Il Disegno di Legge di bilancio 2025 introduce misure per incentivare l’occupazione e alleggerirne la tassazione. Confermati bonus per assunzioni con sconti fino al 130% per categorie specifiche e detassazione al 5% sui premi di produttività. Ma le condizioni imposte potrebbero creare criticità e risultare poco pratiche in contesti di crisi…
Il disegno di legge avente ad oggetto la Manovra economica 2025 contiene al suo interno una serie di misure riguardanti i rapporti di lavoro e finalizzate da una parte ad incrementare il livello occupazionale e dell’altro a rendere meno onerosa la tassazione incrementando i livelli di produttività.
Bonus assunzioni e maxideduzione
In primis il disegno di legge prevede la conferma dello sconto del 120 per cento per le imprese e i professionisti che assumono con contratto di lavoro a tempo indeterminato. L’agevolazione risulta incrementata al 130 per cento per determinate categorie di lavoratori meritevoli di tutela.
La proroga della misura non consiste, però, esclusivamente nell’estensione temporale, ma il bonus sarà mobile cioè “spalmato” su tre anni a condizione che si verifichi l’incremento occupazionale quale presupposto essenziale per fruire dell’agevolazione.
Le categorie di lavoratori che determinano l’incremento del bonus al 130 per cento sono i disabili, i giovani under 30 ammessi agli incentivi occupazione, le mamme con almeno due figli, ma anche le donne vittime di violenza.
Il beneficio può essere fatto valere dai soggetti produttivi di reddito d’impresa indipendentemente dalla forma giuridica (imprese individuali, società, etc..) e dagli esercenti arti o professioni che incrementano il numero degli occupati.
Sotto il profilo temporale, come già detto, l’incentivo è esteso al triennio 2025 – 2027. In particolare, dovrà verificarsi un incremento occupazionale anno per anno per beneficiare nel triennio dell’agevolazione fiscale. Tuttavia, sarà necessario verificare se nel testo finale della manovra, che sarà approvata prima della fine dell’anno, risulterà superato il criterio della incrementalità.
Secondo le indicazioni fornite dall’Agenzia delle entrate, il risultato conseguito dall’azienda deve risultare incrementale rispetto a quello del precedente periodo al fine di beneficiare della detassazione. È stato però osservato che tale criterio risulta particolarmente penalizzante in periodi di crisi dell’industria come quello attuale. Pertanto, è possibile che il testo finale della disposizione che prevede la proroga dell’agevolazione determini il superamento di tale criterio.
Il bonus per i premi di produttività
Non si tratta, però, dell’unica misura riguardante il mondo del lavoro contenuta nella legge di Bilancio del 2025. In particolare, la manovra prevede la conferma della tassazione al 5 per cento anziché al 10 per cento sulle somme erogate ai dipendenti e legate ai risultati, quindi alla produttività. La misura si applica per il triennio 2025 – 2027 e riguarda i premi di produttività fino a 3.000 euro. Possono fruirne esclusivamente i lavoratori il cui reddito non risulta superiore a 80.000 euro.
I premi di produttività vengono corrisposti ai lavoratori a seguito dell’incremento o miglioramento della produttività, ovvero aumento di qualità, di organizzazione e innovazione. Al raggiungimento di particolari obiettivi, ben individuati o individuabili, al lavoratore è erogata una somma in busta paga sulla quale, in presenza dei presupposti previsti dalla legge, è dovuta un’imposta sostitutiva dell’Irpef del 5 per cento. Tale misura agevolata dovrebbe essere prorogata, come già detto, per il triennio 2025 – 2027.
I criteri per la verifica nonché l’obiettivo incrementale da raggiungere devono essere stabiliti dal contratto collettivo e territoriale depositato dall’azienda ai fini della fruizione della detassazione dei premi di produttività presso l’ITL o DTL entro il termine di 30 giorni dalla data di sottoscrizione.
Il bonus di produttività può essere erogato in diverse forme: come maggiorazione variabile sullo stipendio legata a parametri misurabili oggettivamente (ad esempio come aumento delle vendite); oppure come somma erogata a titolo di partecipazione agli utili di impresa; inoltre, l’importo del premio può essere convertito in voucher per servizi di welfare aziendale (fringe benefit).
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Nicola Forte
Lunedì 18 novembre 2024
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