Cosa significa perdere tanti soldi con il 730 del 2025? Si tratta di una situazione che sempre più spesso riguarda un grande numero di lavoratori che, pur non essendoci nessuna novità al riguardo, ogni volta che presentano dichiarazione dei redditi perdono soldi.
Non si sono nuove tasse da pagare, ma c’è una novità a livello normativo che contribuisce alla cosa. Fatto sta che ogni anno che passa l’incapienza fiscale fa perdere ai contribuenti migliaia di euro dalla dichiarazione.
In molti casi la cosa è dovuta a redditi che si sono ridotti con il passare del tempo, vuoi per la crisi, vuoi per la perdita del lavoro, ma vuoi anche per l’accesso alla pensione. Con il ridursi del reddito si riduce anche la capacità fiscale, ovvero la possibilità di portare in detrazione determinate spese. E dal prossimo anno a tutto questo si aggiunge anche il nuovo taglio del cuneo fiscale.
Chi perderà molti soldi dal 730 2025?
Chi deve recuperare molti soldi e attende un rimborso potrebbe avere una brutta sorpresa. Di fronte a ingenti detrazioni serve una cospicua capacità fiscale: per portare in detrazione molte spese si devono pagare molte tasse e, di conseguenza, si devono guadagnare molti soldi. Chi più paga più ha diritto alle detrazioni e, quindi, avrà diritto a un rimborso maggiore dal 730.
Le spese che si possono portare in detrazione dal 730 sono sempre le stesse (Sanitarie, interessi sui mutui, funebri, istruzione, assicurative, ristrutturazione della casa).
Il problema non riguarda in modo particolare le spese mediche, perché in questo caso la detrazione è sempre piuttosto contenuta. Ma l’incapienza fiscale riguarda soprattutto le spese di ristrutturazione o gli interessi del mutuo perché non si recuperano l’anno successivo, ma si devono spalmare su molti anni. E se nel frattempo si perde capacità fiscale si perderanno anche le detrazioni in questione. In questo caso i contribuenti perderanno quello che spetta senza poter fare nulla.
CI si mette anche il taglio al cuneo fiscale
Il taglio al cuneo fiscale fino allo scorso anno era uno sconto sui contributi (del 6 o del 7%) che gravano sul lavoratore. La cifra percepita era scalata direttamente dai contributi che il lavoratore doveva all’Inps. Con un aumento della retribuzione.
Dal 2025 per i redditi superiori a 20.000 euro il taglio al cuneo fiscale si trasforma in una detrazione che aumenta quella sui redditi da lavoro. E se la capacità fiscale di un contribuente, ad esempio, era di 4.000 euro, con l’aumento di 1.000 euro della detrazione da lavoro, si riduce a 3.000 euro permettendo al lavoratore di recupera meno spese con le detrazioni sulle spese sostenute.
Secondo quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate, la quota di detrazione che non trova capienza nell’IRPEF versata in quell’anno, non può essere utilizzata in diminuzione dell’imposta lorda degli anni successivi, né può essere rimborsata. In altri termini, nulla si può fare e la detrazione viene persa per sempre.
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