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L’Umg ai primi posti per qualità della ricerca, il rettore Cuda risponde alle polemiche: «L’ateneo non è in decadenza»  #finsubito prestito immediato


VIDEO | Progressiva crescita degli iscritti e dei finanziamenti pubblici. Investimenti per aule e alloggi. Docenti al top per la ricerca. Il commento sul caso Indolfi: «Il suo trasferimento è stato strumentalizzato»

L’università Magna Grecia di Catanzaro si è piazzata al primo posto tra gli atenei meridionali nella classifica “Top Italian Scientist” con 58 ricercatori che superano l’H-index di 30. Il 2% dei ricercatori Umg è collocato nel top degli scienziati mondiali. È con dati alla mano “incontestabili” che il rettore, Giovanni Cuda, prova a fugare ogni dubbio sullo stato di salute dell’ateneo catanzarese, dopo le polemiche seguite all’addio del professor Ciro Indolfi e all’attivazione di un terzo corso di laurea interateneo in Medicina a Crotone.

Un ateneo che cresce

«Il nostro ateneo non è in decadenza ma continua a crescere con risultati tangibili in relazione al numero di studenti, all’ampliamento dell’offerta formativa, all’aumento delle risorse finanziarie e della capacità della ricerca». Prova ne sono i dati e le classifiche che attestano la qualità della ricerca dell’Umg.

Tra i primi per qualità della ricerca

L’ateneo figura tra i primi 300 nel mondo per scienze veterinarie e tra i primi 500 per le scienze mediche, secondo l’università di Shanghai. Il numero di iscritti poi è in costante crescita, dal 2014 al 2024 si è registrato un incremento di mille studenti. «Un risultato particolarmente significativo in una regione come la Calabria, caratterizzata da un alto tasso di migrazione studentesca».

Finanziamento e investimenti

Negli ultimi dieci anni è anche cresciuto il finanziamento statale: dai 32 milioni del 2014 ai 55 milioni del 2023. «Aumento dovuto in gran parte alla performance in ambito di ricerca e innovazione». Gli investimenti saranno destinati soprattutto alla ristrutturazione e all’ampliamento delle residenze studentesche e al potenziamento delle strutture sportive del campus e alle strutture didattiche con la creazione di ulteriori aule.

Assunzioni

La buona salute finanziaria dell’ateneo ha inoltre consentito di assumere più di 80 ricercatori e 40 amministrativi negli ultimi anni. Tuttavia, il campus risulta ultimo nella classifica stilata dal Censis 2024 tra gli atenei di media dimensione che tiene conto di due parametri: internazionalizzazione e occupabilità. «Per migliorare l’internazionalizzazione, Umg sta implementando diverse azioni come l’aumento degli scambi internazionali e l’incentivazione della mobilità studentesca».

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L’occupazione

Mentre sul fronte occupazionale, «i dati Almalaurea 2024 mostrano che il rapporto laureati/occupati è positivo, soprattutto rispetto ad altri atenei del sud e nonostante le difficoltà legate alle specificità del mercato del lavoro e al fenomeno del “brain drain”, con un terzo dei laureati Umg che lascia la regione per lavorare al nord».

Il primo anno di governance

Sin qui i dati. A margine della conferenza stampa convocata per illustrare i risultati del primo anno di governance, il rettore ha poi commentato gli ultimi accadimenti che hanno coinvolto l’ateneo provocando una veemente polemica in città riguardo la reale capacità del campus di innovarsi e di competere in un contesto nazionale e regionale assai mutato.

I primi impianti di valvole

Innanzitutto il caso Indolfi. L’ex docente Umg e primario della cardiologia universitaria che ha lasciato l’ateneo sbattendo la porta per essere assunto all’Unical in qualità di professore straordinario. «Voglio rassicurare i miei concittadini – ha precisato il rettore – dicendo che proprio ieri la cardiologia diretta dal professor Torella ha effettuato i primi impianti di valvole, quindi è stato rapidamente fugato ogni dubbio riguardante al fatto che Catanzaro non fosse più in grado di fare impianti di valvole aortiche».

Il caso Indolfi

Il caso Indolfi per Cuda «è stato molto strumentalizzato. Il professore è andato in quiescenza e come tutti i pensionati ha scelto di fare ciò che ha ritenuto più opportuno. Quanto al fatto di essere stato accusato io e il mio ateneo di aver perso questa figura, posso dire che non poteva esercitare in Umg il ruolo di professore straordinario – per rispondere a chi ci ha accusati di esserci liberati del professore Indolfi – in quanto un docente che lavora presso un ateneo non può fare lo straordinario nello stesso ateneo».

Argomenti strumentali

«Ma vorrei aggiungere che il professor Indolfi non poteva essere nominato emerito in quanto non ha raggiunto i 20 anni di ordinariato che è il limite minimo e requisito necessario». In conclusione, «si tratta di elementi utili solo a destabilizzare l’ambiente e a generare false credenze rispetto ad aspetti per i quali il nostro ateneo è invece molto forte».

Il fronte integrazione

Non meno dibattuto il tema dell’integrazione tra i due ospedali catanzaresi e il ruolo dell’ateneo in questo processo che dovrebbe comportare l’attivazione di un secondo pronto soccorso nel presidio Mater Domini. Anche su questo fronte il rettore è stato molto chiaro: «Le ultime informazioni mi dicono che siamo veramente al rush finale, mi aspetto che nel giro di qualche giorno, una settimana o due al massimo ma spero prima, vi sarà la formalizzazione da parte della Regione e quindi diventeremo pienamente operativi. L’integrazione verrà velocizzato dall’approvazione dell’atto aziendale».

Il secondo pronto soccorso

Sulla creazione del secondo pronto soccorso: «Non siamo noi a scandire i tempi perché fa parte di un accordo di programma, noi siamo pronti ma stiamo attendendo che i finanziamenti possano essere resi disponibili per farlo partire». Il rettore ha poi preso posizione sulla querelle che ancora “divide” i due presidi ospedalieri oggi riunificati in un’unica azienda: il trasferimento di pazienti tra i due plessi, in particolare necessario per decongestionare il pronto soccorso del Pugliese. 

«I nostri reparti disponibili»

«Non è affatto vero che i miei colleghi universitari non vogliano il pronto soccorso o non vogliano ricevere i pazienti. I nostri reparti sono disponibili. Vorrei essere messo di fronte a chi sostiene questo, sono bugie e mistificazioni della realtà. Sono qui per affermare con forza che questo policlinico è prontissimo a rispondere ai giusti e legittimi bisogni di buona sanità dei cittadini catanzaresi e calabresi». 

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