Basilicata con 5 componenti su 9, si convocano direttivi in giorni lavorativi e si impedisce il voto a tre soci. Tutto questo – ha spiegato Ciancio – mentre si accusa chi ha contestato le irregolarità di voler escludere associazioni dal voto. L’affermazione di Romaniello che il ricorso sia “pieno di inesattezze” è infondata e pregiudiziale. Al contrario, i ricorrenti si sono basati su fatti concreti e documentati, che evidenziano criticità e violazioni tanto allo Codice del Terzo Settore quanto a Statuto e regolamenti del CSV Basilicata. Piuttosto sono eventualmente i verbali d’assemblea a contenere inesattezze. Inoltre il ricorso è stato formulato all’Organo di Controllo Nazionale e per conoscenza all’Organo Territoriale di Controllo. Non è vero che quest’ultimo abbia dichiarato l’irricevibilità del ricorso. Diversamente lo stesso ha evidenziato alcune questioni formali che sono state sanate e non si è pronunciato sul merito delle contestazioni, che continuano a restare valide e per il quale attendiamo risposte.”
Per Nicola Coluzzi, Presidente della Commissione Elettorale, “quanto accaduto nelle procedure elettorali non appartiene a un ente che dovrebbe rappresentare l’intero volontariato lucano. Si è assistito a un’azione volta, a tutti i costi, a non perdere il controllo del CSV. Indipendentemente da chi vince o perde, la correttezza delle procedure deve essere inviolabile.” In definitiva le associazioni ribadiscono che il ricorso, presentato all’ONC e per conoscenza all’OTC, non è frutto di episodi isolati, ma di un malcontento diffuso. L’obiettivo resta quello di trovare una soluzione condivisa, che metta al centro i valori del volontariato e il rispetto delle regole, auspicando che il CSV Basilicata torni a essere un punto di riferimento per tutte le associazioni.
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