La domanda di petrolio continua a diminuire e nel 2025 i mercati potrebbero fare i conti con un surplus di offerta superiore a 1 milione di barili al giorno. Questo è il dato principale dell’ultimo report pubblicato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA).
A fine 2024 la domanda di petrolio si fermerà attorno ai 920 mila barili al giorno, mentre per il 2025 dovremmo assistere ad un leggero miglioramento, ma rimanendo sempre sotto la soglia del milione di barili al giorno. Il primo elemento interessante è proprio questo: per due anni consecutivi non si raggiungerà una domanda di almento 1 milione di barili al giorno. Si tratta di un ritmo dimezzato rispetto al 2023 e ben al di sotto della media registrata nel periodo 2000-2019 (1,2 milioni di barili a giorno).
Per l’IEA, se da un lato siamo definitivamente usciti dal boom di domanda del post pandemia, dall’altro stiamo assistendo ad una svolta significativa in uno dei principali mercati per l’oro nero: la Cina. Il calo della domanda cinese, infatti, si sta trasformando da fenomeno congiunturale ad elemento strutturale. Il consumo di petrolio in Cina ha registrato nel 2024 sei mesi consecutivi di rallentamento e su base annua la crescita rispetto al 2023 si fermerà al 10%. Ma, avverte l’IEA, il 2025 potrebbe vedere tassi di crescita in ulteriore rallentamento e la domanda cinese potrebbe essere arrivata oramai al suo picco.
La responsabile dell’industria petrolifera e dei mercati dell’IEA, Toril Bosoni, intervistata dall’agenzia Bloomberg, ha sottolineato come la transizione verso veicoli elettrici, e la concorrenza di treni ad alta velocità e veicoli a gas nei trasporti su gomma, stanno indebolendo inesorabilmente il fabbisogno petrolifero di Pechino. Si tratta di elementi strutturali dai quali difficilmente si torna indietro.
Nel 2025, osserva ancora il report dell’agenzia, assisteremo comunque ad una crescita della produzione, soprattutto da parte dei paesi non OPEC. Questo genererà un surplus di offerta che arriverà a superare il milione di barili al giorno. Un eccesso di offerta che sarà ancora più elevato se il cartello dei paesi dell’OPEC+ confermerà, nella riunione del dicembre, la volontà di eliminare gli attuali tagli di produzione.
Illustrazione di cromaconceptovisual
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